13 December 2012

Cibo e Vendée Globe, cosa mangia Stamm a bordo di Cheminées Poujoulat

Il Vendée Globe, si sa, è una regata durissima, gli skipper restano in mare oltre 80 giorni da soli e senza mai fare scalo. Aver il cibo giusto è fondamentale tanto quanto avere una buona barca e saper navigare. Lo svizzero Bernard Stamm ha preso la questione cibo molto seriamente, affidandosi a uno chef professionale. Leggete qui cosa sta mangiando ora lo skipper.

Cibo e vendée globe, cosa mangia stamm a bordo di cheminées poujoulat

Il cibo a bordo è uno degli aspetti più importanti per un giro del mondo in solitario. Le scorte alimentari devono rispondere a moltissime esigenze spesso poco compatibili tra loro. Devono infatti apportare il corretto numero di calorie, devono essere “leggere”, facili e veloci da cucinare, devono potersi conservare bene e durare il tempo previsto per il giro del mondo. Infine, devono anche essere buone.

Per lo svizzero Bernard Stamm è stato Maxime Ballanfat (chef e direttore generale della compagnia svizzera di catering Novae Restauration) che abbiamo incontrato a Les Sables d’Olonne, a preparare il menù.

«Quando abbiamo iniziato a studiare il menù con Stamm – racconta lo chef Maxime – abbiamo dovuto risolvere quattro grandi problemi.
- Il primo, piuttosto facile, è stato individuare le zone di navigazione principali, Europa, zone calde, zone fredde. A seconda di dove navigherà, Stamm mangerà infatti un tipo di cibo diverso per adeguare l’apporto calorico.
- Il secondo, più stimolante, è stato individuare insieme a Bernard Stamm le ricette. A bordo disporrà di 180 menù, e mangerà lo stesso pasto soltanto tre volte.
- Il terzo problema da affrontare, piuttosto serio, è stato il peso. Stamm mi ha concesso solo 80 kg a bordo.
- Il quarto problema, molto complesso, è stato di natura sanitaria. Ovvero come preparare tutto questo cibo. Su 180 pasti, 120 sono stati liofilizzati con tecniche farmaceutiche. Per farlo, ogni singolo pezzo di cibo non doveva essere maggiore di un cm. Gli altri 60 pasti sono stati invece pastorizzati, e per cucinarli basta metterli “a bagnomaria”. Per i primi invece sarà sufficiente mischiarli con acqua calda».

Sembra impensabile, ma Stamm si è allenato molto per velocizzare le varie operazioni. «Infatti – prosegue Maxime – ora è in grado di disporre di ben 40 minuti per mangiare. Operazione che comprende inserire l’autopilota, scaldare l’acqua, mischiarla con il cibo, mangiare, bere una tisana e fare un breve riposo». Ovviamente chef e skipper hanno dovuto fare molti test sul cibo, che inizialmente non era affatto buono. Il cuoco ci ha infatti raccontato che a questi test «ha partecipato anche mia figlia di 9 anni. La prima volta, con aria schifata, mi ha detto che non potevo dar da mangiare questa roba. Dopo vari tentativi abbiamo raggiunto un ottimo livello di qualità». Certamente non sarà mai come andare a cena fuori al ristorante!

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