Avvolgifiocco
Dentro l’avvolgitore
Deus ex machina delle vele di prua fa ormai parte di ogni barca. I nuovi
modelli e un ragionamento sui prezzi.
Per quanto l’idea di compromesso possa suonare sgradevole, il rollafiocco
sembra essere un esempio ben riuscito, in cui i vantaggi sono superiori ai
disagi, tanto da diventare una dotazione fissa sulle barche da crociera.
La comodità di avere una vela di prua che non deve essere ammainata, piegata e
stivata, dispiegabile...
Avvolgifiocco
Dentro l’avvolgitore
Deus ex machina delle vele di prua fa ormai parte di ogni barca. I nuovi
modelli e un ragionamento sui prezzi.
Per quanto l’idea di compromesso possa suonare sgradevole, il rollafiocco
sembra essere un esempio ben riuscito, in cui i vantaggi sono superiori ai
disagi, tanto da diventare una dotazione fissa sulle barche da crociera.
La comodità di avere una vela di prua che non deve essere ammainata, piegata e
stivata, dispiegabile con un semplice gesto e riducibile con facilità, ci fa
sopportare di buon grado la sua brutta forma e il centro velico appruato quando
è ridotta.
Ringraziamenti
Ringraziamo: Matteo Bacigalupi della Union Yachts di Lavagna per averci in
parte trasmesso il suo know how acquisito in lunghi anni di esperienza come
montatore. Francesco Tamburini di Bamar, Gionata Moretti di C Marine, Massimo
Dell’Acqua di Harken, Silvano Botti di Settemari, per avere illustrato le
caratteristiche dei loro prodotti.
Dentro un rollafiocco
Semplificando, il rollafiocco funziona come un bastone attorno al quale si
avvolge la vela, come quei vecchi porta-quotidiani di legno che si trovano
ancora nei bar di provincia. Il rollafiocco prende il posto dello strallo, la
differenza è che il profilo del rollafiocco è cavo e lo strallo rimane
inglobato da esso.
Il profilo, potendo agire per arrotolare la vela solo dal basso, sotto il punto
di mura, è necessario che sia molto rigido. Una sua eventuale torsione
comporterebbe pieghe lungo l’inferitura e un avvolgimento scorretto.
Il profilo è estruso e ha una forma interna che contribuisce alla sua rigidità.
L’estruso di solito viene fornito in verghe che poi vengono unite con giunzioni
profilate in negativo rispetto all’interno del profilo. La forma, i materiali e
i sistemi di fissaggio di queste giunzioni sono importanti per garantire la
rigidità dell’insieme e la scorrevolezza intorno allo strallo, ma anche la
facilità di montaggio e lo scorrimento della vela. Anche la misura della
sezione conta, più è ridotta minore l’attrito e quindi le turbolenze sulla
superficie della vela vicino allo strallo.
Il tamburo è il meccanismo che trasmette la rotazione al profilo, dove è
arrotolata una cima che svolgendosi permette al fiocco di avvolgersi.
Il cursore - Perché la vela si arrotoli correttamente il punto di mura e il
punto di penna devono ruotare solidalmente al profilo. Il punto di mura viene
agganciato al tamburo mentre tra la drizza e il punto di penna c’è un cursore
dotato di cuscinetti a sfera che permette alla drizza di restare ferma e il
punto di penna di ruotare assieme al profilo. Si evita così che la drizza si
arrotoli sullo strallo.
La rigidità del profilo e la scorrevolezza delle parti rotanti (tamburo e
cursore) sono gli elementi base per la qualità di un avvolgitore. Per questo è
importante valutare sia le soluzioni tecniche adottate sia la qualità dei
materiali che compongono le diverse parti.
Tra i vari modelli ce ne sono anche specifici per la regata e per le alte
prestazioni che puntano su forme di profilo più affusolate, materiali più
leggeri e tecnologici e la possibilità di smontare il tamburo in modo da
trasformare il profilo in uno strallo cavo a doppia canalina.
La leggerezza soprattutto vicino alla testa dell’albero contribuisce a ridurre
il rollìo e alla stabilità della barca, permettendo magari di ridurre il peso
in chiglia.
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