22 January 2015

Grand Soleil 46 LC, il long cruise italiano

Un Grand Soleil per navigare in giro per il mondo. Il 46 LC è la prima unità della nuova gamma Long Cruise che Del Pardo dedica alle imbarcazioni cosidette “blue water”, un segmento in forte espansione tra i velisti mediterranei...

Grand soleil 46 lc, il long cruise italiano

Un Grand Soleil per navigare in giro per il mondo. Il 46 LC è la prima unità della nuova gamma Long Cruise che Del Pardo dedica alle imbarcazioni cosidette “blue water”, un segmento in forte espansione tra i velisti mediterranei. Una scelta che è stata subito apprezzata: sono infatti già diverse le unità vendute. E di questi tempi è un segnale incoraggiante.

 

 

Family feeling e pozzetto libero

Sono state due le priorità del cantiere nel definire la gamma: mantenere il forte dna sportivo tipico dei Grand Soleil e progettare pozzetti vivibili con manovre semplificate. Esigenze spesso contrastanti. La prima è stata ottenuta affidando il disegno della carena a Marco Lostuzzi e quello di coperta e interni a Nauta Design. Per la seconda è stato scelto di introdurre il rollbar, prima assoluta per il cantiere e “strumento” non sempre apprezzato dai puristi. Il rollbar, però, serve bene allo scopo di semplificare, perché toglie di mezzo il trasto di randa liberando spazio vitale.

Per chi invece proprio non lo vuole il cantiere permette di sostituirne la funzione con un punto fisso in pozzetto. Inoltre le manovre arrivano direttamente al timoniere, che può così gestire gran parte della navigazione anche grazie al fiocco autovirante standard (optional le due rotaie del genoa).

Per chi vuole esagerare c’è la possibilità di avere la randa avvolgibile nel boma (ma è molto cara) o nell’albero, che non è passante. Non manca la possibilità di avere un parabrezza nordico. Bello il prendisole incassato a prua con bimini a scomparsa. Due i motori: Volvo Penta 75 cv o Yanmar 110 in linea d’asse per una maggiore affidabilità.

 

 

Interni belli e luminosi

Anche sottocoperta c’è spazio per l’innovazione, il layout a tre cabine prevede quella di dritta con due letti trasformabili in matrimoniale. E visto che non ci sono gavoni nelle panche in pozzetto, le due cabine di poppa hanno ottime altezze e permettono quindi di dormire con la testa verso poppa evitando così scomodi movimenti per salire e scendere dal letto. Il carteggio, lungo le mura di dritta, è grande a sufficienza e quando non serve può essere abbassato per ricavare una cuccetta in più. Vetrate e parabrezza sulla tuga e finestre a scafo consentono una bella visuale verso l’esterno e l’ingresso di molta luce naturale.

 

 

Costruzione solida e precisa

Siamo andati in cantiere a visitare la costruzione del 46 LC e siamo rimasti positivamente colpiti dai processi industriali rinnovati rispetto al passato.

Scafo e coperta sono in sandwich, la laminazione è manuale e lo scafo viene irrigidito con una gabbia di rinforzo in composito. Non solo, tutte le paratie interne, come evidenziano le foto che abbiamo fatto a bordo del primo modello, vengono fazzolettate allo scafo per una maggiore rigidità strutturale e a prua la grande cala vele è stagna. La chiglia non è a T, ma a scarpone, più apprezzato da chi naviga in giro per il mondo (è più difficile che qualcosa possa restare incastrato). In quella zona lo scafo è laminato in pieno ci sono tre piastre d’acciaio che sostengono ben 20 perni passanti.

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