13 January 2010

Coppa America, le dichiarazioni ufficiali di Bmw Oracle e Alinghi

Ecco le dichiarazioni con i commenti ufficiali del challenger Bmw Oracle e del defender Alinghi sull’ultima controversia riguardante le vele del defender e l’interruzione delle trattative nel meeting di Singapore.

Coppa america, le dichiarazioni ufficiali di bmw oracle e alinghi

Ecco le dichiarazioni con i commenti ufficiali del challenger Bmw Oracle e del defender Alinghi sull’ultima controversia riguardante le vele del defender e l’interruzione delle trattative nel meeting di Singapore.

 

Dichiarazione di Bmw Oracle Racing

Può il Defender svizzero regatare con vele costruite in America? Questa è la domanda che il Golden Gate Yacht Club ha rivolto oggi alla Corte Suprema dello Stato di New York. Il GGYC ha chiesto alla Corte di risolvere questo problema dopo la rottura delle discussioni durate 2 giorni a Singapore con il Defender dell’America’s Cup, la Société Nautique de Geneve, che erano finalizzate al raggiungimento di un accordo consensuale fino a quando i negoziati si sono interrotti. L’incontro di Singapore ha fatto seguito ad un altro che si è tenuto a Valencia la settimana scorsa, in cui era stato compiuto un atro sforzo positivo per risolvere la questione. “Siamo ovviamente dispiaciuti di vedere svanite le possibilità di raggiungere un accordo”, ha commentato Russell Coutts. All’incontro erano presenti anche David Kellet del Comitato esecutivo della Federazione Internazionale della Vela (ISAF), e David Tillett, Presidente della Giuria Internazionale della 33° America’s Cup. La questione del “Constructed-in-country” (costruito nel paese) non è ipotetica, ma è un punto fondamentale. Il Deed of Gift è chiaro. Senza un accordo consensuale ed in assenza di altre regole, Alinghi non può costruire vele in USA e dichiarare che sono fatte in Svizzera. La corte Suprema dello Stato di New York ha già deliberato precedentemente su punti chiave che riguardano la barca del Defender e dello Sfidante, come la possibilità che si possano utilizzare i motori per muovere i winches e se i timoni debbano essere inclusi nella misurazione della lunghezza al galleggiamento. “Ancora una volta la SNG non ha mostrato alcun riguardo per il Deed of Gift. All’inizio la SNG ha dichiarato che le vele non fanno parte della barca. Poi ha detto che le vele di Alinghi erano costruite in Svizzera, non negli USA. Ora, la SNG sta dicendo che ‘constructed-in-country’ è un punto irrilevante fino all’annuncio della sua barca per il Match”. Il GGYC non è d’accordo su nessuna delle tre interpretazioni. “La nostra volontà è assicurare il rispetto del Deed of Gift e che il risultato del Match sull’acqua sia al riparo da ogni dubbio”, ha detto Coutts. Ci si aspetta che la Corte deciderà prima della disputa della prima regata, che è in programma a Valencia l’8 febbraio.

 

Domande  risposte

 

Che cos’è il CIC?

Significa “costruito nel paese”. È il DNA dell’America’s Cup. L’origine nazionale di ciascuna barca è fondamentale per l’America’s Cup

 

Perché il CIC è tanto importante?

Il Deed of Gift richiede che sia la barca del Defender che quella dello Sfidante siano “costruite nel paese” di cui rappresentano lo yacht club. Il punto interrogativo che riguarda le vele di Alinghi non deve restare un punto interrogativo che aleggia sul Match.

 

Le vele di Alinghi sono illegali?

Se esse sono costruite in America, non possono essere “Swiss-made” (“fatte in Svizzera”) Che cos’è il processo in 3DL? Un designer di vele spedisce un “file” con il disegno richiesto. North Sails fornisce le fibre ad alta tecnologia, i film, i tessuti, gli adesivi ecc per la costruizione delle vele su uno stampo sofisticato che utilizza il calore e tecniche sotto vuoto. Alla fine del processo il cliente ha la sua vela consegnata, virtualmente conclusa. Un cliente può o meno aggiungere rinforzi, protezioni, striscie di forma, accessori, ect ma effetttivamente la vela è manufatta a Minden, in Nevada (sede della North Sails).

 

Perché il GGYC si è rivolto alla Corte?

Alinghi deve attenersi alle regole tanto quanto abbiamo fatto noi. Il CIC è una regola basilare e storica della Coppa. Senza che ci sia un accordo consensuale per fissare regole più tolleranti, entrambi i team devono attenersi al CIC. Noi vogliamo che il risultato in acqua sia quello finale. Questa è una regola del Deed of Gift. La Corte è la corretta autorità per risolvere questo problema. Questa non è una questione ipotetica o una protesta. Noi stiamo chiedendo alla Corte di confermare la corretta interpretazione del Deed.

 

Questo non ritarderà lo svolgimento della Coppa?

No, è piuttosto vero il contrario. Togliendo ogni dubbio sulle vele di Alinghi, non ci sarà alcun motivo per litigare ancora dopo il Match. Togliere ogni dubbio prima dell’inizio della regata è la soluzione più corretta per la Coppa, per i fan della regata e per entrambi i contendenti. Noi riteniamo che il processo della Corte possa essere completato prima dell’8 febbraio.

 

State cercando di squalificare Alinghi?

No. Alinghi ha preso un rischio costruendo le sue vele in America. Possono ancora costruire le loro vele in Svizzera od usare vele che possono avere già costruito là. La Svizzera ha una buona tradizione di innovazione nella costruzione delle vele. Non c’è alcuna ragione per la quale Alinghi non possa avere costruito vele legali in Svizzera in passato; non vi è alcuna ragione per la quale non le debbano costruire ora.

 

Il GGYC sta offrendo tempo ad Alinghi?

Sì, ma solo un breve periodo per risolvere questo problema. È un modo per far trovare alla SNG una soluzione al problema di Alinghi. Il GGYC è sempre stato, e sempre sarà, pronto a negoziare ogni problema ed ogni ragionevole soluzione.

 

Dichiarazione di Alinghi

Mentre Brad Butterworth, skipper di Alinghi, insieme ai rappresentanti della Société Nautique de Genève, partecipava a Singapore, al meeting per risolvere le controversie ancora in essere in vista dell'inizio delle regate della 33a America's Cup, prevista per l'8 febbraio prossimo, in presenza anche di David Tillett, presidente della Giuria dell'America's Cup nominata dall'ISAF e di David Kellett rappresentante dell'ISAF stessa, BMW Oracle ha abbandonato unilateralmente le trattative e ha presentato la sua nona causa legale di fronte alla Suprema Corte di New York, nel tentativo di squalificare il Defender dall'imminente confronto in mare.

“BMW Oracle è già riuscito a eliminare 18 team attraverso il sistema giudiziario americano per guadagnare l'accesso diretto alla finale dell'America's Cup. Ora stanno cercando di vincere la Coppa senza aver mai regatato” ha dichiarato Brad Butterworth. “Questa ultima azione legale arriva come uno shock proprio nel momento stavamo pianificando un altro incontro per finalizzare tutti gli argomenti affrontati oggi e ciò dimostra la loro assoluta cattiva fede. Chiaramente non sono pronti per regatare. Hanno inoltre completamente ignorato la giurisdizione della Giuria dell'America's Cup nominata dall'ISAF, giuria che loro stessi avevano fortemente caldeggiato, e si sono ripresentati davanti alla Corte di New York, dove chiaramente pensano di avere maggiori possibilità di successo”, ha aggiunto.

L'imbarcazione del Defender è stata costruita in Svizzera nel pieno rispetto di quanto previsto dal Deed of Gift. SNG non concorda con l'interpretazione del GGYC.

La dichiarazione di BMW Oracle secondo cui Alinghi utilizzerà vele realizzate negli USA è sbagliata. Le vele per partecipare all'America's Cup sono state costruite in Svizzera in una veleria a Villeneuve. Inoltre il procedimento 3DL per la realizzazione di queste vele è protetto da diritti di proprietà intellettuale svizzeri. Gli inventori di questo procedimento di costruzione, Jean Pierre Baudet e Luc Dubois, sono due ingegneri svizzeri. Tutti i challenger e i defender dal 1995 hanno sempre utilizzato vele in 3DL di tecnologia svizzera.

“Il tentativo di BMW Oracle di far deragliare l' America's Cup, di ignorare la giurisdizione dell' ISAF e il comportamento antisportivo sono inaccettabili” ha dichiarato Fred Meyer, vice commodoro di SNG. “Alinghi è pronto a regatare l'8 Febbraio come ordinato dalla sentenza del 7 Aprile 2009” ha aggiunto “abbiamo guadagnato il diritto di difendere l'America's Cup sull'acqua vincendo la 31° e la 32° edizione. Vogliamo tornare a regatare, non vogliamo che il risultato dell'America's Cup sia determinato dalla Corte di New York” ha concluso Meyer.

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