19 May 2018

CNB 66, la prova tra Marsiglia e Cannes

Esaltante navigazione tra Marsiglia e Cannes con vento a oltre 30 nodi con “surfate” sulle onde a 16. Una barca semi custom con quattro cabine, tender garage e vista panoramica dal salone. Il prezzo è uno dei punti di forza
Una prova di quelle da ricordare. Due giorni a bordo, 100 miglia percorse (da Marsiglia a Cannes, in Francia) e un maestrale che ha soffiato sempre più intenso, superando con abbondanza i 30 nodi. Abbiamo lasciato il porto di Marsiglia con aria e mare in crescita e appena passato Cap Croisette il maestrale è entrato deciso. Le prime miglia le abbiamo navigate - con randa e genoa pieni - di bolina larga toccando velocità intorno ai 9 nodi.

Nonostante avessimo tenuto la barca un po’ sovrapotenziata, si è sempre dimostrata tranquilla e precisa al timone. Appena abbiamo poggiato qualche grado la doppia cifra sul log è diventata la norma e il CNB 66 ha messo in mostra tutta la sua potenza. Via via che mare e vento si gonfiavano, mantenere la concentrazione non solo diventava importante, ma anche impegnativo. La carena larga e la doppia pala del timone hanno aiutato parecchio a stabilizzare la rotta, tanto che impegnati come eravamo a dare la caccia “alla top speed” (16 nodi e rotti) abbiamo continuato a rimandare il momento di prendere la mano di terzaroli e ridurre il fiocco, fino a quando non è stata la barca a “chiedercelo” con una straorzata sotto una raffica potente di ben oltre 35 nodi.

In navigazione

Con la trinchetta autovirante al posto del genoa e la randa con una mano abbiamo rinunciato a un paio di nodi di velocità, ma la navigazione è tornata a essere più rilassante. Il CNB 66 si è dimostrato una gran barca per la crociera, bella e concreta, fatta per navigare veloce e manovrare bene. Abbiamo apprezzato che il cantiere abbia costruito una barca “trendy”, ma senza mai rinunciare alla marinità. Ad esempio, il pozzetto è largo, come la maggior parte delle imbarcazioni di oggi, ma ha buoni punti di appoggio sia per il timoniere sia per chi lavora al winch centrale della randa e ai due laterali. In coperta ci si muove sempre in modo sicuro (mancavano i poggiapiedi al timone, ma solo perché l’armatore - i CNB sono barche semi-custom - ancora non aveva deciso come posizionarli). Il piano velico è generoso, pensato per una barca che vuole correre, ma non esagerato; sul 66 del nostro test la randa steccata era avvolgibile nel boma (il motore idraulico dell’avvolgitore è stato sviluppato dal cantiere insieme a Hall Spars) che come l’albero era in carbonio (optional).

Gli interni

Sottocoperta uno solo è il layout con quattro cabine doppie: tre sono a prua e una a poppa con accesso dalla cucina. Il salone è sopraelevato e nonostante la tuga sia compatta è luminosissimo (scenografiche le ampie finestrature a scafo) e con altezze ottime. Stivaggio oversize, oltre a gavoni sotto ai divani, armadi e molti cassetti e stipetti, sono sfruttati anche gli spazi nei gradini e ovunque possibile. Il 66 è la versione compatta del 76, viste separatamente quasi non si distinguono, se non fosse che il 66 ha il bompresso. Ma, lunghezza a parte, la differenza tra le due è che il 66 è stato pensato per essere gestito con tranquillità anche da una coppia, senza marinaio, cosa molto apprezzata all’estero. Il successo è arrivato subito: presentato al salone di Cannes 2017, sono già 11 gli esemplari venduti (di cui 8 sulla carta) in tutto il mondo. Complice anche il costo per un 20 metri di lusso (prezzo base 1.390.000 euro Iva esclusa).

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La prova completa con tutti i dati di navigazione è stata pubblicata nel numero di febbraio 2018 ed è possibile acquistarla seguendo questo link
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