di Marta Gasparini - 31 July 2017

Alberto Mancini, le proporzioni della bellezza

Giovane, talentuoso, sulla cresta dell'onda, modi cordiali e una grande passione per il mare. Chi è Alberto Mancini che da Trieste progetta modelli di barche pensando alle automobili

Mancini, classe 1978, una maison di design nel centro di Trieste, dove lavora con un team di una decina di giovani architetti, designer e ingegneri, ha al suo attivo collaborazioni con marchi come Baglietto, Dominator, Magnum Marine, Otam, Overmarine Mangusta, l'ultima con Fairline e studi prestigiosi come Officina Italiana Design, Ken Freivockh, Carlo Nuvolari e Dan Lenard.
Nel mondo nautico è apprezzato per il suo tratto esclusivo da purista che trasferisce nei disegni, rigorosamente fatti a mano o al massimo con matite “tecnologiche” sull’inseparabile tablet e caratterizzato da linee ispirate al mondo aeronautico e automobilistico. Lo abbiamo incontrato in un momento molto stimolante della sua carriera: portare la bellezza e l’eleganza italiana a bordo degli yacht inglesi Fairline.

Domanda d’obbligo: come nasce la sua passione per le barche?
«Sono nato a Trieste, con la mia famiglia passavo le vacanze a bordo del ketch di mio padre, la figura che mi ha trasmesso la passione per il mare. Da bambino più che dalla navigazione o dalla tecnica ero attratto dalle forme e dalle linee degli scafi, mi piaceva guardare queste sculture galleggianti. Da grande ho scelto di studiare Car Design a Torino, lontano dall’acqua. Può sembrare strano, ma non lo è. Nella mia attuale attività di yacht designer, infatti, l’automotive è un mondo da cui attingo continuamente ispirazione e i risultati non sarebbero gli stessi se non avessi seguito un percorso didattico del genere».

Un giovane talentuoso

Progettare una barca di successo

Mangusta Oceano 42

la collaborazione con gli inglesi di Fairline

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