Estate, sanzioni e cartelle pazze
La pubblica amministrazione recapita ingiunzioni di pagamento per sanzioni già
riscosse. L’episodio desta scalpore e provoca un’interrogazione parlamentare.
Pur prestando la dovuta attenzione al complesso degli episodi che ci hanno
raccontato, sorvoleremmo sull’argomento, archiviandolo come “fatto di ordinaria
amministrazione”, se non fosse per una particolare vicenda, in discussione
anche alla Camera dei deputati, che merita un commento.
In sintesi, molti diportisti “indisciplinati” nell’Alto Tirreno, si sono visti
recapitare dalla P.A. l’ingiunzione di pagamento di sanzioni già per tempo
pagate. Ma ciò che desta perplessità è che per far valere i propri diritti e
non versare il doppio di quanto dovuto, i trasgressori dovranno ricorrere al
giudice di pace. E questo, a quanto risulta, per la poca intelligibilità dei
verbali redatti. L’episodio ha destato scalpore ed è stato oggetto di un’
interrogazione a risposta scritta presentata alla Camera dall’On. Giacomo
Stucchi, destinatari i Ministeri della Difesa e quello delle Infrastrutture e
dei Trasporti. Al momento in cui andiamo in stampa, la risposta non è ancora
arrivata. Di seguito pubblichiamo il testo dell’interrogazione per intero.
Come pagare le sanzioni alla Capitaneria di Porto
Le sanzioni pecuniarie amministrative si pagano con il “modello F23” dell’
Agenzia delle entrate, dal titolo “Modello di pagamento: tasse, imposte,
sanzioni e altre entrate”, codice tributo 741T.
Lo stampato, reperibile presso l’ufficio “concessionario” cui si effettua il
pagamento, banca o Poste, è composto da tre fogli: la matrice, che resta al
concessionario che ha ricevuto il pagamento e due ricevute, una delle quali
deve essere conservata dal “sanzionato” e l’altra, eventualmente, e se
espressamente richiesto nella notificazione del verbale, spedita all’ufficio
che ha elevato la contravvenzione. Oltre alla sanzione si è anche obbligati al
pagamento di euro 6 (codice tributo 806T) per le spese di notifica.
Generalmente gli Uffici dell’Autorità marittima inviano al trasgressore la
“documentazione completa”, con l’F23 già compilato ad hoc.
Interrogazione alla Camera
Legislatura: 16. Seduta di annuncio: 211 del 29/07/2009. Primo firmatario:
Stucchi Giacomo.
Gruppo: Lega Nord Padania, data firma: 29/07/2009
Ministero destinatario: Difesa e Infrastrutture e Trasporti
“Ai Ministri per sapere - premesso che: le Capitanerie di porto - Guardia
costiera sono uno dei corpi tecnici della Marina Militare - Ministero della
Difesa; sul territorio la Capitaneria di porto è l’edificio sede del comandante
del porto, istituito presso il Compartimento marittimo, ufficio periferico dell’
amministrazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nella
provincia marittima; alla capitanerie è affidata la gestione amministrativa, la
sicurezza della navigazione, la salvaguardia della vita umana in mare e in
genere tutte le attività marittime connesse alla fruizione del mare nella più
ampia accezione del termine; l’odierno Corpo ha funzioni di polizia
giudiziaria, per le violazioni previste dal Codice della navigazione e delle
altre leggi speciali e attraverso l’articolazione operativa di Guardia
costiera, opera in mare, nei porti e sulle pertinenze marittime, per la
salvaguardia della vita umana in mare; risulta che gli uffici della Capitaneria
di Porto di La Spezia abbiano emesso ordinanze-ingiunzioni per richiedere ai
cittadini il pagamento di sanzioni amministrative, elevate nei mesi scorsi a
seguito di violazioni di ordinanze o del codice della navigazione, nonostante
gli stessi avessero provveduto per tempo a pagare il dovuto.
Il cittadino trasgressore, oltre all’onere del pagamento della sanzione, è
altresì gravato dall’obbligo e dall’ulteriore onere pecuniario di «far
pervenire l’originale della ricevuta del pagamento effettuato», senza
specificare il tipo di strumento postale da utilizzare, come previsto dalle
modalità di estinzione in calce al verbale, che appaiono scritte con un
carattere molto piccolo come una sorta di ‘clausole vessatorie’.
Tale fatto, oltre a evidenziare una gestione approssimativa e poco funzionale
degli Uffici in questione, causa da un lato reali disagi ai cittadini
interessati dalla ‘cartella pazza’ costringendoli per vedersi riconosciuta la
ragione a dover ricorrere obbligatoriamente al giudice di pace, e dall’altro
realizza un danno non irrilevante alle casse pubbliche in termini di tempo
lavorativo sprecato e di costi sostenuti che, soprattutto in tempi di crisi,
andrebbero accuratamente evitati.
Infatti l’unica alternativa che viene proposta con la suddetta
ordinanza-ingiunzione, qualora il trasgressore sia ‘in regola’, è la
possibilità di presentare una proposta di opposizione al giudice di pace di La
Spezia entro 30 giorni dalla data di notifica e tale procedura appesantisce
fortemente la macchina burocratica, nonché grava sul bilancio dello Stato.
Se i Ministri interrogati intendano verificare i fatti descritti in premessa e
sollecitare la Capitaneria di porto di La Spezia a controllare in modo più
accurato la documentazione in suo possesso riguardante i verbali di
accertamento di illeciti amministrativi, nonché i relativi pagamenti delle
sanzioni.
Quali iniziative i Ministri interrogati intendano intraprendere per evitare di
far gravare sul cittadino, che ha provveduto a saldare quanto previsto dalla
sanzione, ulteriori somme di denaro per la spedizione di documenti originali, i
quali, tra l’altro, qualora dovessero perdersi, farebbero cessare il diritto a
dimostrare il pagamento effettuato.
Quali iniziative intendano intraprendere per evitare che si continui ad
innescare, anche in futuro, un meccanismo improprio, che vede il cittadino
obbligato a dover iniziare provvedimenti giudiziari, a dispendio delle proprie
tasche e di quelle della pubblica amministrazione, quando sarebbe sufficiente
una semplice richiesta di esibizione dei titoli quietanzati.