Assenza di vento, poche onde e 5 persone a bordo, le condizione tipiche dell’estate mediterranea. Il modello che abbiamo provato montava due turbodiesel da 265 cv Cummins Mercruiser con piedi poppieri, ma il cantiere propone anche motori entrofuoribordo benzina e al Salone di Genova sarà presentata la versione con due fuoribordo Mercury Verado da 300 cv.
Il carattere sportivo di Espera espresso dalla linea affilata e aggressiva è confermato dalle prestazioni grintose, che si fanno sentire già dopo pochi minuti al comando: 39 nodi di velocità massima, 7 secondi per planare e una velocità di crociera oltre i 25 nodi.
Soddisfacenti i livelli di rumorosità, che in pozzetto si sono rivelati contenuti sia a velocità di crociera sia con le manette al massimo, con valori rispettivamente di 82 e 86 decibel. Comoda ed ergonomica la postazione di guida, montata a centro barca, con seduta mobile per agevolare il governo in piedi e seduti.
La barca monta di serie i flap, accessorio di cui abbiamo usufruito spesso durante la prova per regolare l’assetto. Il cantiere prevede nel listino degli optional l’elica di prua, comoda ma non necessaria viste le dimensioni contenute della barca.
Durante il nostro test Espera si è dimostrata adatta a un pubblico giovane e dinamico che ama correre, ma cerca anche uno scafo morbido sulle onde. La barca è reattiva ai comandi del pilota, anche se le eliche hanno la tendenza ad andare in cavitazione nelle virate più strette, ma basta manovrare un po’ più dolcemente per ovviare al problema. Eccellenti le nostre impressioni sull’area esterna, grazie al pozzetto versatile che offre di serie il mobile cucina e una dinette nell’area poppiera che, grazie al tavolo mobile a movimentazione elettrica si trasforma in prendisole o scompare divenendo parte del pagliolato.
Unico neo, avremmo gradito la presenza di un tientibene o di una battagliola per l’accesso a prua.