11 June 2017

La barca dopo l’inverno

I primi mesi dell’anno sono il momento giusto per rimettere a punto la nostra barca prima delle navigazioni primaverili. Nella nostra guida una serie di consigli pratici e interventi da fare da soli (e non) con i costi per essere pronti a mollare gli ormeggi

La barca dopo l’inverno

La barca è per gran parte dei diportisti il gioco dell’estate, e come tale va in letargo quando inizia il freddo, il cattivo tempo, l’inverno. Poi ci si ricorda di avere la barca, ormeggiata in banchina o su un carrello in un rimessaggio, solo con l’arrivo della primavera. Quando si toglie il telo invernale è il momento di fare mente locale su una possibile check list dei lavori da effettuare sulla scorta delle esperienze della stagione nautica trascorsa. Verranno alla luce eventuali migliorie, riparazioni e sostituzioni.
Sono, infatti, molti gli interventi sulla barca prima di riprendere il mare. Alcuni se si ha una certa dimestichezza con pinze e cacciavite, è possibile effettuarli da sé. Per altri sarà meglio richiedere l’intervento dell'esperto. Prima di iniziare a scrivere la check list sarà meglio lavare bene la barca per avere una visione generale più chiara. È anche utile fare un salto sotto coperta per procedere con ordine e in modo razionale. Farsi un giro in cabina significa verificare, provare gli impianti, utilizzare il wc, aprire un rubinetto, accendere il gas in cucina, ma anche sdraiarsi in cuccetta e sentire se c’è muffa o se il cuscino è solo sporco.
Una volta presa nota dei lavori da effettuare, sarà bene elencarli in ordine di importanza, rimboccarsi le maniche e iniziare.

BARCA A MOTORE

Molta pazienza, olio di gomito e qualche attrezzo e prodotto giusti per iniziare i lavoretti sulla barca a motore. Se nel percorso di pulizia vi accorgete che l'intervento di un esperto è necessario, meglio fermarvi e consultare un tecnico.

Idropulitrice, aiuto insostituibile

Un investimento che aiuta a tenere brillante la barca, ma non solo, è l’idropulitrice, facile da stivare, può durare una vita. Tra quelle in commercio meglio sceglierne una di marca, con la girante in alluminio, capace di almeno 20 bar di pressione e da 500-600 litri ora di portata. Il tubo dell’alta pressione deve essere di almeno dieci metri e la potenza assorbita massimo di 3 kW. La potete usare anche per pulire la vostra auto e molto altro.

Fai da te con circa € 300
Lavori: lavaggio scafo, tendalini, cuscinerie, manutenzione degli interni, controllo dotazioni di sicurezza, controllo documenti, controllo livelli motore.
Costi: da circa € 200 per l’idropulitrice, € 50 per i detergenti.

Il teak, detersivo e olio di gomito

Se non necessita interventi importanti la pulizia del teak è un lavoretto alla portata di tutti. I prodotti in commercio sono molti, alcuni con tre diversi flaconi: il detersivo, lo sbiancante e l’olio. Gli attrezzi utili per la pulizia: un secchio con acqua per diluire il detersivo e uno scopettone a setole dure. Per un risultato omogeneo e per togliere tutto lo sporco è necessario strofinare in senso trasversale rispetto alla doga. Un’altra soluzione, più casalinga, ma molto efficace, è il detersivo per lavastoviglie l’effetto sarà di un teak molto bianco e naturale.

Un occhio al wc

Come tutti gli impianti di bordo anche il wc deve essere controllato prima di riprendere il mare. Sarà il caso di provarlo per verificare che tutto funzioni. Un’osservazione approfondita la meritano i tubi con le relative guarnizioni e la maniglia. Un controllo accurato dell’armatore che, in barba al detto marinaro che “chi intasa stasa”, può salvare le vacanze estive.

Serbatoio acqua dolce, sempre da pulire

Di tanto in tanto è necessario versare all’interno del serbatoio un disinfettante liquido (tipo Amuchina) riempiendolo completamente. Se il risultato ottenuto non è soddisfacente è necessario ripetere l’operazione. Nel caso l’acqua non sia ancora buona si deve procedere al lavaggio del serbatoio con prodotti specifici.

Sentina a specchio

Sulle barche più grandi la sentina può servire anche per contenere la cambusa. È necessario per questo, ma soprattutto per motivi di sicurezza, che questa sia luccicante. Ogni due anni è necessario scartavetrarne la superficie e pitturarla. Gli anni successivi basterà sciacquarla con abbondante acqua e detergere con uno sgrassatore.

Batterie, in carica una volta ogni due mesi

Soffrono il freddo e si scaricano velocemente quando le temperature si abbassano. Sarà meglio, dove possibile, sbarcarle, riporle in un luogo asciutto e metterle sotto carica una volta ogni due mesi per evitare che si separino gli elementi. Prima di partire è necessario verificare lo stato di carica, l’integrità fisica e spalmare con grasso di vasellina i poli elettrici.

Murate lucide

Operazione lunga e laboriosa, la lucidatura delle murate e della tuga è spesso affidata al cantiere. Per farlo da soli è necessario armarsi di lucidatrici orbitali (dal costo impegnativo) e di una scorta di paste lucidanti con potere abrasivo di diversa composizione e specifiche per tutti i tipi di gel-coat (bianchi, colorati, verniciati).

Vita da parabordi

Compito nobile quello dei parabordi, che proteggono la barca da eventuali urti, ma quando è il momento di lavarli si passano le pene dell’inferno. Vi si accumulano strati di morchia e residui plastici. Per pulirli meglio servirsi di una spugna per lavare i piatti con la parte abrasiva e uno sgrassante forte. Controllate la pressione e la valvola.

Dotazioni per navigare sicuri

Fondamentale prima di prendere il mare è verificare le dotazioni di sicurezza. Oltre a controllare i supporti (se presenti) e in generale il loro posizionamento, è importante leggere la scadenza stampata e comunque valutare lo stato di efficienza. È necessario muoversi per tempo. Per alcune di esse, come la zattera, è necessario prevedere tempi di revisione lunghi. Altro discorso per gli estintori, che devono essere di tipo omologato e sempre in efficienza anche se non è prevista una visita periodica. Occhio sempre all’indicatore di carica che deve essere nel verde.

Gli oblò sempre efficienti

Sono delle possibili vie d’acqua quindi sarà bene verificare lo stato di usura e di tenuta. Sotto la lente vanno le cerniere, le guarnizioni, il materiale trasparente in vetro o plastica. Le prime richiedono una lubrificazione con grasso; le seconde, invece, tornano elastiche e stagne utilizzando l’olio di vaselina.

Da affidare al cantiere
lavaggio a pressione di carena/trasmissioni c.a. € 80-100,
lucidatura scafo da 50 a 80 € al mq,
antivegetativa da € 50 a € 70 al mq,
ricarica batterie da € 30 a € 45.

GOMMONE

Iniziamo da un buon lavaggio e sarà allora il caso di munirsi di spugna e sgrassatore forte. Per i tubolari esistono in commercio delle cere per proteggere dai raggi Uv i tessuti mantenendo la gomma elastica. La seconda operazione è il gonfiaggio. Sarà necessario gonfiare un terzo in più della normale pressione e aspettare per verificare la tenuta dei tubolari. Per trovare una piccola perdita ci si munisce di una soluzione di acqua e sapone spennellata un po’ su tutto il battello per vedere se compaiono le bolle. In presenza di graffi sulla parte in vtr si può intervenire con paste lucidanti. Ultimo controllo riguarda la ferramenta. Si riandranno, infatti, a serrare viti e bulloni vari.
 

Tappabuchi per piccole riparazioni

Molti cantieri includono il kit riparazione tra gli accessori standard. Se a bordo non c’è sarà meglio dotare il gommone di questo piccolo kit antiforature per le riparazioni di emergenza. Il kit è composto da toppe vulcanizzate, un pezzo di carta abrasiva e da un tubetto di colla. Una volta in porto, al sicuro, la riparazione sarà da rifare.

Fai da te o in cantiere
Da soli: riparazioni piccole forature e incollaggi € 40-100 per colle e attrezzi.
In cantiere: sostituzione valvole c.a. € 115 cad., riparazioni strappi e lacerazioni da € 270 a € 450.
Dal meccanico: tagliando fuoribordo da € 500 a € 800, tagliando entrobordo ed efb da € 500 a € 1.000.

Tubolari saldi al loro posto

La sezione di poppa è quella più stressata per la presenza del fuoribordo sullo specchio. Per questo motivo è necessario analizzare con molta attenzione che i tubolari siano ben incollati.

Antivegetativa, prodotti ad hoc

I gommoni dovranno essere trattati con una particolare antivegetativa che si caratterizza per una matrice elastica. Queste pitture sono idonee per supporti in neoprene, tela gommata, pvc e Hypalon. In commercio sono disponibili in poche tinte, in genere bianco, grigio e nero.

Sostituzione di una valvola

Prima di procedere alla sostituzione verificare che la perdita non sia dovuta a della sporcizia all’interno (ad esempio dei granelli di sabbia). Dopo aver provveduto a sgonfiare il tubolare è necessario trattenere in posizione la parte della valvola che si trova all’interno del tubolare, quindi si svita l’anima con l’apposita chiave. Qualora fosse necessario sostituire anche la parte interna al tubolare è preferibile aprire quest’ultimo. Si inserisce la nuova valvola prestando attenzione al suo corretto posizionamento, quindi si procede ad avvitarla a mano. Si gonfia il tubolare e mediante l’apposita chiave la si stringe a fondo. La valvola va serrata solo a tubolare gonfio, senza utilizzare alcun sigillante o colla.

MOTORE

Fare il meccanico è il sogno di molti diportisti. Per i lavori più semplici si può pensare di realizzarlo, per gli altri no. Se il motore è entrofuoribordo i controlli riguarderanno anche la trasmissione. Oltre al cambio olio e il suo relativo filtro, sarà necessario verificare lo stato della girante del circuito di raffreddamento, dei filtri separatori acqua-carburante e infine le cinghie. Per le trasmissioni andranno messe sotto la lente le cuffie, i piedi con il cambio dell’olio lubrificante. Per il fuoribordo sarà indispensabile sciacquarlo con acqua dolce, togliere le incrostazioni di sale una volta “scalandrato” il motore.
Da verificare lo stato delle candele che andranno smontate e nel caso sostituite. Controllate anche l’alimentazione.

La cinghia di distribuzione

La sostituzione della cinghia di distribuzione nei motori a 4 tempi è un'operazione da compiere a intervalli regolari, pena inconvenienti anche gravi. È un intervento abbastanza semplice, ma molto importante, perché la sua rottura può causare seri danni al motore, in quanto può portare all’interferenza tra valvole e pistoni. La nuova cinghia si inserisce prima sull’albero motore, quindi, avendo cura di non imprimere alcuna rotazione agli alberi, la si “calza” sulla puleggia dell’albero a camme.

Vano motore sempre pulito

La pulizia del vano motore e del motore stesso sono condizioni imprescindibili per l’efficienza della barca. La girante della pompa dell’acqua deve essere controllata ed eventualmente sostituita. Da controllare anche lo stato delle cinghie e la loro tensione.

Volante e manetta

Spesso si dà per scontato che funzioneranno sempre. Invece prima di riprendere il mare è necessario provare ad azionare il monoleva e a girare il volante. Una lubrificazione al cavo monoleva e ai fili del volante sono i soli controlli che possono essere eseguiti in fai da te.

Cambio olio motore

L’intervento prevede il funzionamento del motore in vasca per riscaldare l’olio e facilitare il suo scarico. Con l’apposita chiave viene svitato il filtro dell’olio, rimuovendolo prestando attenzione all’olio che può uscire dalla sede filettata sul basamento del motore. L’installazione del nuovo filtro, da avvitare a mano, necessita di una lubrificazione preventiva della guarnizione di tenuta. Si sostituisce anche la guarnizione di tenuta del tappo dell’olio, quindi lo si rimette nella sua sede avendo cura di stringerlo a fondo. Si provvede a riempire il motore con la giusta quantità di olio.

Cavi e tubi

Cavi, tubi e comandi del fuoribordo richiedono un controllo particolare essendo responsabili dell’efficienza del motore. Tutti i cavi devono essere integri e liberi di poter scorrere senza alcun impedimento.

Eliche nuove con l’anticalcare

È inutile cercare di grattare con la paglietta i denti di cane dalle eliche. Più veloce e meno faticoso toglierle dal piede rimuovendo il parastrappi, immergerle in un contenitore in soluzioni acide anticalcare come il Viakal. Basta poco e torneranno come nuove. Se, invece, le incrostazioni sono più tenaci, è necessario aumentare l’acidità utilizzando anche l’acido muriatico.

Zinchi sacrificali da sostituire

La loro sostituzione è una delle prime operazioni che il diportista compie appena scopre la barca dal telo invernale. Sono posizionati sul piede e sui pistoni di trim-tilt e sono facili da smontare, basta svitare due dadi. Per verificare il loro stato di conservazione è possibile pesarli. Un anodo efficiente, infatti, non deve pesare meno della metà del peso che ha da nuovo.

Il carrello

Dopo la pausa invernale anche il carrello deve essere controllato con cura prima di tornare in strada. Una visita generale consentirà di essere a posto con il codice della strada, ma soprattutto di viaggiare in sicurezza. I controlli da effettuare riguarderanno le parti principali del carrello come l’impianto frenante, l’argano, il dispositivo di aggancio con il ruotino, le ruote con i pneumatici, il telaio e i rulli, le luci e l’impianto elettrico. Un altro controllo da effettuare prima di mettere il carrello in strada riguarda i documenti. Carta di circolazione, targhe, assicurazione del rimorchio e copertura aggiuntiva per il gancio traino: deve esserci tutto e deve essere tutto “a posto”. Una verifica accurata deve essere fatta nel caso sia stata sostituita la vettura rispetto all’ultima volta che abbiamo rimorchiato. Il giusto abbinamento, infatti, è la condizione necessaria per circolare “in regola”.

Cambio olio del piede

Tra le varie operazioni da compiere su un motore fuoribordo c’è quello del cambio olio sia del piede sia del motore. Lo scarico dell’olio del piede avviene attraverso il tappo inferiore. Va aperto anche il tappo superiore per consentire lo sfiato e un più agevole scarico. Da controllare anche che non ci siano eventuali tracce di emulsione dell’olio, indice di ingresso d’acqua dai vari paraolio.

BARCA A VELA

Molte delle operazioni viste per la barca a motore riguardano anche quella a vela. Ma la verifica generale interessa l’albero, il sartiame, le appendici, le vele, la deriva, il bulbo e il timone, elementi la cui manutenzione può determinare il buon esito delle vacanze.

In coperta

Se navigate molto è il caso di concedere un refitting ai winch. Andrebbero smontati e ingrassati, ci raccomandiamo con poco grasso, ogni cinque anni per evitare incrostazioni di sale. Sono fatti di molti pezzi, quindi sarà meglio avere a portata una bacinella dove riporli e comunque meglio lavorare a terra per non sporcare tutta la barca di grasso. Sarà necessario sgrassare con un po’ di nafta il vecchio grasso con un pennello, e applicando, dopo aver asciugato i pezzi, del grasso al litio. Merita anche la nostra attenzione la cara, vecchia bussola. Ma noi possiamo farci davvero poco, sarà meglio mandarla dal fornitore. Stopper, bozzelli, strozzatori saranno da verificare osservando che funzionino bene, se è il caso sostituire cuscinetti e sferette, alla peggio l’intero pezzo.

Musone e gavone àncora

È bene controllare le ossidazioni delle saldature e la puleggia di gomma che serve allo scorrimento della catena. Una verifica lo richiede anche il gavone dell’àncora. Controllare che non ci siano abrasioni significative che portino a inevitabili infiltrazioni. Verificare anche lo “stato di salute” di àncora e catena, fondamentali per dormire notti tranquille in rada.

Check albero

Smontare l’albero e posizionarlo in orizzontale. Prima smontare il windex e l’anemometro. Dopo avere analizzato eventuali punti di corrosione si verificano le luci di navigazione e la ferramenta. Se datate, le luci di via, sostituitele con quelle a led, più efficaci e dal consumo ridotto. Solo dopo potete dedicarvi al lavaggio dell’albero e al check delle crocette e delle impiombature. Avvitate e svitate gli arridatoi, pulendo la filettatura con acqua distillata. Posizionate in un punto elevato l’avvolgifiocco, la polvere potrebbe entrare nei cuscinetti e danneggiarlo.

Cime e cavi

Il pericolo è che d’inverno siano diventate belle rigide. Sarà bene lavarle, se la moglie lo consente, meglio in lavatrice per togliere il salino e farle tornare nuove.

Vele

A fine stagione avreste dovuto lavarle, piegarle e riporle in un sacco dedicato. All’inizio della stagione saranno da controllare i garrocci, andranno lubrificati con lo spray di vaselina, sulla randa le tasche delle stecche e l’inferitura. Sul genoa sono da passare in rassegna la fettuccia di chiusura della balumina, la banda Uv, l’anello di bugna, l’angolo di penna e quello di mura, l’inizio del gratile (cima posta a rinforzo dell’orlo nella base della vela) o i pistoncini dei garrocci a seconda del tipo di inferitura. Se osservate dei segni importanti di cedimento in particolare sulla balumina o sulle cuciture sarà meglio rivolgersi a un velaio per le riparazioni del caso.
Capitolo a parte meritano le macchie. È bene sapere che la ruggine si leva con acido ossalico diluito al 5/10 per cento in acqua calda. Per le macchie di catrame va fatto un distinguo: se la macchia è ancora fresca usare olio solare poi sgrassare con trielina. Se la macchia è secca provare anche con olio di nafta. La vernice, invece si elimina con acetone, diluente nitro, quanto basta. Importante ricordare che le vele vanno fatte asciugare completamente prima di riporle nei sacchi. Anche questi andrebbero lavati di tanto in tanto.
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