13 January 2016

Le cure invernali per la barca

Vele, motore, coperta, elettronica come procedere durante la stagione fredda per preparare la nostra barca a sopportare “i rigori” dell’inverno in vista della bella stagione. Passo per passo i controlli da effettuare

Le cure invernali per la barca

Con l'arrivo dell'inverno è tempo di cominciare i lavori di manutenzione

Le operazioni che faremo sulla nostra imbarcazione hanno il principale scopo di mantenere scafo, attrezzatura e impianti nel miglior stato possibile in modo che in primavera, nelle prime giornate di sole tiepido, tutto sia nelle condizioni migliori per salpare e prendere il largo nuovamente.

Ogni parte della barca necessita di cure specifiche quindi è utile segnare su un taccuino le diverse sezioni e le rispettive operazioni effettuate.

Vediamo i controlli più ricorrenti.

Elettronica, il nemico è l’umidità
Bisogna innanzitutto andare a ispezionare i contatti elettrici più soggetti all’attacco dell’umidità e quindi all’ossidazione. Prima fra tutti è la pompa di sentina che va “spogliata” dalla ruggine che normalmente l’aggredisce e successivamente “disinfettata”, tramite spray isolante-antiossidante, sui vari contatti elettrici. Questa prevenzione all’ossidazione può essere fatta a tutti i fili e i contatti raggiungibili tramite fughe. Altra operazione importante da eseguire è alle batterie del motore e dell’impianto d’alimentazione generale della barca. Una volta staccati i due poli (morsetti in rame) bisogna pulirli con la spazzola a fili di ferro; stesso intervento per i contatti sul corpo batteria che vanno scrostati dalle impurità con l’apposito strumento (una sorta di temperino). Spalmare un leggero strato di vaselina su entrambe le parti (terminale in rame e contatto sul corpo batteria) e lasciarli ovviamente separati.

Tutti gli strumenti portatili a batteria (vhf, bussola, lampada flash, quadri in coperta, computer portatile, tester, telefono,ecc.) vanno sbarcati, per evitare che soffrano l’umidità che si forma sottocoperta, controllati e successivamente privati della loro batteria interna in modo da eludere ogni dispersione di acido. Ultima operazione togliere dall’interno il log e sostituirlo con il suo tappo.

Sottocoperta, areare tutto
La normale cura/manutenzione delle cabine, del bagno, della cucina e della dinette consiste semplicemente nell’asportare lenzuola, federe, asciugamani, coprimaterassi e cuscini. Per chi ha spazio a casa è bene rimessare anche i materassi, altrimenti è sufficiente inclinarli in modo da lasciar passare più aria possibile. Il resto va rimosso, controllato, eventualmente riparato, lavato e infine piegato.

È importante perlustrare gli stipetti, le sentine e i gavoni per eliminare fondi di acqua stagnante, avanzi di cambusa, e resti di carta e cartone, che possono intasare definitivamente gli ombrinali o, ancor peggio, diventare un nido per insetti e scarafaggi.

Per curare la parte idraulica è invece sufficiente riempire un bugliolo di acqua dolce e sapone profumato, rovesciarlo nei wc e nei lavandini, scaricare il detergente in modo da eliminare il sale fermo nelle tubature, chiudere le prese a mare e ripetere l’operazione senza scaricare. In questo modo le guarnizioni non diventeranno secche e non si diffonderà il tipico cattivo odore di acqua di mare stagnante.

Ricordarsi anche di direzionare le maniche a vento verso il quadrante dominante così da garantire un minimo cambio d’aria sottocoperta. Per chi non ha la barca a “portata di mano” è utile posizionare in tutti gli ambienti alcuni deumidificatori a sali che non elimineranno l’umidità in maniera totale, ma eviteranno almeno il formarsi di condensa alla prima giornata di sole.

Altra buona abitudine è quella di pulire e lubrificare gli attrezzi della cassetta dei ferri. Basta una veloce passata con la spazzola di metallo, una spruzzata di CRC e degli stracci per coprirli.

Vele, aspettate una giornata di sole
La randa, come le altre vele, va srotolata (se avvolta nell’albero) e ammainata; dopo aver tolto le stecche, così da individuare quelle sfibrate, va lavata con acqua dolce e detergente leggero. Una volta asciutta bisogna esaminare i punti di massimo sforzo e le cuciture che uniscono i vari ferzi per un’eventuale riparazione (se c’è un consistente danno bisogna rivolgersi al velaio). L’ideale sarebbe arrotolarle, per il lato corto, e metterle in un posto asciutto a terra; se ciò non è possibile è comunque bene piegarle a dovere, insaccarle e sistemarle sottocoperta.

Coperta, occhio alla corrosione
Il primo passo è togliere i bozzelli, raggrupparli, lavarli con acqua dolce e detergente, e stivarli in un cassetto. Stessa mossa per le scotte che vanno sbarcate (ricordarsi di mettere dei testimoni nel caso in cui si sfilino drizze e mani di terzaroli), lavate a mano (attenzione al detergente che si usa, il rischio è che indebolisca la fibra), asciugate bene, e sistematele all’asciutto. Se non vengono asciugate a dovere è certo che dopo qualche ora si diffonda un cattivo odore di marcio, il phon è una buona soluzione.

Segue la cura dei winch: solo in questo caso è consentito abbondare con il grasso. Ricordarsi, al momento di riutilizzare la barca, di ripetere l’operazione al contrario, quindi togliere il grasso, pulire con spazzolino e carburante, lubrificare con spray al teflon. Un cappuccio fatto di stoffa impermeabile pesante sarà di sicuro aiuto al mantenimento della campana e degli ingranaggi che contiene.

Anche l’albero necessita di un minimo d’attenzione. L’unico modo per “rilassare” coperta e albero è mollare qualche giro di sartie alte (e paterazzo) in modo da diminuire la pressione che esercitano quest’ultime sulla coperta (segnare, con un giro di nastro, il chilaggio originale).

Per evitare infiltrazioni d’acqua sottocoperta bisogna invece esaminare le guarnizioni degli oblò e quella a piede d’albero. L’utilizzo di guarnizioni o colle (tipo silicone, bicomponenti, ultra rapide ecc.) non originali è decisamente sconsigliato, l’effetto che potrebbero causare è la corrosione non solo della gomma, ma anche del telaio in alluminio.

Dopo aver dato un occhio ai frenelli del timone, rabboccandoli di grasso, potete passare alla pulitura e alla protezione degli acciai, della coperta e dello scafo. Per questa operazione è sufficiente avere acqua dolce, stracci e prodotti detergenti/protettivi dedicati.

Motori, meglio l’aiuto del meccanico
Fino a gennaio è il periodo adatto per effettuare una buona manutenzione che porta nel tempo a migliorare lo stato tecnico del vostro motore. Se abitate lontano dal mare, o comunque tendete a dimenticarvi della barca nei mesi di non utilizzo, l’invernaggio è l’insieme di operazioni che permette al motore di superare con tranquillità le condizioni climatiche invernali. La necessità di questo servizio risiede nel garantire al motore protezione da agenti atmosferici, quali umidità e basse temperature, oltre che da un prolungato fermo macchina.

Supponiamo che vi sia capitato di osservare come motori di barche che navigano tutto l’anno, per esempio pescherecci, non accusino gravi avarie o problemi di avviamento a freddo, al contrario barche “nuove” hanno spesso problemi anche impensabili in primavera al momento di andare in cantiere per la pulizia della carena. Questo è dovuto all’incuria invernale che porta il motore a invecchiare, sia nell’aspetto che nella meccanica, più in fretta di quanto si creda. La manutenzione invernale va effettuata sia sui motori principali che su ausiliari quali generatori, non pensiate che esistano motori esenti da attenzioni, nuovo o revisionato che sia, invecchia anche se non lo usate. Per garantire un buon lavoro e un’osservazione più tecnica è bene fare eseguire il servizio sempre da personale qualificato realmente autorizzato dalla Casa del motore, si potrebbero infatti evidenziare problemi avendo davanti tempo e serenità per risolverli.

L’invernaggio si può dividere in due settori: cure per il circuito refrigerante e per il circuito combustibile, più altri minori accorgimenti.

Circuito di raffreddamento
Il primo passo sta nel lavare il circuito mare (dalla presa mare alla marmitta) con acido cloridrico, liberando i tubi e i refrigeranti dall’acqua salmastra e da vecchie, e ormai dure, formazioni calcaree. Queste ultime sono la causa principale di un futuro problema di riscaldamento del motore.

Successivamente si lava il circuito con acqua dolce per eliminare l’acido e vi si mette liquido antigelo che garantisce protezione chimica e termica al motore.

Impianto elettrico e batterie
L’apparato elettrico sul motore può essere trattato con olio spray o vaselina scongiurando corrosioni e ruggine, è bene anche scollegare eventuali cavi a baionetta per il telecontrollo (detti cordoni), in modo da poter ungere anche i “pin” sottostanti. Se l’imbarcazione resta in acqua, è bene isolare il motore da correnti galvaniche, smontando il cavo negativo batteria, per quanto concerne le batterie è meglio collegarle con funzione di mantenimento (altrimenti friggono) o periodicamente effettuare una ricarica, si dovrà inoltre controllare la soluzione acida al loro interno, sempre che non abbiate batterie al gel.

 

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