03 March 2013

Dufour 375, per la crociera in famiglia

A misura d’uomo nelle dimensioni e nel prezzo, il nuovo Dufour 375 Grand Large sintetizza al meglio le esigenze di una crociera facile con un buon comfort...

Vocazione per la crociera

 

 

 

A misura d’uomo nelle dimensioni e nel prezzo, il nuovo Dufour 375 Grand Large sintetizza al meglio le esigenze di una crociera facile con un buon comfort di bordo, senza rinunciare a linee affilate e soddisfacenti performance. Il matrimonio ormai consolidato tra il cantiere francese e Umberto Felci si riconferma in questo modello, che vede solo la sua firma senza quella, anch’essa storica, di Patrick Roséo.

 

La tuga piatta, il design delle vetrate laterali e la spiaggetta a ribalta, già presenti nel 405 e 445, sembrano avere raggiunto qui una particolare armonia globale assieme alle altre numerose innovazioni e accorgimenti che ne fanno una barca intelligente, per la sua comodità, semplicità di gestione e manutenzione.

 

Adatta per una navigazione costiera rilassata, è capace di affrontare senza indugio anche avventure d’altura, vista la solida costruzione e un’immersione di rispetto, almeno nel modello a chiglia lunga (1,90 m); per questo mantiene un imprinting più marino che da “caravan”, senza però lasciare insoddisfatti chi dalla crociera si aspetta anche una certa generosità di spazi. Tre le versioni disponibili: Adventure e Liberty con una buona dose di optional inclusi, Confort con solo quelli essenziali, più economica.

 

http://www.dufour-yachts.com/

 

http://www.settemariyacht.it

 

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Gli interni

 

 

Per sfruttare al massimo la lunghezza, le cabine di poppa arrivano fino quasi allo specchio. I frenelli e l’asse del timone sono praticamente a vista, nascosti solo da una veletta in legno montata su cardini che può essere sollevata per una comoda ispezione anche delle catene di trasmissione delle ruote di timoneria.

 

Contorcimenti e claustrofobiche posizioni per la manutenzione qui sono un lontano ricordo: basta aprire le numerose ispezioni per accedere al gavone di poppa con cavi e prese a mare a portata di mano; sulla paratia laterale si ha una buona operatività sul motore, più in alto del normale si trova il vano batterie, per una maggiore sicurezza in caso di parziale allagamento.

 

Le cabine sono sufficientemente larghe(135 cm alla testa) e profonde (196 cm). La cabina di prua utilizza bene tutto il baglio, con un comodo passaggio lungo la murata e il letto spostato sulla sinistra. C’è così agio per muoversi, aprire e riporre nell’armadio e arrivare fino a prua senza dovere strisciare scomodamente nel letto. Le rifiniture in mogano sono sobrie ma non spartane, anche se alcuni particolari richiederanno qualche rinforzo dopo il primo paio di stagioni crocieristiche. Il salone con la cucina a murata grazie alla panchetta scorrevole permette un comodo transito tra prua e poppa. La cucina si presenta come un’unica superficie liscia di corian bianca, un piano scorre e si scoprono i fornelli, due piccoli piani invece coprono i lavelli: l’area di appoggio è sorprendente.

 

Il frigorifero a pozzo da 180 lt somigliaa una vasca da bagno. Quando è chiuso diventa un comodo prolungamento del tavolo da carteggio. Nel bagno ci si muove con facilità anche grazie alla buona altezza (190 cm). Soddisfacente la superficie di appoggio, immediata l’accessibilità alle valvole e l’ispezione del serbatoio acque nere. Appena sotto la scala di accesso si aprono due paglioli aiutati da pistoncini a gas dove è possibile riporre parte della cambusa e dove alloggiare bottiglie che rimarranno fresche sfruttando la temperatura di sentina.

 

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In navigazione

 

 

In navigazione la barca è facilmente gestibile da una sola persona, seduti al timone si riesce infatti a cazzare il fiocco senza problemi. Le panche di seduta delle due timonerie sono confortevoli, tutte le manovre sono rimandate in pozzetto e ogni operazione, comprese la mani di terzaroli grazie al circuito unico, può essere gestita senza dover andare all’albero. Soluzione ideale per le navigazioni notturne e con mare agitato.

 

La randa steccata monta carrelli Rutgersonche la rendono discretamente scorrevole. Lo scafo leggero prende facilmente passo anche con brezze deboli come quelle nel giorno della prova. L’andatura, benché il mare fosse quasi una tavola, ci è sembrata particolarmente stabile e con poca tendenza allo sbandamento, anche con una gestione distratta dei pesi a bordo. La risposta del timone è pronta, anche se rimane leggermente duro. In virata il genoa 140% si riesce a recuperare quasi totalmente a mano con sforzi ridotti.

 

L’accelerazione dopo la virata ci è sembrata pronta.A motore la velocità di crociera si attesta intorno ai 7 nodi, a 3.200 giri. Vibrazione e rumore sono contenuti anche nella cabina di poppa vista la spessa coibentazione. Il sail drive non conferisce effetti evolutivi e la manovrabilità è discreta. Lo spazio del pozzetto è equilibrato e l’accesso alla poppa buono grazie alla notevole distanza tra le due ruote del timone. In navigazione la poppa viene chiusa dalla spiaggetta a ribalta, che una volta abbassata rimane quasi sullo stesso livello prolungando oltre le aspettative lo spazio utile, per non parlare della gioia per gli appassionati di pesca. La scaletta telescopica si estrae dalla spiaggetta. I gavoni laterali del pozzetto sono bassi ma capienti, comodi per trovare senza impazzire quello che si cerca.

 

Ci è piaciuto il carico del gasolioposizionato all’estremità della poppa fuori dal teak, al sicuro da macchie. La parte terminale di pavimento del pozzetto si solleva e copre la zattera di salvataggio, sotto il coperchio trova ricovero la, di solito erratica, porta in plexiglass del tambuccio.

 

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