10 March 2008

Fuoribordo esplorando le medie potenze

L’originario motore a due tempi prevedeva l’afflusso della miscela di aria, benzina e olio attraverso il carter e da qui verso la camera di scoppio. Risale al 1995 l’introduzione dell’iniezione diretta nei motori fuoribordo e a introdurla per prima fu l’americana l’Omc. Seguirono a ruota Mercury e Mariner con il progetto Optimax che riprese uno studio dell’australiana Orbital, mentre Yamaha elaborava il sistema Hpdi e Evinrude adottava l’iniettore pompa Ficht, svilupp...

Introduzione

L’originario motore a due tempi prevedeva l’afflusso della miscela di aria, benzina e olio attraverso il carter e da qui verso la camera di scoppio. Risale al 1995 l’introduzione dell’iniezione diretta nei motori fuoribordo e a introdurla per prima fu l’americana l’Omc. Seguirono a ruota Mercury e Mariner con il progetto Optimax che riprese uno studio dell’australiana Orbital, mentre Yamaha elaborava il sistema Hpdi e Evinrude adottava l’iniettore pompa Ficht, sviluppando in seguito il sistema E-Tec. Il primo costruttore a credere da subito nello sviluppo dei fuoribordo a 4 tempi fu Honda. Si deve comunque attendere la fine degli anni ‘90 per vedere altre case costruttrici orientate verso lo sviluppo dei motori a 4 tempi. Prima fra queste la Suzuki che nel 1996 inizia a sostituire i modelli a 2 tempi di potenza medio-bassa con i nuovi motori 4 tempi che appaiono subito come i più moderni e tecnologici presenti sul mercato. Un filone importante è lo sviluppo della tecnologia di iniezione dei due tempi, che riducono notevolmente i consumi di questi motori conservandone in parte la semplicità. Dopo le prime incertezze questi sistemi hanno raggiunto una buona affidabilità. Al giorno d’ oggi comunque tutti i principali marchi hanno sviluppato dei 4 tempi. La battaglia tecnologica ha già dato i suoi frutti perché ogni costruttore è stato costretto ad effettuare investimenti che hanno prodotto un sostanziale ammodernamento dei motori. Oggi il 4 tempi continua a essere pubblicizzato per la sua silenziosità, per l’ assenza di fumi e di emissioni nocive, eppure presenta altri e ben più importanti motivi d’interesse: avviamenti sempre immediati e sicuri, il motore che gira rotondo a qualsiasi regime, accelerazione dolce e progressiva, facile da dosare, nessun imbrattamento delle candele al minimo regime, nessun ingolfamento, coppia sempre elevata. Tutte caratteristiche che lo pongono all’ attenzione di chi fa pesca sportiva o di chi si sposta per molto tempo in dislocamento, o ancora per tutte le imbarcazioni pesanti. I consumi nettamente inferiori a quelli di un 2 tempi lo rendono particolarmente appetibile anche a chi naviga per professione per parecchie ore ogni anno. Un regime minimo regolare ed una coppia bassa sono ideali per chi è obbligato a percorrere lunghe tratte a lento moto per l’attraversamento di aree a velocità controllata. Prima di scegliere se acquistare un 4 o un 2 tempi è però indispensabile capire le proprie esigenze, in relazione all’uso a cui verrà destinato e all’imbarcazione su cui verrà installato. Perché se il consumo, sul lungo periodo, premierà chi ha scelto un 4 tempi, anche per la tenuta del valore di mercato, il 2 tempi ha generalmente prezzi più contenuti.

Honda

Honda Il 75 e il 90 4 tempi sono le due novità della casa giapponese per la nuova stagione. Dotati entrambi di alimentazione ad iniezione diretta sequenziale multi-point, controllata dalla centralina elettronica Efi, hanno un dispositivo Blast di nuova formulazione, in grado di rendere immediata la risposta del motore all’ affondo delle manette.

Evinrude

Evinrude utilizza la tecnologia di iniezione diretta E-tec. I motori sono dei due tempi rivoluzionari che consentono di mantenere consumi contenuti e basse emissioni inquinanti. I modelli contenuti nella nostra tabella prevedono tutti 2 o 3 cilindri in linea e pesi piuma, soprattutto per quanto riguarda i motori più potenti (75 e 90) che risultano essere i più leggeri in assoluto. Da tenere in considerazione il fatto che non sia prevista alcuna manutenzione programmata per 3 anni e il sistema “Safe”, che consiste in un’autoregolazione elettronica della velocità per prevenire i guasti molto utile quando è terminato l’olio. Si può navigare fino a 5 ore senza danni.

Mercury

Mercury Gli Efi (Electronic Fuel Injection) combinano il processo di combustione a quattro tempi con le prestazioni dell’iniezione elettronica del carburante. Garantite fluidità del motore e assenza di fumo ad ogni regime. I risparmi di carburante rispetto ad un tradizionale due tempi sono stimati intorno al 40%. Novità del 2007 i nuovi motori Efi 1.7L da 80, 100 e 115cv. Utilizzano lo stesso tipo di architettura del blocco motore dei più potenti Verado e sono dotati di un sistema di iniezione multi-port a doppio stadio controllato da un microprocessore.

Tohatsu

I motori Tohatsu impiegano la tecnologia Tldi (iniezione diretta a bassa pressione). I vantaggi sono nel minor peso che significa migliori prestazioni. Il Tldi riduce notevolmente il consumo di carburante e consente una maggiore autonomia. Un altro aspetto importante è la pressione: il sistema a bassa pressione agisce a soli 5.5 bar, mentre quelli ad alta pressione raggiungono i 48.2 bar. Il risultato è una minor pressione immessa nell’intero sistema contribuisce ad una totale migliore affidabilità e più lunga durata degli elementi che lo compongono. La bassa pressione facilita anche il controllo di dosatura carburante/aria e rende più uniforme la propagazione della miscela, assicurando una completa combustione e significanti basse emissioni.

Suzuki

Il 90 cavalli di Suzuki nasce dalle basi motoristiche del fratello maggiore da 115 cavalli. E’ dotato di un nuovo sistema di scarico in grado di offrire il migliore rendimento possibile in qualsiasi condizione. L’adozione di un nuovo sistema di iniezione elettronica Multipoint sequenziale e il controllo di fasatura consentono sempre una combustione ottimale, con migliori prestazioni e consumi contenuti.

Selva

L’azienda lombarda Selva offre una risposta a tutte le richieste: la gamma prevede motori 2 tempi tradizionali, 2 tempi a iniezione diretta e 4 tempi. La seconda opzione, detta Tdfi prevede due tipi di iniezione diretta: a bassa o ad alta pressione. In entrambi i casi il carburante brucia in modo più efficiente, con una combustione più pulita e una diminuzione dei consumi. Questi motori sono realizzati con componenti di origine automobilistica, già collaudati e sicuri.

Tabelle

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