25 February 2008

Bavaria 390 Lagoon: l'usato sotto la lente

Facile da condurre, è ideale per le prime crociere. Interni spaziosi e quotazione accessibile ne fanno un buon acquisto. La più grande realtà industriale tedesca, Bavaria Yachtbau, è nata ormai più di 30 anni fa con molti modelli sempre rivolti alla crociera. Solo nell’ultimo decennio il cantiere si è rivolto al mercato del charter. I modelli più apprezzati sono quelli a 3 cifre, seguiti dal nome Caribic (1989), Lagoon (dal 1990), Ocean (dal 2000) e Holiday (dal 1...

Introduzione

Facile da condurre, è ideale per le prime crociere. Interni spaziosi e quotazione accessibile ne fanno un buon acquisto. La più grande realtà industriale tedesca, Bavaria Yachtbau, è nata ormai più di 30 anni fa con molti modelli sempre rivolti alla crociera. Solo nell’ultimo decennio il cantiere si è rivolto al mercato del charter. I modelli più apprezzati sono quelli a 3 cifre, seguiti dal nome Caribic (1989), Lagoon (dal 1990), Ocean (dal 2000) e Holiday (dal 1995), ognuno caratterizzato da una buona costruzione. Sul sito www.bavaria-yachts.com si trovano le traversate impegnative di alcuni dei modelli più recenti. I nuovi modelli si differenziano da quelli di sopra perché gli interni sono appoggiati su controstampo, mentre, ad esempio nella serie Lagoon, i legni sono interamente resinati allo scafo e contribuiscono alla sua robustezza. Il Bavaria 390 Lagoon è caratterizzato dal bordo libero un po’ più alto della media, dallo specchio contenuto e dalle murate verticali. Il ponte in teak era fornito di serie su tutti i modelli ed in genere, dopo 10 anni, è il primo difetto che salta all’occhio, perché le doghe tengono a scollarsi. Anche lo scafo non ha un gelcoat bianco, ma un color cremino, che spesso non piace e viene ridipinto. La coperta, realizzata in sandwich di balsa, ha una tuga importante e di certo è fruibile, con la discesa attrezzata, pozzetto dalle giuste dimensioni, contenuto, ma perfetto per 4-6 persone. L’ingresso sottocoperta non è sempre agevole, perché ancora con tagliola piccola, che nel nostro caso, essendo lo scafo munito di capottina con finestratura rigida, ci ha obbligato a fare un po’ di ginnastica in più. Seppur la capottina generi qualche impiccio l’ ingresso è molto ben riparato e così anche chi l’area del pozzetto. Le manovre passano sulla tuga, dove è bene verificare lo stato del vetro centrale. Il gavone dell’àncora è un po’ piccolo e soprattutto con il salpaàncora all’ interno c’è poco spazio per la catena. La zona di lavoro all’albero è munita di due pazienze (optional) che però possono ostacolare nei passaggi verso prua. Questa scelta varia a seconda dei gusti. Molte barche sono equipaggiate con randa avvolgibile con albero Selden e avvolgitori Furlex. Le lande sono a vista e riportate sul fondo dello scafo e collegate alla paratia maestra (compensato marino resinato). Le crocette non sono acquartierate. La pinna è in ghisa, con possibilità di ruggine, imbullonata con prigionieri allo scafo (nei modelli più recenti sono diventati tirafondi).

Prova e dati

La prova Il progettista tedesco Axel Mohnhaupt (recentemente impegnato in Coppa America nel team tedesco) in collaborazione con J&J ha disegnato una buona carena da crociera, ideale per chi è alle prime armi o per chi ha una famiglia e vuol fare felici tutti. Laguna di Venezia, poca aria, poco mare, la barca galleggia e tira poca acqua con 4-6 nodi di vento e si muove solo di bolina a 3,5 nodi di Log Gps (nessuna corrente di marea). Il Volvo 43 cavalli spinge la barca a 7,2 nodi, fin troppi. Interni e impianti Interni verniciati lucidi in mogano, una scelta che sembra da motoscafo, ma che risulta più pratica da pulire rispetto al satinato. Alcune versioni hanno il teak come essenza, ma sono più rare. I mobili sono muniti di viteria inox e con cornici in massello (oggi su molti modelli le viti sono in ferro tropicalizzate e con sportelli a filo. La discesa sottocoperta non comodissima, permette però di separare il mondo esterno da quello interno totalmente. La prima cosa che colpisce è l’altezza e la luminosità. La dinette è al centro e la cucina sul lato di sinistra. A prua una cabina matrimoniale a V con bagno e a poppa una cabina matrimoniale, anch’essa con bagno. Stipi, armadi e vani da ogni parte aumentano la funzionalità della barca. Sotto il letto di poppa si trovano il serbatoio del carburante e parte degli impianti motore. Quest’ultimo è accessibile sia lateralmente che a poppa, ma con più difficoltà nella parte alta. Di dimensioni contenute il piano per il carteggio. Conclusioni Non c’è motivo per non prendere in considerazione i vecchi buoni Bavaria. In genere si trovano sugli 85.000 euro in Alto Adriatico o in Croazia. L’armatore tipo Questa barca la suggeriamo a chi cerca una buona barca per iniziare e portare a spasso la famiglia o per una coppia di giovani alle prime armi, senza preteste. I difetti Oltre al già citato ponte in teak, la deriva in ghisa può richiedere un ciclo protettivo. La pala del timone, del tipo sospeso, tende a consumare boccole e cuscinetti velocemente. Le modifiche Nessuna, ma vi sono spesso variazioni sulla conformazione dello specchio di poppa che può essere chiuso o con gradino per l’accesso al mare. I dati Costruzione Cantiere Bavaria Yachtbau. Lunghezza f.t. m 11,83; Lunghezza al gall. M 8,98; Larghezza massima m 4; larghezza al galleggiamento m 3,80; bordo libero avanti m 1,3; bordo libero addietro m 1,25; pescaggio m 1,75; dislocamento massimo pieno carico kg 8.000; zavorra kg 3.500; materiale della zavorra: ghisa; altezza interni m 1,82; larghezza media passivanti; stazza t 17,21; superficie massima del genoa mq 55; superficie della randa mq 38; superficie massima (2+3) sloop mq 93 Le alternative La scelta della cabina di poppa sotto il pozzetto è utilizzata solo da alcuni cantieri del Nord Europa. Tuttavia i prezzi sono molto diversi. Bavaria 370 Lagoon, Sweden 36, Baltic 40. Link Utili http://www.bavaria-used-boats.com La quotazione In genere oscilla intorno agli 85.000 e non ha grosse variazioni, slavo ponte in teak da rifare.
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