26 December 2014

Mylius 19e95

Un minimaxi divertente come un daysailer e comodo come un lussuoso yacht da crociera...

Mylius 19e95

Nonostante una costruzione semicustom che permette di personalizzare persino la disposizione interna, il layout proposto dal cantiere è tanto interessante da essere stato ripreso anche sul più piccolo 18E35. A dispetto di un pozzetto immenso, che si estende da poppa verso prua per quasi otto metri, gli interni sono ariosi grazie ad altezze a soffitto elevate e alla continuità fra dinette e suite armatoriale concessa dalla doppia porta scorrevole della parete divisoria. I passaggi larghi e gli arredi che, pur se marini, richiamano ambienti domestici, concorrono a caratterizzare questo yacht. Proprio la disposizione poco invadente di divani e pensili e la luminosità offerta dagli oblò a murata e dalla banda trasparente del cielo della tuga, fanno apparire la dinette più grande di quanto non lo sia realmente con le porte dell’accesso all’armatoriale chiuse. Si fanno apprezzare le due poltrone singole e il tavolo del quadrato stretto e allungato servito da un lungo divano.

Nei corridoi che portano alle cabine di poppa sono ricavati a dritta un’area navigazione con un piano di lavoro che si sviluppa per oltre due metri, a sinistra la cucina comunicante con la dinette, ma sufficientemente isolata per non intralciare la vita conviviale di bordo all’ormeggio.

L’armatoriale vanta dimensioni di solito riservate a imbarcazioni più grandi, ci sono due letti singoli disposti a murata e un’ampia toilette con un box doccia di dimensioni domestiche. Anche le cabine di poppa godono di spazi vivibili generosi, di due letti separati e di toilette private; luminosità e aerazione sono garantite dai grandi oblò apribili che danno sul pozzetto e dalla finestratura a murata.

Gli unici aspetti che non ci hanno del tutto convinto sono una certa rumorosità a motore che si percepisce in dinette e la mancanza di qualche tientibene.

In una giornata dal vento quasi assente, ci è bastato riuscire a tenere gonfie le vele e seguire la direzione del vento apparente per prendere un passo consistente.

In effetti, nonostante la grammatura delle vele pensata per pressioni ben più consistenti, il Mylius èriuscito a navigare più veloce del vento.

Pur tenendo un’andatura più lenta di quella per cui sono progettati il suo scafo allungato e le appendici affilate, il 19E95 ha saputo reagire con precisione ai comandi del timone e alle regolazioni delle vele; persino a motore le manovre in porto risultano semplici.

È uno yacht marino, con geometrie da racer puro che possono dare molte soddisfazioni anche con vento teso, pur mantenendo una facilità di conduzione e di gestione da imbarcazione più piccola.

Il lungo pozzetto offre panche larghe protette da paramare che si estendono fino alle timonerie. Ci è piaciuta la disposizione delle manovre con i quattro winch per le scotte delle vele di prua e le volanti allineati alla torretta della scotta della randa centrale: qui ci sono ben cinque Harken 990 in carbonio.

Non mancano pozzetti di raccolta per le code delle cime, una cala vele e un gavone dell’àncora ben congeniato; peccato solo che, con le trappe in opera sulle gallocce, sia difficile aprirne il portello e che i puntapiedi a scomparsa del timoniere abbiano un angolo di apertura troppo contenuto e siano difficili da azionare.

Diversi i dettagli da apprezzare, dalla disposizione delle bitte a scomparsa, fino ai passauomo bolzonati a filo e agli osteriggi sopra la tuga con apertura a pantografo.

Belli il bompresso in carbonio con musone dell’àncora integrato e il sistema del gavone di poppa il cui coperchio, ruotato di 180°, lascia un recesso rivestito in teak che, con la plancia di poppa aperta,va a creare un’ampia spiaggetta per la discesa a mare...

 

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