01 January 2013

Sessa C54, un open che seduce

Il 54 nasce sulle orme stilistiche dell’ammiraglia C68 e del fratello terrazzato, il 54 Fly, con cui condivide tutto...

Lusso famigliare

 

 

Il 54 nasce sulle orme stilistiche dell’ammiraglia C68 e del fratello terrazzato, il 54 Fly, con cui condivide tutto (fin troppo): dallo scafo al layout degli interni, dai motori al décor degli interni. Fly a parte, a dividere i due modelli c’è solo il prezzo, 870.000 euro + Iva per il modello hard top, se invece si vuole il “piano di sopra” bisogna aggiungere altri 40.000 euro. Un prezzo elevato ma che non deve trarre in inganno.

 

Scorrendo la lista delle dotazioni si scopre infatti che è ricca di standard comunemente considerati optional. Tra questi ci sono la Tv da 32” in salone, il multifunzione cartografico Raymarine C120, il sistema di comando con joystick e perfino l’aria condizionata. Ne firma il progetto Christian Grande, diventato negli anni un partner imprescindibile per lo storico cantiere lombardo.

 

Le sue origini automobilistiche hanno influenzano il design delle imbarcazioni, e il loro stile, tanto negli interni quanto in coperta, dove le murate possenti vengono alleggerite da una tridimensionalità, segnata soprattutto dove ci sono finestre e oblò, unica nel mercato. Il 16 metri di Sessa Marine è un hard top per la famiglia, anche se lo stile del décor e il messaggio “allegato” fanno pensare al 54 anche come a una  barca per armatori giovani e amanti della moda.

  

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Gli interni

 

 

Il cantiere ha fatto un gran lavoro per rinnovare l’impatto stilistico delle sue imbarcazioni e il 54 segue appieno il family feeling già sperimentato su modelli come il C68 e il 54 Fly. I più piccoli C52 e C48 mantengono invece un’impronta più sobria e marina, con saloni aperti e interni che si sviluppano soprattutto nel ponte inferiore. Il layout è identico a quello fratello con il fly, dall’interno dentro sarebbe impossibile distinguerli se non fosse per l’hard top, una volta aperto crea una bella atmosfera estiva e luminosa.

 

Il ponte principale si sviluppa su due livelli, anche se una volta entrati la percezione è di un ambiente unico che corre da poppa a prua senza interruzioni. Il salone è in gradevole comunicazione con il pozzetto, mentre a prua la zona guida va a braccetto con l’angolo caffè. Il mobile sulla murata di sinistra è completo di frigorifero (foto nella pagina precedente) da 50 litri e Tv 32” a scomparsa. Ci piace la cucina sistemata nel ponte inferiore, nel disimpegno cui si affacciano i vari ambienti: non ruba spazio al ponte principale e gode di tutta la luce che viene dal parabrezza e dell’altezza per viverla comodamente. A voler proprio trovare un inconveniente, la vicinanza con le cabine potrebbe creare qualche fastidio.

 

Con qualche dislivello e gradino di troppo si passa alla cabina dell’armatore, che sfrutta tutto il baglio della barca, 4,70 metri, e che ha altezze discrete che variano dal metro e 95 al metro e 85. Il bagno è riservato e c’è anche un angolo con divano. Le due finestre panoramiche con oblò apribili fanno la loro figura, permettendo a chi la occupa di godere di una vista unica nel suo genere. Per gli ospiti ci sono la Vip a prua e una con letti a murata, le cui dimensioni non sono certo il massimo. Entrambe condividono il medesimo bagno. Optional la cabina del marinaio, accessibile direttamente dal pozzetto.

 

 

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In navigazione

 

 

Quando proviamo il 54 il tempo è bello e il mare calmo. Ma non vi preoccupate, non vogliamo dirvi che non erano le condizioni migliori per provarla, in realtà vi trasmettiamo l’idea contraria. Sono proprio queste le condizioni migliori per godersi un hard top come il 54. Il mare liscio ci invita a prendere ai comandi, la planata è veloce e in 8 secondi la barca è fuori dal regime dislocante a un regime di 1.400 giri a circa 14 nodi.

 

Con i due Volvo Penta Ips900 (il blocco motore è il 6 cilindri D11 da 10,8 litri e 700 cavalli) sfonda il muro dei 30 nodi molto agevolmente, a 2.200 giri, ben prima del regime massimo, siamo già a 30,3 nodi con la carena che scivola silenziosa e potente sulla superficie del mare. Alla guida il 54 rassicura armatore e famiglia con reazioni previste e controllabili, e se invece di essere in plancia si è fuori in pozzetto o sul prendisole, nessuna paura. Il 54 rassicura con murate e battagliola alte e due corrimano a proteggere i cuscini di prua.

 

Spingendo giù le manette del gas la barca balza in avanti fino a ai 34,4 nodi, che raggiungiamo a un regime di 2.380 giri con una moderata correzione dell’assetto tramite i flap. Giusto il tempo di segnare la velocità e scendiamo al regime di crociera, che è intorno ai 1.900 giri, a cui corrisponde una velocità di circa 25 nodi. A questa andatura il consumo totale di carburante è pari a 180 litri/ora, che si traduce in un’autonomia di 275 miglia (o 11 ore di navigazione).

 

Grazie ai piedi Ips il Sessa risponde immediatamente ai comandi e ha una virata fluida e precisa, ma che non mette mai in crisi il pilota. Il comfort è buono e solo nel salone, nella zona dove ci sono i due gradini che portano alla plancia, si avverte la mancanza di un appiglio a cui sostenersi in caso di bisogno. In coperta degno di nota è il pozzetto, con il divano che in poche mosse può estenderne la superficie. Apprezzabili i passavanti con il corrimano sulla tuga che agevola il passaggio.

 

 

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