28 January 2015

La Porto di Imperia non è fallita

La Corte d’Appello di Genova ha annullato il fallimento della società per un vizio di forma

La porto di imperia non è fallita

Alla base della sentenza un difetto di trasmissione degli atti dalla Procura imperiese al tribunale fallimentare delle imprese che avrebbe violato il diritto di difesa della Porto di Imperia.

 

La memoria depositata dal Pubblico Ministero, a cui ha fatto riferimento il Tribunale, “non è stata comunicata alla società in concordato”. In effetti due dei soci titolari entrambi del 33 per cento delle quote, Acquamare srl di Francesco Bellavista Caltagirone e Imperia Sviluppo spa, composta da un gruppo di imprenditori locali, avevano proposto appello contro il fallimento richiesto, invece, dai commissari nominati dal Tribunale di Imperia a seguito dell’ammissione del regime concordatario. Facile immaginare come prevedibile o almeno possibile il ricorso della Procura ad un più alto grado di giudizio dopo aver messo riparo all’errore formale.

 

Comunque, a questo punto, la vicenda diviene molto complessa e apre scenari dagli sviluppi difficili da prevedere. La concessione demaniale alla Porto di Imperia spa, infatti, è stata annullata lo scorso 18 dicembre 2014 a causa del mancato pagamento di tre annualità del canone demaniale e l’approdo è entrato nelle competenze della GoImperia, la società partecipata al 100 per cento dal Comune che curerà la gestione e le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria per quattro anni corrispondendo alla Porto di Imperia un regolare canone di affitto.

 

Con queste premesse la situazione sarebbe già abbastanza intricata dal punto di vista giuridico oltre al fatto che la Capitaneria di Porto ha iniziato la procedura perché l’opera entri a far parte del patrimonio statale. Ma, a complicare ulteriormente la vicenda, si è già aperto sulla scena l’ultimo atto della travagliata vita del marina. La Porto di Imperia spa, infatti, lo scorso 23 gennaio ha presentato ricorso al Tar Liguria contro la decisione del Comune per l’annullamento della concessione demaniale.

 

Se quel ricorso dovesse aver esito favorevole, si creerebbe una situazione paradossale con una società partecipata, la GoImperia, che gestisce un porto, almeno al momento senza averne diritto, ed una società proprietaria per sentenza che non ha mai concluso i lavori.

 

di Tommasino Gazo

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