L’originario motore a due tempi prevedeva l’afflusso della miscela di aria,
benzina e olio attraverso il carter e da qui verso la camera di scoppio.
Risale al 1995 l’introduzione dell’iniezione diretta nei motori fuoribordo e a
introdurla per prima fu l’americana l’Omc. Seguirono a ruota Mercury e Mariner
con il progetto Optimax che riprese uno studio dell’australiana Orbital, mentre
Yamaha elaborava il sistema Hpdi e Evinrude adottava l’iniettore pompa Ficht,
svilupp...
Introduzione
L’originario motore a due tempi prevedeva l’afflusso della miscela di aria,
benzina e olio attraverso il carter e da qui verso la camera di scoppio.
Risale al 1995 l’introduzione dell’iniezione diretta nei motori fuoribordo e a
introdurla per prima fu l’americana l’Omc. Seguirono a ruota Mercury e Mariner
con il progetto Optimax che riprese uno studio dell’australiana Orbital, mentre
Yamaha elaborava il sistema Hpdi e Evinrude adottava l’iniettore pompa Ficht,
sviluppando in seguito il sistema E-Tec.
Il primo costruttore a credere da subito nello sviluppo dei fuoribordo a 4
tempi fu Honda. Si deve comunque attendere la fine degli anni ‘90 per vedere
altre case costruttrici orientate verso lo sviluppo dei motori a 4 tempi. Prima
fra queste la Suzuki che nel 1996 inizia a sostituire i modelli a 2 tempi di
potenza medio-bassa con i nuovi motori 4 tempi che appaiono subito come i più
moderni e tecnologici presenti sul mercato. Un filone importante è lo sviluppo
della tecnologia di iniezione dei due tempi, che riducono notevolmente i
consumi di questi motori conservandone in parte la semplicità. Dopo le prime
incertezze questi sistemi hanno raggiunto una buona affidabilità. Al giorno d’
oggi comunque tutti i principali marchi hanno sviluppato dei 4 tempi. La
battaglia tecnologica ha già dato i suoi frutti perché ogni costruttore è stato
costretto ad effettuare investimenti che hanno prodotto un sostanziale
ammodernamento dei motori.
Oggi il 4 tempi continua a essere pubblicizzato per la sua silenziosità, per l’
assenza di fumi e di emissioni nocive, eppure presenta altri e ben più
importanti motivi d’interesse: avviamenti sempre immediati e sicuri, il motore
che gira rotondo a qualsiasi regime, accelerazione dolce e progressiva, facile
da dosare, nessun imbrattamento delle candele al minimo regime, nessun
ingolfamento, coppia sempre elevata. Tutte caratteristiche che lo pongono all’
attenzione di chi fa pesca sportiva o di chi si sposta per molto tempo in
dislocamento, o ancora per tutte le imbarcazioni pesanti. I consumi nettamente
inferiori a quelli di un 2 tempi lo rendono particolarmente appetibile anche a
chi naviga per professione per parecchie ore ogni anno. Un regime minimo
regolare ed una coppia bassa sono ideali per chi è obbligato a percorrere
lunghe tratte a lento moto per l’attraversamento di aree a velocità
controllata. Prima di scegliere se acquistare un 4 o un 2 tempi è però
indispensabile capire le proprie esigenze, in relazione all’uso a cui verrà
destinato e all’imbarcazione su cui verrà installato.
Perché se il consumo, sul lungo periodo, premierà chi ha scelto un 4 tempi,
anche per la tenuta del valore di mercato, il 2 tempi ha generalmente prezzi
più contenuti.
Honda
Honda
Il 75 e il 90 4 tempi sono le due novità della casa giapponese per la nuova
stagione.
Dotati entrambi di alimentazione ad iniezione diretta sequenziale multi-point,
controllata dalla centralina elettronica Efi, hanno un dispositivo Blast di
nuova formulazione, in grado di rendere immediata la risposta del motore all’
affondo delle manette.
Evinrude
Evinrude utilizza la tecnologia di iniezione diretta E-tec. I motori sono dei
due tempi rivoluzionari che consentono di mantenere consumi contenuti e basse
emissioni inquinanti.
I modelli contenuti nella nostra tabella prevedono tutti 2 o 3 cilindri in
linea e pesi piuma, soprattutto per quanto riguarda i motori più potenti (75 e
90) che risultano essere i più leggeri in assoluto.
Da tenere in considerazione il fatto che non sia prevista alcuna manutenzione
programmata per 3 anni e il sistema “Safe”, che consiste in un’autoregolazione
elettronica della velocità per prevenire i guasti molto utile quando è
terminato l’olio.
Si può navigare fino a 5 ore senza danni.
Mercury
Mercury
Gli Efi (Electronic Fuel Injection) combinano il processo di combustione a
quattro tempi con le prestazioni dell’iniezione elettronica del carburante.
Garantite fluidità del motore e assenza di fumo ad ogni regime. I risparmi di
carburante rispetto ad un tradizionale due tempi sono stimati intorno al 40%.
Novità del 2007 i nuovi motori Efi 1.7L da 80, 100 e 115cv.
Utilizzano lo stesso tipo di architettura del blocco motore dei più potenti
Verado e sono dotati di un sistema di iniezione multi-port a doppio stadio
controllato da un microprocessore.
Tohatsu
I motori Tohatsu impiegano la tecnologia Tldi (iniezione diretta a bassa
pressione).
I vantaggi sono nel minor peso che significa migliori prestazioni. Il Tldi
riduce notevolmente il consumo di carburante e consente una maggiore autonomia.
Un altro aspetto importante è la pressione: il sistema a bassa pressione agisce
a soli 5.5 bar, mentre quelli ad alta pressione raggiungono i 48.2 bar.
Il risultato è una minor pressione immessa nell’intero sistema contribuisce ad
una totale migliore affidabilità e più lunga durata degli elementi che lo
compongono.
La bassa pressione facilita anche il controllo di dosatura carburante/aria e
rende più uniforme la propagazione della miscela, assicurando una completa
combustione e significanti basse emissioni.
Suzuki
Il 90 cavalli di Suzuki nasce dalle basi motoristiche del fratello maggiore da
115 cavalli.
E’ dotato di un nuovo sistema di scarico in grado di offrire il migliore
rendimento possibile in qualsiasi condizione.
L’adozione di un nuovo sistema di iniezione elettronica Multipoint sequenziale
e il controllo di fasatura consentono sempre una combustione ottimale, con
migliori prestazioni e consumi contenuti.
Selva
L’azienda lombarda Selva offre una risposta a tutte le richieste: la gamma
prevede motori 2 tempi tradizionali, 2 tempi a iniezione diretta e 4 tempi.
La seconda opzione, detta Tdfi prevede due tipi di iniezione diretta: a bassa o
ad alta pressione.
In entrambi i casi il carburante brucia in modo più efficiente, con una
combustione più pulita e una diminuzione dei consumi.
Questi motori sono realizzati con componenti di origine automobilistica, già
collaudati e sicuri.
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