Amel 50, la prova di una barca per girare il mondo

Vincitrice dell'European Yacht of the Year nella categoria Luxury Cruiser, l'Amel 50 è una barca per girare il mondo. Impianti, costruzione e sicurezza sono di altissima qualità
1/22
Ha vinto l’European Yacht of the Year (ecco i commenti della giuria) nella categoria Luxury Cruiser ed è il terzo modello della flotta, una barca che scala su misure più gestibili le doti delle sorelle maggiori da 55 e 64 piedi, entrambe armate a ketch. Come sottolinea il progettista Olivier Racoupeau: «lo sviluppo di dotazioni tecniche come gli avvolgitori motorizzati permettono di manovrare uno sloop di 50 piedi in modo più facile e oggi l’armo a ketch non è più necessario su una barca di queste dimensioni».

Il 50 è una barca “proprietarie”, ha solo tre cabine e un layout fisso che esalta spazi e comfort. In coperta non è previsto il teak, neanche come optional, al suo posto un ponte stampato con un processo brevettato che non richiede alcuna manutenzione.
Anche questo 50 è progettato per navigare in giro per il mondo senza pensieri e in ogni condizione meteo. Il Dna è, infatti, simile a quello del 55 e 64, ma grazie a una lunghezza e al pescaggio inferiori l’accesso a porti, marine e baie è ancora più semplice.
Per un modello ben attrezzato il costo supera il milione di euro Iva compresa, ma il prezzo è più che giustificato. Basti pensare che al momento del varo, una persona del cantiere resta una settimana a bordo insieme all’armatore per spiegare tutti i segreti della barca. Con l’Amel 50 non si acquista semplicemente una barca, ma anche una ricca assicurazione sulla sicurezza.
Mentre sogniamo di doppiare Capo Horn con questa barca torniamo purtroppo alla realtà: siamo a La Rochelle, c’è poco vento e Antoine Rioton, direttore commerciale del cantiere, approfitta per illustrarci i punti di forza della barca: le porte delle cabine di poppa e prua possono essere bloccate e rese stagne, tutti i liquidi vengono convogliati in sentina ed espulsi tramite un solo foro mentre un’unica presa a mare serve tutte le utenze; gli impianti sono concentrati in sala macchine, dove tutte le leve sono state etichettate per essere subito riconoscibili.
Con un vento che non va mai oltre i 6/8 nodi l’Amel 50 naviga sui binari e piccoli joystick permettono di regolare le vele e tutto avviene con la massima semplicità. Un aspetto che potrebbe non piacere a tutti, soprattutto ai puristi che storcono il naso quando i sistemi elettrici prendono il sopravvento sulla manualità. Ma l’Amel 50 nasce per questo, semplificare al massimo la gestione tecnica per godersi, sempre, il piacere della navigazione.

Noi crediamo che l’obiettivo sia raggiunto, e poco importa se sia un pulsante a regolare una vela. Di bolina con randa non andiamo oltre ai 6 nodi, mentre al lasco, con randa, Code 0 e trinchetta superiamo facilmente la velocità del vento toccando perfino i 9 nei momenti di maggior pressione. In queste condizioni il feeling al timone non è dei più esaltanti, ma poco importa, ad essere elettrizzante è la sensazione di robustezza e potenza.

LA PROVA COMPELTA È NEL NUMERO DI GENNAIO 2018!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le ultime prove