30 August 2017

Lagoon 42, la nostra prova

Abbiamo navigato con il nuovo 12 metri francese, uno scafo che premia volumi e comfort senza penalizzare le prestazioni. Lo abbiamo provato nelle acqua di Palma di Majorca, in Spagna, dove con 11 nodi di vento e Code 0 sfioriamo gli 8 nodi
Progetto e interni
Avvicinare armatore e ospiti alla natura, e quindi al mare: è la missione del 42 di Lagoon. Come? Ingegneri e designer hanno abbassato il ponte principale, che dista due soli gradini (peraltro appena accennati) dalle enormi plancette di poppa. Queste non servono solo per tuffarsi e risalire, diventano due ulteriori ambienti da sfruttare nelle soste in rada.



E ancora, tutte le cabine hanno vetrate più ampie della media, con il risultato che il panorama mantiene intatto il suo fascino anche sottocoperta e non solo negli spazi riservati all’armatore, come di solito accade negli altri tipi di imbarcazioni.

Altro aspetto che distingue il 42 è il comfort degli spostamenti tra i vari ambienti, soprattutto in coperta. Potrebbe sembrare un argomento banale, ma non lo è, soprattutto quando si naviga al completo. Provate a passare quando ci sono persone di mezzo, ostacoli o punti troppo stretti, diventa tutto molto antipatico.

Il posto di guida è esemplare: il sedile ha molto spazio anche verso poppa, dove è possibile appoggiarsi allo schienale per assistere alla navigazione o semplicemente per andare sul passavanti senza incastrarsi con il timoniere. Il Lagoon 42 ha scafi e coperta costruiti in sandwich con anima di balsa e laminazione con infusione che ha permesso di contenere il dislocamento a vuoto a circa 12 tonnellate.



Coperta e navigazione
Anche sul 42 il cantiere ha adottato un piano velico centrale, con l’albero spostato verso poppa. Ne consegue una randa stretta e alta: il boma corto ne migliora la gestione, mentre il maggior sviluppo in altezza aumenta la sua efficienza (il vento in alto è più forte e costante che in basso). Non solo, con una J più lunga (la misura della distanza tra albero e strallo di prua) si possono murare ampie vele di prua; infine lo spazio liberato sulla tuga è sfruttato per la rotaia autovirante del fiocco, che rende le manovre agili e veloci.



Navighiamo a Palma di Maiorca con vento sugli 11 nodi e barca attrezzata con randa a testa quadra (optional consigliato, 471 euro), Code 0 con attrezzatura e bompresso (rispettivamente 9.227 e 5.254 euro) ed elica a 3 pale abbattibili per i motori Yanmar da 57 cavalli (45 cv gli standard). Il vento è costante e ci permette di apprezzare subito le doti marine del Lagoon, che esprime le sue potenzialità migliori al traverso con randa e Code 0 a riva: navighiamo sempre oltre i 7 nodi con punte fino a 7,9.



Quando il vento sale a 12 nodi, allargando leggermente l’andatura a 110° acceleriamo a 8,5 nodi costanti. Lo skipper della barca ci ha raccontato di aver navigato a 16 nodi con spinnaker e 25 nodi di vento. Di bolina le velocità calano intorno ai 5,5 nodi e 50° al vento.

Tutta la scheda tecnica, i dati e le velocità complete nel numero di giugno 2016 di Vela e Motore!

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