25 November 2015

Editoriale e contro editoriale dicembre 2015

Leggi l'editoriale di Marta Gasparini e il contro editoriale di Massimo Mariotti, amministratore delegato di Bénéteau Italia

EDITORIALE

Ripartire dai Saloni
(Se fatti bene)
di Marta Gasparini
 
Amsterdam. Mets, Salone dell’accessorio nautico, dal 17 al 19 dello scorso novembre. Si atterra all’aeroporto di Schiphol, 3,60 euro per arrivare in pochi minuti all’ingresso del salone e 20 minuti per raggiungere il cuore della città. Il biglietto si può ottenere stampandolo direttamente da casa o dall’ufficio. Nonostante il pubblico non ci sono code per entrare, massima organizzazione ed efficienza per ottimizzare il business. 
 
All’interno la visita è semplice e intuitiva, nulla è lasciato al caso, tutto (la segnaletica, i padiglioni tematici, i percorsi, le aree di ristoro) è “visitors friendly”. E i risultati confermano l’esperienza del visitatore: il Mets è l’unico appuntamento dove il numero di espositori è in continuo aumentoe la prova ne è l’abbondanza di prodotti presentati dalle aziende di tutto il mondo. Un salone concreto, quindi, senza fronzoli, un modello da seguire. 
Al ritorno a casa si impone una riflessione in un momento in cui nel nostro paese si prospetta un anno “nautico” piuttosto complesso e rivoluzionario considerato il numero dei boat show in programma.
 
Sette, infatti, sono gli appuntamenti previsti per il 2016, vediamoli. Dopo cinque anni torna ilNauticsud alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 27 febbraio al 6 marzo e al Molo Luise dal 30 marzo al 3 aprile in contemporanea con un evento dedicato (a Genova) alle barche d’occasione (1-10/4), un altro a Venezia (21 e 25/4). Sempre in periodo primaverile, un evento in Liguria o in Toscana per la piccola e media nautica e, in estate, ancora uno in Campania o in Sardegna dal carattere fortemente internazionale riservato ai grandi costruttori e, per finire, il Nautico di Genova dal 20 al 25 settembre.
È facile e scontato avere qualche dubbio su un programma così affollato, fuori dai soliti schemi e di certo gravoso per l’impegno logistico e finanziario caricato sulle spalle degli espositori. Senza dimenticare che, proprio per tornare al confronto con il Mets, è obbligatorio che la quantità di appuntamenti non vada a scapito del loro livello qualitativo. 
 
Ma cerchiamo di vedere questo grande ingorgo di appuntamenti con le lenti dell’ottimismo. Un “palinsesto” così ricco di offerte potrebbe, infatti, trasformarsi in un’occasione vantaggiosa per le aziende che possono avere l’opportunità di partecipare ad eventi modellati sulle esigenze e le disponibilità dei potenziali clienti. È fondamentale però che alla base non vengano a mancare unaregia appropriata e un’organizzazione meticolosa in grado di far girare sinergicamente gli ingranaggi di un meccanismo che nasce già complesso. 
 
Il 2016 sarà quindi un anno di rottura di schemi vecchi e consolidati e, pur con le resistenze di chi non vuole cambiamenti, è invece necessario almeno provare a modificare la rotta con la condizione che tutto l’equipaggio si adegui alla novità. Le prospettive per una trasformazione del sistema fiere, insomma, sono concrete e rispecchiano i segnali di ripresa della nautica. E qui vale ricordare ancora una volta quanto diceva il principe di Salina nel Gattopardo con un giudizio riferito ai siciliani, ma quanto mai adatto a tutti gli italiani: «Il sonno è ciò che i siciliani vogliono ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali».
Buon Natale e buon anno a tutti!

CONTRO EDITORIALE

Il letargo è finito

di Massimo Mariotti
amministratore delegato di Bénéteau Italia

 

Quest’anno è stato il mio 33° Salone di Genova come operatore, dopo tanti come cliente. La crisi che ha penalizzato il nostro settore sembra allentare la morsa e al Nautico si respirava un clima di rinnovata fiducia. Quanto questo porterà concretamente, lo sapremo solo a fine anno, ma è già possibile azzardare una prima serie di considerazioni.

1) Il cliente si sta liberando del blocco psicologico che, ancor più degli effetti economici, ha bloccato il desiderio di acquistare una nuova imbarcazione e soffocato anche il sogno di libertà alla base dell’andar per mare. Questo appassionato è tornato ad affollare  (finalmente!)  le banchine di Genova e a confrontarsi con noi.

2) La vela, già dallo scorso anno, si sta affrancando velocemente e i risultati sono evidenti sia a livello dei privati sia degli operatori del noleggio.

3)  Il  motore, nelle sue tre “anime”, si può suddividere in barche piccole, medie e grandi. Nella prima il dinamismo è simile a quello della vela, con una reazione pronta del mercato che, anche nella fascia con meno disponibilità di spesa, torna a “fare shopping” e vive l’acquisto della barca come preponderante.

Nella fascia media questa transizione anche se si sta concretizzando con lentezza,  registra un cambio di atteggiamento e i clienti tornano a contattare gli operatori e a prevedere il cambio dell’imbarcazione.


Salendo di taglia, si nota un rinnovato interesse e un ritorno degli armatori italiani (una specie estinta in questi ultimi anni). Un segnale importantissimo che completa un quadro d’insieme a conferma di un’inversione di tendenza.

Viste queste considerazioni, non tutti i comparti stanno beneficiando in ugual misura di tale ”movimento”, ma è positivo averne condiviso la sensazione con la maggior parte degli operatori.

Ora la speranza è che questo slancio non si limiti a un fuoco di paglia, ma alimenti la ripresa non solo per chi lavora nel settore, ma anche per la collettività, perché se la nautica è in salute produce lavoro e benessere per tutti. In questa fase, il sostegno deve arrivare anche da un’azione incisiva da parte del Governo italiano e un impulso economico efficace a livello mondiale. Due componenti senza le quali ogni sforzo sarebbe vanificato.

Un esempio utile può arrivare dal gruppo che rappresento (Bénéteau): la crisi è servita per prepararci a ripartire e questo è accaduto grazie alla globalizzazione che ci consente di recuperare quote di mercato nelle aree più dinamiche e a una situazione finanziaria solida a sostegno di investimenti in innovazione, impianti e reti di vendita.

Questo ci permetterà di consolidare la nostra leadership nella vela dove, allo sforzo progettuale e finanziario, seguiranno nuove gamme che presentiamo al salone di Parigi di dicembre.

Nel motore la “mission” è di entrare nel ristretto club dei costruttori mondiali con un’offerta sempre più ampia e adeguata, in termini di styling e contenuti, alle richieste di un mondo in continua evoluzione.

Siamo, infatti, pronti a lanciare nuovi modelli, come i Montecarlo, declinati sia nella fascia media che in quella dei super yacht.

La scommessa passa anche attraverso unità produttive sempre più avanzate e in zone strategiche, delocalizzando soprattutto in funzione della domanda. Sempre tenendo saldo il credo di Madame Annette Roux, primo grande presidente del gruppo Bénéteau: “Innovare!”. La signora Roux è tornata con tutta la sua esperienza a far sentire la sua voce nell’affiancare la direzione del gruppo verso traguardi imperativi: leadership e risultati sani per gli azionisti e per i clienti di oggi e di domani.

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