24 February 2007

Bavaria 40 Vision

Spazio in coperta, comodità e luce negli interni. Sembra concepita proprio per la crociera e, in particolare, quella nelle mezze stagioni il Bavaria 40 Vision. L’ultimo parto del cantiere tedesco non contraddice la sua produzione ma può vantare qualcosa di più o, almeno, di diverso. Se anche questo 40 piedi, d’altronde come il suo gemello della serie Classic, offre una vela facile, non complicata, se regala una buona abitabilità negli interni, se è pensato per la croc...

Introduzione

Spazio in coperta, comodità e luce negli interni. Sembra concepita proprio per la crociera e, in particolare, quella nelle mezze stagioni il Bavaria 40 Vision. L’ultimo parto del cantiere tedesco non contraddice la sua produzione ma può vantare qualcosa di più o, almeno, di diverso. Se anche questo 40 piedi, d’altronde come il suo gemello della serie Classic, offre una vela facile, non complicata, se regala una buona abitabilità negli interni, se è pensato per la crociera veloce, ha un sua caratteristica peculiare: la luminosità che inonda il living. Un regalo di luce che supplisce la possibile carenza della primavera o dell’autunno ottenuto con quella che è diventata quasi un obbligo per gli scafi da crociera: una tuga raccordata alla coperta con due grandi vetrate laterali. E i ridotti e modesti oblò diventano un ricordo anche se inducono a pensare allo styling dei motoryacht. D’altronde per il velista dedito alla crociera meglio accettare un piccolo sacrificio estetico che rinunciare ad una qualità di vita a bordo davvero invidiabile. Un’idea ormai non più originale che ha fatto le sue prime comparse sui maxi e che potrebbe far storcere il naso ai velisti più fondamentalisti anche se di questo 40 piedi non sembra turbarne la valenza estetica. Insomma, al di là di sterili discussioni di dubbia valenza, l’estetica esterna rimane gradevole e appagante mentre l’interno fruisce di una particolare atmosfera. Che, proprio per la grande opportunità di catturare luce sembra quella giusta da godere nelle crociere nei periodi in cui è più scarsa, ovvero quando le giornate sono più brevi.

La coperta

Coperta A poppa un pozzetto nobilitato dal rivestimento in teak che, comunque, segna tutta la coperta e due ruote del timone dal vago sapore da regata, per di più con la corona rivestita in pelle. Ma, a ricordare le comodità crocieristiche, un tavolino ripiegabile al centro rende possibile riunioni conviviali all’ ormeggio in comodi marina o in baie riparate. Comunque, le due timonerie sono posizionate in modo tale da non interferire con gli ospiti del pozzetto. Interessante il “gradino” vuoto all’ingresso della tuga che funge da vano per raccogliere le drizze, peccato sia poco capiente. Seguendo una tendenza positiva (per la crociera, meno per le prestazioni), non esiste il trasto della randa: il paranco si infulcra al centro della tuga e le scotte, come quelle del genoa, sono rinviate ai winch in pozzetto che hanno il lavoro alleggerito anche da una numerosa serie di stopper. Per arrivare a prua gli spazi sono ampi, le sartie lasciano un passaggio comodo e sgombro. Nel musone è sistemata l’àncora servita da un salpancore elettrico posizionato in un gavone autosvuotante sotto il profilo della coperta.

Gli interni

Interni Il primo impatto con il quadrato è quanto mai appagante: un locale tanto luminoso grazie alle grandi superficie vetrate laterali quanto intimo e caldo come può offrire un ambiente ricco di legni dai toni morbidi e ben lavorati. Appena scesi i cinque gradini, a sinistra l’angolo cottura mentre di fronte un ampio tavolo da carteggio. Verso prua la dinette con il divano a U con il tavolo da pranzo con un lato pieghevole. All’estrema prua la cabina armatoriale con servizi igienici e doccia in locale separato. A poppa le altre due per gli ospiti.

La prova

Prova La barca è al suo battesimo con l’acqua salata, è il primo esemplare arrivato in Mediterraneo e, quindi, ancora da perfezionare nella messa a punto, ma già lascia capire la sua vera natura. Il golfo di Sanremo ci regala una decina di nodi di levante, sufficienti per testare uno scafo che dimostra subito un comportamento affidabile. Il Vision 40 piedi, nonostante l’aspetto pacioso di una barca da crociera che non rinuncia ad una certa eleganza, riesce ad essere sensibile al timone e pure agile: basta cambiare di poco i gradi al vento perché la barca si comporti di conseguenza, diminuendo la velocità ma pure incrementandola con imprevista prontezza. Lo sbandamento è contenuto anche grazie alla larghezza a centro barca che, oltre a beneficiare i volumi interni, regala buone prestazioni nelle andature portanti. Le due ruote implicano poco sforzo nell’azionamento e pure la loro posizione sembra essere ottimale sia per la visione della coperta e sia per non disturbare le manovre in pozzetto. La seduta del timoniere, inoltre, appare subito comoda e ben protetta, in grado, insomma, di permettere una facile confidenza con la barca. Innegabile il senso di sicurezza offerto da questo scafo che contribuisce a regalare miglia e miglia di navigazione in tranquillità. La randa è di buona qualità e, inoltre, essendo full batten quella usata nella prova, dichiara immediatamente la regolarità della forma e ne facilita la sua regolazione mentre le sartie molto interne permettono di cazzare agevolmente il genoa, di serie sul rollafiocco.
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