A quota 480 con tre capolavori. Yanmar, Cummins, Fpt e Volvo Penta. Fpt
riprende il gruppo con l'N400. Ora la parola passa ai concorrenti che non hanno
intenzione di fare i gregari. Per i sei cilindri superveloci la
sovralimentazione è spinta e l'elettronica al top
A riaccendere il lumicino sulla fascia di potenza tra i 480 e i 500 cavalli ci
ha pensato Fpt (Fiat Powertrain Technologies). Il braccio motoristico del
Gruppo Fiat, in sordina e lontano dai grandi app...
Introduzione
A quota 480 con tre capolavori. Yanmar, Cummins, Fpt e Volvo Penta. Fpt
riprende il gruppo con l'N400. Ora la parola passa ai concorrenti che non hanno
intenzione di fare i gregari. Per i sei cilindri superveloci la
sovralimentazione è spinta e l'elettronica al top
A riaccendere il lumicino sulla fascia di potenza tra i 480 e i 500 cavalli ci
ha pensato Fpt (Fiat Powertrain Technologies). Il braccio motoristico del
Gruppo Fiat, in sordina e lontano dai grandi appuntamenti fieristici, ha varato
il Nef 400. Si tratta di un sei cilindri con cilindrata di 5,88 litri. Una
mossa che allinea Fpt alla proposta dei diretti concorrenti.
Fpt
Fpt
Si tratta di un’unità per usi sportivi ad alte prestazioni e prevede un
rapporto peso scafo/potenza istallata attorno ai 5 cv/chili. Il costruttore
dichiara come limite d’impiego 50 ore l’anno con utilizzo a potenza massima
pari all’80 per cento del periodo d’uso e il restante 20 a regime minimo o di
manovra a bassi regimi.
Il sei cilindri in questione eroga 480 cavalli a 3.000 giri per una pressione
media effettiva di 24,5 bar (poderosa) e una velocità lineare del pistone di 12
metri al secondo. La coppia nominale è di 1.122 Newtonmetro, valore che si
mette al top del segmento di appartenenza. Il sei cilindri di Torino si
presenta particolarmente compatto (0,83 metri cubi) con un rapporto
peso/potenza di 1,2 chili/cavalli. Il sistema d’iniezione è affidato al common
rail della Bosch mentre il turbo è un Holsten raffreddato. Lo scambiatore di
calore è integrato al basamento, la coppa dell’olio è in alluminio e lo
scambiatore di calore è a fascio tubiero.
Il nuovo progetto, finalizzato per il mercato delle barche plananti, si
concretizza attorno alla canna sotto il litro, tipologia di motore che sino ad
ieri era relegata a coprire potenze più contenute. L’N400 è un motore
importante che sottolinea ancora una volta la volontà di Fpt di esplorare i
territori delle potenze specifiche.
La gamma di cui fa parte il nuovo arrivato nasce da una collaborazione tra
Iveco, New Holland e Cummins. I tre soggetti, circa sei anni fa, si ritrovarono
attorno a un tavolo per disegnare una famiglia di motori chiamati ad operare in
tutti gli ambiti e capaci di rispondere alle stringenti norme sull’
inquinamento. La triade, dopo un lungo lavoro di ricerca, partorì la serie Nef
(New Engine Family) che prevedeva due tipologie di canne: una da 0,98 litri
(quella dell’N400) e l’altra da 1,1 litri, entrambi disponibili in versione a
tre cilindri (scomparsa con l’Euro 3 industriale), quattro e sei. Tutti motori
sono disponibili in versione meccanica (pompa rotativa) ed elettronica con
common rail della Bosch. La differenza sostanziale tra le due sotto-famiglie
risiede nella misura della corsa.
E non di poco. I ‘piccoli’ presentano una corsa di 120 millimetri mentre la
canna da 1,1 litri ha quella da 132. Dodici millimetri che nel mondo ‘normale’
rappresentano soltanto il diametro di una sigaretta ma in quello dei motori
sono una differenza sostanziale. Soprattutto per unità come i Nef che hanno la
distribuzione ad aste e bilancieri. Il valore della corsa ha ricadute anche
sulla velocità del pistone, parametro fondamentale per l’analisi delle
sollecitazioni, della durata e dell’affidabilità. D’altra parte per proporsi al
mercato con un motore carico di coppia è necessario disporre di cilindrate
corpose (il momento torcente è fortemente condizionato dalla cubatura).
Insomma, veri e propri rompicapi per una casa motoristica che deve trovare il
giusto punto d’incontro tra grandi prestazioni, sollecitazioni, durata, consumi
contenuti e capacità di superare le normative sulle emissioni. In questo
ginepraio di variabili, Fpt ha dosato in modo sapiente le due sotto-famiglie.
I motori più piccoli sono stati destinati al mondo del truck, dove sono
chiamati a macinare migliaia di chilometri l’anno e dove il tema delle
sollecitazioni è maggiormente sentito. La canna da 1,1 litri ha trovato posto,
invece, nel settore industriale dove sono richieste potenze contenute (i regimi
di rotazione sono nella forbice tra i 2.200 e i 2.500 giri) e coppie alte già
ad inizio scala. Per il settore marino la situazione è un poco più complicata.
Non tanto sotto il profilo prettamente tecnico (l’utilizzo medio è
ridottissimo) ma sotto quello di marketing e di risposta a una concorrenza
pronta a spostare sempre più in la limite.
Il listino Fpt da diporto prevede sia la canna da 0,9 che quella da 1,1 litri.
La prima (sino a ieri) relegata a coprire la fascia tra i 270 e i 400 cavalli
mentre la seconda chiamata gareggiare tra i 350 e i 450 cavalli. Oggi qualcosa
è cambiato e il motore con cilindrata da 5,88 ha di fatto superato in potenza
il fratello maggiore da 6,7 litri. Non è certamente una gara casalinga
considerando che le due unità si propongono a mercati sostanzialmente diversi.
Fpt N400
Alesaggioxcorsa mm 102x120
Numero cilindri 6
Cilindrata litri 5,88
Potenza cavalli/giri 480/3000
Pme bar 24,49
Velocità del pistone m/s 12
Coppia nominale Nm 1122
Massa kg 595
Massa/potenza kg/cv 1,2
Dimensioni mm 1333x805x774
Ingombro m3 0,83
Potenza cilindro cv 80
Cummins
Cummins Mercruiser Diesel
Diversa la situazione in casa CMD (Cummins Mercruiser Diesel) che su questa
fascia di potenza è un diretto concorrente di Fpt. Il costruttore americano,
tra gli attori del progetto Nef, ha mixato le due differenti canne in modo
molto diverso da Fpt. Maggiorata nel settore industriale e truck mentre quella
da 0,9 litri fa bella mostra nel marino. Cummins Mercruiser Diesel, infatti,
nel diporto ha sempre premiato le potenze specifiche con prodotti ad alto
contenuto tecnologico.
In linea di principio l’Fpt N400 e il Cummins Qsb 5.9 sono lo stesso motore.
Nella realtà dividono solo il monoblocco (costruito negli stabilimenti di
Torino) e le misure di alesaggio e corsa (102x120 millimetri). L’essenza, cioè
il processo termodinamico, è completamente un’altra cosa.
Negli anni il sei cilindri americano ha subito numerosi ‘ritocchi’ di potenza.
L’ultimo in ordine di tempo risale al Salone di Düsseldorf quando il il Qsb 5.9
è stato proposto alla taratura di 480 cavalli (gli stessi di Fpt). La strada
percorsa da Cummins per strappare tutta questa potenza è stata diversa da
quella di Fpt. Il costruttore americano ha, infatti, aumentato il regime di
rotazione passato da 3.000 a 3.400 giri. Un balzo che ha trascinato la velocità
del pistone a quota 13,6 metri al secondo (la più alta della categoria)
mettendo a tacere una pme di ‘soli’ 21,6 bar. L’aumento del regime ha aumentato
gli indici di sollecitazione e ritoccato verso il basso la coppia nominale e
più in generale la coppia sopra i 3.000 giri. Niente di male per un costruttore
come Cummins che può così proporre, in virtù di un momento contenuto sotto i
livelli di guardia, la propria trasmissione Zeus.
Facendo delle previsioni, che in questo settore trovano quasi sempre riscontro,
il Cummins Mercruiser Diesel Qsb 5.9 potrebbe nel futuro fare l’ennesima
avanzata.
Tenendo per buona la rotazione di 3.400 giri si potrebbe agire sulla pressione
media effettiva per passare dagli attuali 21,6 ai circa 23 bar per una potenza
massima di 530 cavalli. Fantasie? Nel diporto c’è spazio per tutto.
Cummins Qsb 5.9
Alesaggioxcorsa mm 102x120
Numero cilindri 6
Cilindrata litri 5,88
Potenza cavalli/giri 480/3400
Pme bar 21,61
Velocità del pistone m/s 13,6
Coppia nominale Nm 990
Massa kg 588
Massa/potenza kg/cv 1,2
Dimensioni mm 1256x836x815
Ingombro m3 0,86
Potenza cilindro cv 80
Yanmar
Yanmar
Le mosse di Cummins Mercruiser Diesel e Fpt hanno il sapore di una rincorsa
verso il vero protagonista del segmento: Yanmar. Il costruttore giapponese,
infatti, rappresenta oggi la lepre da inseguire e negli ultimi due anni ha
imposto un’andatura davvero sostenuta. Il 6Ly3 è il cavallo di battaglia di
Yanmar, si tratta di un sei cilindri da 5,8 litri realizzato per usi marini.
Rappresenta la svolta elettronica di Yanmar che aveva assaggiato il chip con
gli Scania da lei marinizzati. Nemmeno a dirlo la potenza erogata dal 6Ly3 è di
480 cavalli a 3.300 giri.
Con una pressione media effettiva di 22,5 bar. Sorprendenti gli ingombri di
soli 0,85 metri cubi per una massa di 640 chili (è la più alta del lotto).
Ufficialmente non ci sono progetti a breve periodo per rimpolparlo di chilowatt
ma un rilancio è del tutto possibile. Anche perché la massa generosa potrebbe
nascondere calcoli di tenuta più alti dei 22 bar attuali. Ma queste rimangono,
per ora, solo ed esclusivamente delle supposizioni.
Yanmar 6Ly3
Alesaggioxcorsa mm 106x110
Numero cilindri 6
Cilindrata litri 5,82
Potenza cavalli/giri 480/3300
Pme bar 22,5
Velocità del pistone m/s 12,1
Coppia nominale Nm 1020
Massa kg 640
Massa/potenza kg/cv 1,33
Dimensioni mm 1329x802x794
Ingombro m3 0,85
Potenza cilindro cv 80
Volvo
Volvo
A debita distanza c’è anche Volvo Penta con il D6-435, un sei cilindri da 5,5
litri che eroga 433 cavalli a 3.500 giri. Pochi per competere con la
concorrenza che guarda con avidità ai 500 cavalli. Ma quella di Volvo Penta ha
il sapore di una ragionata scelta. Dopotutto lo Svedese è il leader mondiale
dei motori da diporto presentando un listino senza pieghe.
Il Volvo da 5,5 litri è un gioiellino che ha ancora parecchie cartucce in serbo
e c’è da giurarci che le sparerà a tempo debito. Se i numeri di mercato
giustificheranno un balzo di potenza.
Volvo D6-435
Alesaggioxcorsa mm 103x110
Numero cilindri 6
Cilindrata litri 5,5
Potenza cavalli/giri 433/3500
Pme bar 20,3
Velocità del pistone m/s 12,83
Coppia nominale Nm 870
Massa kg 594
Massa/potenza kg/cv 1,37
Dimensioni mm 1424x820x780
Ingombro m3 0,91
Potenza cilindro cv 72,1
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