09 October 2007

Avvolgifiocco

Dentro l’avvolgitore Deus ex machina delle vele di prua fa ormai parte di ogni barca. I nuovi modelli e un ragionamento sui prezzi. Per quanto l’idea di compromesso possa suonare sgradevole, il rollafiocco sembra essere un esempio ben riuscito, in cui i vantaggi sono superiori ai disagi, tanto da diventare una dotazione fissa sulle barche da crociera. La comodità di avere una vela di prua che non deve essere ammainata, piegata e stivata, dispiegabile...

Avvolgifiocco

Dentro l’avvolgitore Deus ex machina delle vele di prua fa ormai parte di ogni barca. I nuovi modelli e un ragionamento sui prezzi. Per quanto l’idea di compromesso possa suonare sgradevole, il rollafiocco sembra essere un esempio ben riuscito, in cui i vantaggi sono superiori ai disagi, tanto da diventare una dotazione fissa sulle barche da crociera. La comodità di avere una vela di prua che non deve essere ammainata, piegata e stivata, dispiegabile con un semplice gesto e riducibile con facilità, ci fa sopportare di buon grado la sua brutta forma e il centro velico appruato quando è ridotta. Ringraziamenti Ringraziamo: Matteo Bacigalupi della Union Yachts di Lavagna per averci in parte trasmesso il suo know how acquisito in lunghi anni di esperienza come montatore. Francesco Tamburini di Bamar, Gionata Moretti di C Marine, Massimo Dell’Acqua di Harken, Silvano Botti di Settemari, per avere illustrato le caratteristiche dei loro prodotti. Dentro un rollafiocco Semplificando, il rollafiocco funziona come un bastone attorno al quale si avvolge la vela, come quei vecchi porta-quotidiani di legno che si trovano ancora nei bar di provincia. Il rollafiocco prende il posto dello strallo, la differenza è che il profilo del rollafiocco è cavo e lo strallo rimane inglobato da esso. Il profilo, potendo agire per arrotolare la vela solo dal basso, sotto il punto di mura, è necessario che sia molto rigido. Una sua eventuale torsione comporterebbe pieghe lungo l’inferitura e un avvolgimento scorretto. Il profilo è estruso e ha una forma interna che contribuisce alla sua rigidità. L’estruso di solito viene fornito in verghe che poi vengono unite con giunzioni profilate in negativo rispetto all’interno del profilo. La forma, i materiali e i sistemi di fissaggio di queste giunzioni sono importanti per garantire la rigidità dell’insieme e la scorrevolezza intorno allo strallo, ma anche la facilità di montaggio e lo scorrimento della vela. Anche la misura della sezione conta, più è ridotta minore l’attrito e quindi le turbolenze sulla superficie della vela vicino allo strallo. Il tamburo è il meccanismo che trasmette la rotazione al profilo, dove è arrotolata una cima che svolgendosi permette al fiocco di avvolgersi. Il cursore - Perché la vela si arrotoli correttamente il punto di mura e il punto di penna devono ruotare solidalmente al profilo. Il punto di mura viene agganciato al tamburo mentre tra la drizza e il punto di penna c’è un cursore dotato di cuscinetti a sfera che permette alla drizza di restare ferma e il punto di penna di ruotare assieme al profilo. Si evita così che la drizza si arrotoli sullo strallo. La rigidità del profilo e la scorrevolezza delle parti rotanti (tamburo e cursore) sono gli elementi base per la qualità di un avvolgitore. Per questo è importante valutare sia le soluzioni tecniche adottate sia la qualità dei materiali che compongono le diverse parti. Tra i vari modelli ce ne sono anche specifici per la regata e per le alte prestazioni che puntano su forme di profilo più affusolate, materiali più leggeri e tecnologici e la possibilità di smontare il tamburo in modo da trasformare il profilo in uno strallo cavo a doppia canalina. La leggerezza soprattutto vicino alla testa dell’albero contribuisce a ridurre il rollìo e alla stabilità della barca, permettendo magari di ridurre il peso in chiglia.
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