Giovanni Soldini fa il record sulla Rotta del Tè

Maserati Multi70, il maxi trimarano capitanato da Giovanni Soldini ha conquistato il record della Rotta del Tè, Hong Kong-Londra, passando sotto il Queen Elisabeth Bridge 36 giorni, 2 ore 37 minuti e 2 secondi dopo la partenza
Maserati Multi70, il maxi trimarano capitanato da Giovanni Soldini ha conquistato il record della Rotta del Tè, Hong Kong-Londra, passando sotto il Queen Elisabeth Bridge 36 giorni, 2 ore 37 minuti e 2 secondi dopo la partenza. Con 15mila miglia sotto gli scafi e 5 giorni di vantaggio su Lionel Lemonchois nel 2008 (il precedente detentore del record), Soldini e il suo equipaggio formato da Guido Broggi, Sébastien Audigane, Oliver Herrera Perez e Alex Pella sostituiscono la bandiera francese con quella italiana in un record importante e dal forte valore simbolico, sebbene poco battuto dalle rotte dei navigatori oceanici.

Maserati Multi70 ha condotto una navigazione impeccabile per oltre due terzi del percorso, che ha attraversato il Mar della Cina del sud, l’Oceano Indiano, il Capo di Buona Speranza, e risalito l’Atlantico, fino all’equatore dove i sistemi metereologici hanno cominciato a giocare contro l’equipaggio battente bandiera italiana, confrontandoli con poco vento e prevalentemente “in prua”: questo li ha costretti a bolinare per tutto l’emifero nord dell’Atlantico fino alla Manica, dove il calo di temperatura e una bassa pressione hanno messo a dura prova l’equipaggio fino all’ingresso del Tamigi. “Ma ci riteniamo fortunati - ha dichiarato Soldini all’arrivo, accolto da giornalisti e tifosi sotto il London Bridge - fossimo arrivati qualche giorno più tardi risalire la Manica sarebbe stato impossibile”.

E dire che i problemi sembravano iniziati fin da subito con la rottura del timone dopo pochi giorni, a causa dell’impatto con un oggetto non identificato: imprevisto risolto con maestria grazie a un timone di riserva.

Giovanni Soldini si riconferma il velista oceanico italiano più di successo, quello con il maggior seguito da parte di stampa e grande pubblico, l’unico in grado di convincere i grandi marchi dell’industria a investire nella vela. Allo stesso tempo svolge un ruolo di piattaforma per giovani velisti emergenti, sia delle classi olimpiche (come Vittorio Bissaro, a bordo lo scorso anno per alcune regate) che dall’altura (come Alberto Bona, imbarcato nel trasferimento a Hong Kong).

Le basi, l’esperienza, il seguito e la piattaforma mediatica che Soldini ha creato sono quelli delle grandi campagne, e sembra lui l’unico che possa realisticamente guidare un team italiano in una delle grandi corse oceaniche, dalla Volvo Ocean Race o alle classiche francesi.

Il vivaio dei ministi di talento si sta allargando, come quello dei velisti olimpici che si affacciano alle regate oceaniche: che sia arrivato il momento di raccogliere tutti sotto una grande sfida italiana all’Oceano?
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