Cap 19 Open, per le uscite giornaliere

La gamma delle imbarcazioni dei cantieri Capelli continua a crescere, e tra le novità per quest’anno, insieme al Cap 25 Wa provato nel numero di marzo di Vela e Motore, debutta anche il Cap 19 Open. Come per gli altri modelli, il nuovo 19 piedi del cantiere lombardo è un open a consolle centrale, ideale per uscite giornaliere, senza escludere sport nautici o la pesca.

La sezione prodiera è dedicata al prendisole, mentre a poppa troviamo un divano posto per baglio, che si interrompe poco prima della murata sinistra per lasciare libero accesso alla plancetta di poppa, dov’è montato, sull’esemplare della prova, un Yamaha 4 tempi da 115 cv. E’ comunque possibile abbinare il Cap 19 a potenze più contenute (100 e 70 cv) e anche 40 cavalli, senza obbligo di patente.

A poppa è possibile creare una zona living ribaltando in avanti lo schienale della seduta di guida, creando così due divani contrapposti; questo stesso schienale può essere bloccato anche in posizione centrale, diventando così un poggiareni per la guida in piedi.

Pur trattandosi di una barca di grande serie dal buon rapporto qualità/prezzo, apprezziamo i numerosi dettagli in teak che “scaldano” un po’ l’ambiente dalla freddezza della vetroresina. A prua il prendisole fisso può essere prolungato sino alla consolle, anche se già in configurazione standard lo spazio non manca. Inoltre è possibile sfruttare la stessa panca come tavolo per creare una dinette a prua, che però risulta giocoforza sacrificata, vista la distanza tra la consolle e il prendisole.

L’area prodiera è circondata da una battagliola in acciaio, che nella parte centrale è aperta, per favorire l’imbarco di prua e non ostacolare le operazioni di ancoraggio. Altri due tientibene sono a servizio degli occupanti della panca poppiera e, insieme a quello che contorna il parabrezza, rendono sicura la navigazione anche con mare formato.  

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Divertente: è questo l’aggettivo che meglio descrive le qualità nautiche del nuovo Cap 19 Open. La potenza del motore è relativamente elevata – il package più tranquillo ha quasi un terzo della potenza – e la carena è molto reattiva, senza per questo essere poco confortevole.

Sin da subito la risposta ai comandi ispira fiducia e, anche esagerando un po’ con il gas o col timone, il nuovo Cap è sempre disposto a perdonare qualche eccesso di confidenza.

Il giorno della prova in mare c’è un’onda corta non molto alta, sostenuta dal vento: in queste condizioni trovare l’assetto ideale non è difficile, basta solo giocare un po’ con il trim, mentre in virata ci si può aiutare un con il gas, se proprio si vuole cercare la virata più stretta.

L’incrocio con uno yacht di una ventina di metri offre la possibilità di affrontare onde alte e, senza ridurre troppo la velocità ci decidiamo a tagliarle: l’atterraggio è morbido, soprattutto considerate le dimensioni dello scafo, grazie alla carena a V profonda e le reazioni della barca sono sempre dolci e prevedibili, rendendo il modello adatto a chi ha poca esperienza o naviga con bambini piccoli.

Ma non solo, perché le prestazioni massime di 35,5 nodi fanno del 19 una scelta azzeccata anche per piloti esperti che amano correre.

L’abbinamento con il 115 cv della prova non comporta una differenza di prezzo rilevante rispetto all’alternativa da 40 cv (3.800 euro in meno) e da 70 (1.100 euro in meno), e in più permette di avere sempre una preziosa riserva di potenza, così come di mantenere una velocità di crociera economica di 20 nodi a un regime inferiore ai 4.000 giri/min, con una notevole autonomia, grazie al serbatoio da 185 litri.

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