3/4 Kw sotto torchio

Un piccolo generatore è autonomia e sicurezza. Ne abbiamo provati cinque per capire meglio. Sono tutti molto validi. Il generatore è uno dei primi accessori cui si pensa quando si vuole allargare il campo di azione della barca cercando nuova autonomia, è infatti uno di quegli impianti che contribuisce a compiere un passo avanti sul piano dell’ autonomia. Negli anni i consumi energetici di bordo si sono molto ridotti, molti accessori hanno fatto passi avanti notevoli: richiedono meno energia e funzionano piuttosto bene. Anche impianti che per tradizione funzionavano a 220 volt, come i dissalatori, sono disponibili con alimentazione a 12/24 volt che semplifica molto: spesso basta tenerli accesi quando è in funzione il motore per soddisfare le esigenze giornaliere. Le migliorie tecnologiche però non hanno escluso ancora del tutto l’opportunità di avere a bordo il generatore, che fornisce tanta energia con consumi ancora ridotti. Una quantità che comunque è sconosciuta ai sistemi leggeri e alternativi, che spesso finiscono per costare e occupare spazi ben maggiori. Il generatore insomma offre ancora risultati certi, anche se esistono molti sistemi per aggirare l’ostacolo. Restano indispensabili per chi vuole il condizionatore, un altro impianto che è molto migliorato e sta diventando più adatto alla barca, in particolare il problema sono gli alti consumi allo spunto dell’avvio, esistono quindi sistemi integrati che adeguano le potenze rendendo più omogeneo l’assorbimento. Per questa passerella abbiamo scelto la fascia più piccola, che riteniamo del tutto sufficiente per l’uso su gran parte delle barche medie, fino appunto alle esigenze più sostanziose di motoryacht importanti. L'articolo completo nel numero di Vela e Motore di settembre 2007