Pur datato, è un acquisto sicuro e tende a mantenere il valore. Il look è
tipico degli anni 70, la coperta intelligente, le soluzioni affidabili
Un grande cantiere inizia con una grande barca e Sipla cominciò così con un 34
piedi su progetto di Finot nel 1972 nella nebbiosa pianura di Bologna. Pochi
sanno che dopo pochi anni Sipla divenne Cantiere del Pardo, destinato a
diventare noto anche all’estero e a realizzare i suoi storici modelli: Grand
Soleil 35, 38, 39 (...
Introduzione
Pur datato, è un acquisto sicuro e tende a mantenere il valore. Il look è
tipico degli anni 70, la coperta intelligente, le soluzioni affidabili
Un grande cantiere inizia con una grande barca e Sipla cominciò così con un 34
piedi su progetto di Finot nel 1972 nella nebbiosa pianura di Bologna. Pochi
sanno che dopo pochi anni Sipla divenne Cantiere del Pardo, destinato a
diventare noto anche all’estero e a realizzare i suoi storici modelli: Grand
Soleil 35, 38, 39 (la barca più ricercata sull’usato al momento), il 41 e il
45... Finot creò una barca un po’ più grande del Comet 910, ma molto simile
nell’opera viva, solo più larga. Il GS 34 è stato in produzione fino al 1983 e
ne vennero realizzati 290 esemplari.
Un modello molto simile è il Brise de Mer, prodotto in Francia dal 1975 però in
soli 32 esemplari.
Lo scafo ha la classica forma a calice, timone con skeg, che è riportato, cioè
imbullonato allo scafo, come nel Comet 910, e deriva di ghisa imbullonata dal
profilo moderno (come allora, anche adesso). Gli slanci sono accentuati,
verticali per la poppa che si caratterizza con quel vetro tondo presente solo
in seconda fase di produzione e dalla prua leggermente concava. La costruzione
prevedeva laminato pieno a mano per tutto lo scafo con rinforzi annegati in
ferro nella zona della pinna e due correnti longitudinali, nonché la presenza
di un controstampo non strutturale ma incollato con resina e stucco allo scafo
stesso, al fine di completare l’arredo. La coperta è di sandwich di balsa per
la zona di prua e i passavanti, mentre le altre zone sono di laminato pieno.
La qualità del laminato è tutt’oggi molto buona, tale da scongiurare fenomeni
osmotici e ridurre molto i principi di delaminazione che in genere si trovano a
prua. Qualche cedimento appare in zona albero, in quanto questo appoggia sulla
paratia maestra, che è costruita in due pezzi, però interrotta proprio dove c’è
la porta d’ingresso della cabina di prua.
E’ possibile trovare delle piccole crepe o disallineamenti e quindi questa zona
va verificata bene. La coperta è funzionale, flush deck a prua, quindi spazio
per chi vuol fare una regata con prodiere o per chi vuole prendere il sole,
tuga semplice e luminosa grazie alle due vetrate avvitate e pozzetto con
timoneria a barra largo e lungo, completato da un gavone profondo dove ci sono
il serbatoio del gasolio e l’accesso al motore. Il gavone può anche diventare
una spiacevole via d’acqua che si infila sotto il controstampo e corre ovunque
e per intervenire è necessario ricorrere al sistema dei fori con la tazza per
asciugare le varie zone nascoste. L’antiscolo è molto buono e così anche il
gelcoat, in quanto in più di 30 anni è diventato più opaco, ma il diamantato
della coperta è sempre bello duro.
La fascia e i vetri invece tendono a scolorirsi e a cristallizzarsi. Il gavone
catena è piccolo come anche il musone per cui è bene utilizzare un linea
cima+catena.
La prova
La prova
La giornata ci ha regalato 12 nodi di vento al mattino presto nel golfo di La
Spezia e poca onda. La barca è veloce, lo si capisce subito e non si perde
tempo a ingaggiare un Bénéteau 361. Le barche armeggiano abbastanza bene e a
seconda del vento che continua a saltare da 8 a 12 nodi è un continuo
riprendersi. La bolina con il fiocco al 130% e la randa steccata sembra l’
andatura migliore, la barca sbanda forse un po’ troppo, ma si appoggia e non
scende di più. Di poppa issiamo il gennaker e la velocità di punta tocca i 6,5
nodi di Gps. In media abbiamo fatto i 4,8 nodi, un bell’andare, in due ore di
vela.
A motore il vecchio Volvo spinge la barca senza sforzare a 5,5 nodi. L’
entrobordo è un po’ rumoroso, ma molto affidabile, a patto che gli sia stato
cambiato lo zinco interno e fatti diversi lavaggi in acqua dolce quando la
barca viene messa a riposo. Questo perché è privo di scambiatore ed è
necessario tenerlo monitorato, altrimenti le camicie si corrodono e i ricambi
sono difficili da trovare.
Gli interni
Interni
Gli interni sono sicuramente sacrificati per un 34 piedi e limitati da una sola
cabina. Un layout che è un neo in questa barca, che non manca di funzionalità.
E’ un modello indicato per due persone con un bambino.
Un armatore ha quasi completato il giro del mondo così, e non ha apportato
modifiche, anzi dice che la cuccetta migliore è quella in murata al centro.
La sentina è facilmente ispezionabile, ma poco profonda, e quindi non può
accogliere molti litri di acqua.
Gli impianti
Impianti
Gli originali erano ridotti all’osso e non adatti all’uso consumistico di
oggigiorno, per cui spesso si trovano impianti elettrici maggiorati (2 o 3
batterie), serbatoi in plastica morbidi sotto le panche e autoclave (originale
solo con pompe a pedale), salpaàncore (Orvea 800 W in originale) e molta più
elettronica rispetto agli anni 80.
Conclusioni
Conclusioni
Il Grand Soleil 34 è una buona vecchia barca, un acquisto sicuro e dal look
fuori dalle mode. Il suo valore sull’usato parte da 30.000 euro per la versione
base e con qualche lavoretto da fare, mentre sale fino a 45.000 per i modelli
migliori e aggiornati. Nonostante sia una barca prodotta e conosciuta in molti
esemplari, trovarla in vendita non è semplice.
L’armatore tipo
Modello adatto a una coppia, con la voglia del fai da te per i ritocchi dell’
età, ma che voglia anche navigare a lungo.
I difetti
La deriva in ghisa tende a far ruggine. La zona dell’albero e della paratia di
prua vanno controllate. Verificare se vi sono infiltrazioni. Il motore ha il
raffreddamento diretto è quindi è più delicato e soggetto a manutenzione
specifica. I bicchieri dei candelieri sono annegati nella vetroresina e possono
dar luogo a infiltrazioni.
Le modifiche
Il vetro sulla poppa non è presente sui primi esemplari. Il timone su alcuni
modelli è tagliato piatto, su altri è più ellittico.
Tutti i dati
I dati
Costruzione: Cantiere Sipla o Cantiere del Pardo.
Lunghezza f.t. m 10,20 ;
al gall. (L) m 7,50;
larghezza massima m 3,45;
immersione m 1,70 m;
dislocamento massimo pieno carico kg 4.500;
zavorra (ghisa) kg 1.600;
altezza interni m 1,80;
larghezza cuccette m 0,80;
superficie velica: genoa 130% 33. mq randa 29 mq ;
totale 62 mq;
motore Volvo Penta MD 11C/110S, potenza 24 cv;
serbatoio nafta lt 50 o 120;
acqua lt 200;
winch scotte genoa Barbarossa o Lewmar 42St o Lewmar non ST;
albero Canclini
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