25 December 2014

Mylius 16E95

Sono diciotto i Mylius che il cantiere italiano ha varato in dieci anni di vita, di cui ben quattro negli ultimi mesi, dimostrando una vitalità che, dopo il 19E95, ha generato altri tre modelli da 15 a 18 metri...

Mylius 16e95

Sono diciotto i Mylius che il cantiere italiano ha varato in dieci anni di vita, di cui ben quattro negli ultimi mesi, dimostrando una vitalità che, dopo il 19E95, ha generato altri tre modelli da 15 a 18 metri. Eleganti e forti di un originale interpretazione del compromesso fra prestazioni e comfort di bordo, i nuovi Mylius, come lo sono anche stati i primi, sono il risultato di una ricerca stilistica autentica e coerente che Alberto Simeone ha saputo portare avanti con continuità.

Il 16E95 riprende il family design introdotto sull’ammiraglia 19E95: un disegno riuscito nelle proporzioni che è anche stato sviluppato per il 18E35 e il 15E25, ma che, in questo caso, veste uno yacht meno sportivo e maggiormente improntato al comfort e alla facilità di conduzione.

Ciò non toglie che anche le prestazioni di questo Mylius siano vicine a quelle di un cruiser racer, come del resto sottolineano i rapporti fra dislocamento e zavorra e fra superficie velica e dislocamento.

È costruito allo stato dell’arte, realizzato in ogni sua parte utilizzando fibre di carbonio, con acciai prodotti dal cantiere e componentistica di alta qualità.

Con un allestimento sottocoperta che permette diversi gradi di personalizzazione, questo 56 piedi offre spazi interni notevoli, nonostante un pozzetto che si estende da poppa verso prua per quasi sei metri.

Seguendo lo stile e la configurazione introdotta già sull’ammiraglia 19E95, i larghi corridoi sotto le panche del pozzetto sono sfruttati per le toilette delle cabine di poppa e per la cucina da una parte e il carteggio dall’altra.

Nonostante su questo esemplare ci sia una tradizionale armatoriale di prua invece della disposizione open space che contraddistingue sia il 19e95, sia il più recente 18e35, gli ambienti risultano ariosi grazie ad altezze a soffitto elevate, ad ampie finestrature sul cielo della tuga e a un sapiente alternarsi di superfici laccate con altre laminate in teak chiaro.

Si apprezzano molto le finestrature a murata ricavate per tutte e tre le cabine, mentre l’unica critica che si può muovere è la mancanza di altrettante vetrate a murata anche nella zona riservata al quadrato.

Gli spazi vivibili sono ampi e ben organizzati, con generosi disimpegni nelle cabine e passaggi larghi anche verso poppa, dove è stato ricavato lo spazio per le due toilette dall’ottima ergonomia e dotate di box doccia. Come per la sorella più grande, gli arredi, pur se di concezione marina, richiamano gli ambienti domestici con uno stile lineare e funzionale che abbiamo apprezzato. Ci sono piaciute le due poltrone singole sulla murata di dritta e il tavolo del quadrato stretto e allungato, servito da un lungo e accogliente divano, allo stesso modo abbiamo apprezzato la cucina e il carteggio.

In generale, la qualità costruttiva e realizzativa dei dettagli e delle finiture è alta, così come quella dei diversi componenti impiegati. Ampi gli spazi di stivaggio in ogni locale.

 

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