05 March 2008

Grand Soleil 34: l'usato sotto la lente

Pur datato, è un acquisto sicuro e tende a mantenere il valore. Il look è tipico degli anni 70, la coperta intelligente, le soluzioni affidabili Un grande cantiere inizia con una grande barca e Sipla cominciò così con un 34 piedi su progetto di Finot nel 1972 nella nebbiosa pianura di Bologna. Pochi sanno che dopo pochi anni Sipla divenne Cantiere del Pardo, destinato a diventare noto anche all’estero e a realizzare i suoi storici modelli: Grand Soleil 35, 38, 39 (...

Introduzione

Pur datato, è un acquisto sicuro e tende a mantenere il valore. Il look è tipico degli anni 70, la coperta intelligente, le soluzioni affidabili Un grande cantiere inizia con una grande barca e Sipla cominciò così con un 34 piedi su progetto di Finot nel 1972 nella nebbiosa pianura di Bologna. Pochi sanno che dopo pochi anni Sipla divenne Cantiere del Pardo, destinato a diventare noto anche all’estero e a realizzare i suoi storici modelli: Grand Soleil 35, 38, 39 (la barca più ricercata sull’usato al momento), il 41 e il 45... Finot creò una barca un po’ più grande del Comet 910, ma molto simile nell’opera viva, solo più larga. Il GS 34 è stato in produzione fino al 1983 e ne vennero realizzati 290 esemplari. Un modello molto simile è il Brise de Mer, prodotto in Francia dal 1975 però in soli 32 esemplari. Lo scafo ha la classica forma a calice, timone con skeg, che è riportato, cioè imbullonato allo scafo, come nel Comet 910, e deriva di ghisa imbullonata dal profilo moderno (come allora, anche adesso). Gli slanci sono accentuati, verticali per la poppa che si caratterizza con quel vetro tondo presente solo in seconda fase di produzione e dalla prua leggermente concava. La costruzione prevedeva laminato pieno a mano per tutto lo scafo con rinforzi annegati in ferro nella zona della pinna e due correnti longitudinali, nonché la presenza di un controstampo non strutturale ma incollato con resina e stucco allo scafo stesso, al fine di completare l’arredo. La coperta è di sandwich di balsa per la zona di prua e i passavanti, mentre le altre zone sono di laminato pieno. La qualità del laminato è tutt’oggi molto buona, tale da scongiurare fenomeni osmotici e ridurre molto i principi di delaminazione che in genere si trovano a prua. Qualche cedimento appare in zona albero, in quanto questo appoggia sulla paratia maestra, che è costruita in due pezzi, però interrotta proprio dove c’è la porta d’ingresso della cabina di prua. E’ possibile trovare delle piccole crepe o disallineamenti e quindi questa zona va verificata bene. La coperta è funzionale, flush deck a prua, quindi spazio per chi vuol fare una regata con prodiere o per chi vuole prendere il sole, tuga semplice e luminosa grazie alle due vetrate avvitate e pozzetto con timoneria a barra largo e lungo, completato da un gavone profondo dove ci sono il serbatoio del gasolio e l’accesso al motore. Il gavone può anche diventare una spiacevole via d’acqua che si infila sotto il controstampo e corre ovunque e per intervenire è necessario ricorrere al sistema dei fori con la tazza per asciugare le varie zone nascoste. L’antiscolo è molto buono e così anche il gelcoat, in quanto in più di 30 anni è diventato più opaco, ma il diamantato della coperta è sempre bello duro. La fascia e i vetri invece tendono a scolorirsi e a cristallizzarsi. Il gavone catena è piccolo come anche il musone per cui è bene utilizzare un linea cima+catena.

La prova

La prova La giornata ci ha regalato 12 nodi di vento al mattino presto nel golfo di La Spezia e poca onda. La barca è veloce, lo si capisce subito e non si perde tempo a ingaggiare un Bénéteau 361. Le barche armeggiano abbastanza bene e a seconda del vento che continua a saltare da 8 a 12 nodi è un continuo riprendersi. La bolina con il fiocco al 130% e la randa steccata sembra l’ andatura migliore, la barca sbanda forse un po’ troppo, ma si appoggia e non scende di più. Di poppa issiamo il gennaker e la velocità di punta tocca i 6,5 nodi di Gps. In media abbiamo fatto i 4,8 nodi, un bell’andare, in due ore di vela. A motore il vecchio Volvo spinge la barca senza sforzare a 5,5 nodi. L’ entrobordo è un po’ rumoroso, ma molto affidabile, a patto che gli sia stato cambiato lo zinco interno e fatti diversi lavaggi in acqua dolce quando la barca viene messa a riposo. Questo perché è privo di scambiatore ed è necessario tenerlo monitorato, altrimenti le camicie si corrodono e i ricambi sono difficili da trovare.

Gli interni

Interni Gli interni sono sicuramente sacrificati per un 34 piedi e limitati da una sola cabina. Un layout che è un neo in questa barca, che non manca di funzionalità. E’ un modello indicato per due persone con un bambino. Un armatore ha quasi completato il giro del mondo così, e non ha apportato modifiche, anzi dice che la cuccetta migliore è quella in murata al centro. La sentina è facilmente ispezionabile, ma poco profonda, e quindi non può accogliere molti litri di acqua.

Gli impianti

Impianti Gli originali erano ridotti all’osso e non adatti all’uso consumistico di oggigiorno, per cui spesso si trovano impianti elettrici maggiorati (2 o 3 batterie), serbatoi in plastica morbidi sotto le panche e autoclave (originale solo con pompe a pedale), salpaàncore (Orvea 800 W in originale) e molta più elettronica rispetto agli anni 80.

Conclusioni

Conclusioni Il Grand Soleil 34 è una buona vecchia barca, un acquisto sicuro e dal look fuori dalle mode. Il suo valore sull’usato parte da 30.000 euro per la versione base e con qualche lavoretto da fare, mentre sale fino a 45.000 per i modelli migliori e aggiornati. Nonostante sia una barca prodotta e conosciuta in molti esemplari, trovarla in vendita non è semplice. L’armatore tipo Modello adatto a una coppia, con la voglia del fai da te per i ritocchi dell’ età, ma che voglia anche navigare a lungo. I difetti La deriva in ghisa tende a far ruggine. La zona dell’albero e della paratia di prua vanno controllate. Verificare se vi sono infiltrazioni. Il motore ha il raffreddamento diretto è quindi è più delicato e soggetto a manutenzione specifica. I bicchieri dei candelieri sono annegati nella vetroresina e possono dar luogo a infiltrazioni. Le modifiche Il vetro sulla poppa non è presente sui primi esemplari. Il timone su alcuni modelli è tagliato piatto, su altri è più ellittico.

Tutti i dati

I dati Costruzione: Cantiere Sipla o Cantiere del Pardo. Lunghezza f.t. m 10,20 ; al gall. (L) m 7,50; larghezza massima m 3,45; immersione m 1,70 m; dislocamento massimo pieno carico kg 4.500; zavorra (ghisa) kg 1.600; altezza interni m 1,80; larghezza cuccette m 0,80; superficie velica: genoa 130% 33. mq randa 29 mq ; totale 62 mq; motore Volvo Penta MD 11C/110S, potenza 24 cv; serbatoio nafta lt 50 o 120; acqua lt 200; winch scotte genoa Barbarossa o Lewmar 42St o Lewmar non ST; albero Canclini
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