L’incantevole centro storico di Carole è da non perdere, le mura antiche di case ben restaurate e le stradine lastricate di pietra lucida che sfociano inevitabilmente su una piazzetta luminosa, trasudano storie di vita quotidiana dei pescatori veneti. Questa autentica perla dell’Adriatico si trova a poca distanza dalla bella e organizzata darsena dell’Orologio di Caorle dove siamo saliti a bordo della nostra house boat per inoltrarci poi nel dedalo della laguna con il piccolo tender.
Velocità minima e minima onda sollevata dal motore fuoribordo la cui elica “frulla” le verdastre acque del canale. Passiamo sotto a un basso ponte girevole che viene ancora manovrato a mano e girato spingendo su una specie di barra del timone posta al centro del ponte che aziona un meccanismo di ingranaggi semplici, ma efficienti. Dopo una manciata di miglia gli argini spariscono come inghiottiti dall’acqua e la laguna appare infinita e senza ostacoli.
I canali navigabili hanno profondità più che sufficienti per le eliche e le chiglie delle barche a motore. Indicazioni di tipo stradale permettono di muoversi con sicurezza tra i rami dei fiumi e le anse serpeggianti intrappolate nei fitti canneti. I casoni, le tipiche abitazioni con il pavimento in terra battuta, le pareti e il tetto di canne essiccate, sono ancora di vedetta. I loro tetti spioventi svettano tra i ciuffi delle canne.
Ogni pochi anni i fasci di canne devono essere sostituiti per assicurare l’impermeabilità e la coibentazione necessaria per vivere all’interno di queste abitazioni anticamente rifugio dei pescatori, oggi trasformate in lussuose dimore. Le miglia percorse seguendo il sinuoso percorso del canale che abbiamo deciso di navigare sono un susseguirsi di emozioni e scoperte. Guizzi di pesci, gabbiani appollaiati su scure bricole e candidi cigni.