07 August 2017

Estate, musica in barca

Non può mancare mai a bordo. Con un po’ di fai da te vediamo qualche trucco per installare uno stereo di qualità

Se avete una barca costruita qualche anno fa oppure se cominciate a sentire crepitii o fruscii persistenti, armatevi di cacciavite e smontate le casse audio: potreste ritrovarvi di fronte ad uno spettacolo come questo… La corona in ferro che sostiene il magnete è completamente arrugginita, il cono in carta è marcio, insomma la cassa è da buttare.

Tenere una cassa così non solo è inutile dal punto di vista della qualità sonora, ma è certamente fonte di successivi problemi come il distacco della cassa stessa in navigazione o la colatura della ruggine in giro per la barca. Ma allora è proprio necessario comprare delle costosissime casse nautiche?

Forse una volta: ora sul mercato si trovano vari modelli di altoparlanti da auto che soddisfano i requisiti minimi per essere montati anche in barca, ma dal prezzo più contenuto. È possibile che prodotti di questo tipo comincino a danneggiarsi un po’ prima del prodotto dedicato, ma con circa 50-60 euro vi portate a casa delle oneste casse seminautiche che potranno durare senza problemi quattro anni prima di cominciare ad ossidarsi.

Come scegliere il prodotto giusto?

Quali sono i requisiti che devono avere della casse normali per resistere bene all’attacco marino? Per prima cosa tutti i componenti devono essere in plastica: per la parte frontale la membrana e la corona che sostiene tutti i componenti e che porta i fori di fissaggio, mentre per la parte posteriore il cono e l’unione fra cono e membrana. Il magnete, che è il grosso disco pesante che costituisce la parte finale della cassa, deve essere il più possibile isolato con materiale plastico: se non lo fosse, sarebbe meglio provvedere con del semplice nastro adesivo. L’acustica della cassa non ne viene affatto compromessa. Ultimo appunto: sarebbe meglio stagnare i contatti elettrici, piuttosto che affidarsi ai classici faston.