19 March 2018

Evinrude 40 cv: patente o no?

Il 40 cv di Evinrude in base al nuovo Codice della Nautica potrebbe necessitare di patente. Ucina e BRP (la casa produttrice) stanno lavorando a una soluzione. Ecco cosa ci hanno detto
Abbiamo ricevuto diverse telefonate di diportisti che navigano con il fuoribordo Evinrude da 40 cv che, in base al nuovo Codice della Nautica (entrato in vigore il 13 febbraio 2018), non sarebbero più in ordine con la legge se sprovvisti di patente.
Con la revisione dell’impianto legislativo, infatti, per quanto riguarda l’obbligo della patente per la navigazione entro le 6 miglia compare una modifica sui due tempi fino a 750 cc: adesso sono compresi tutti i modelli, anche a iniezione diretta. Questo escluderebbe dalla possibilità di conduzione senza patente gli Evinrude 40 cv (che hanno cilindrata cc 863) creando un problema agli attuali possessori e ai potenziali acquirenti.
Ci siamo, quindi, rivolti a Ucina e sollecitato Evinrude per conoscere la loro posizione.

La risposta di Ucina

Siamo già in campo per individuare una soluzione, anche se la situazione politica nazionale rende complesso un intervento. Siamo consapevoli che sarà necessario un intervento legislativo con i tempi che ne conseguono.
La normativa previgente aveva alcune lacune e l’intenzione dell’Amministrazione è stata evidentemente di colmarle. Quindi non riscontriamo un intento punitivo, né uno specifico riferimento a un singolo produttore.

Abbiamo tuttavia appreso che la nuova normativa crea seri problemi ai distributori di motori Evinrude 40 cv, la cui cilindrata è maggiore di quella di tutti gli altri produttori, e ai diportisti già in possesso di questo propulsore. Dalle prime verifiche, sembra emergere che la norma della precedente legge, pur se ambigua, fosse già stata interpretata nel senso oggi specificato dal nuovo Codice e che, per questa ragione, sarebbero stati già elevati alcuni verbali ai diportisti che conducevano 40 cv Evinrude senza patente. Di questi casi però non abbiamo avuto comunicazione ufficiale.

Siamo inoltre rammaricati che il problema non sia stato rappresentato all’Assemblea dei Soci Ucina nel 2016, con oggetto la riforma del Codice, né agli appuntamenti della Convention Satec Ucina del giugno 2017 e al successivo appuntamento dell’Assemblea dei Soci di dicembre 2017, tutte occasioni nelle quali è stato possibile visionare e discutere il testo di legge e che ci avrebbero messo nelle condizioni per affrontarlo e risolverlo con molto anticipo.

L’Associazione è sempre a disposizione per tutelare gli interessi dei Soci, ma per farlo ha bisogno della loro partecipazione, informazioni e supporto.
Carla Demaria, presidente Ucina

La posizione di Evinrude

Non c’è assolutamente alcun motivo per discriminare la tecnologia a iniezione diretta a 2 tempi rispetto a quella a 4 tempi. Questo nuovo regolamento è in contrasto con tutte le logiche e le tendenze normative OE (outboard engines) in tutto il mondo, che riconoscono quanto sia avanzata la tecnologia di iniezione diretta a 2 tempi e la pongono sullo stesso piano di quella a 4 tempi.

I clienti Evinrude sono stati penalizzati da questo nuovo regolamento solo per aver fatto la scelta di uno dei motori più puliti del mondo (certificazione di emissioni ultra basse dei motori Evinrude). Questo non è accettabile e stiamo lavorando per loro.

Questo problema non è stato sollevato in nessun momento durante la revisione del regolamento. BRP (Evinrude) sta ora lavorando con Ucina per trovare una soluzione.

Francesco Guaitoli
BRP District commercial manager

Vela e Motore

Appare evidente che non ci sia la volontà di escludere la Casa canadese dal mercato dei 40 cavalli senza patente, ma rimane comunque aperta la questione su quali saranno i tempi per la soluzione a livello normativo per risolvere la situazione. Sarà nostra cura, come sempre, fornire tutti gli aggiornamenti in merito.
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