Elegante e innovativo. Tecnologico e velocissimo. Spinto da due Man da 2.720
cavalli vola a 40 nodi. Tutti da godere nel living all’aperto. Sottocoperta ha
tre cabine e tre bagni.
Siamo stati tra i primi a provarla in Italia, e come ogni volta che si sale a
bordo di un nuovo Riva la comprensione di come si possa fare design evolve e si
perfeziona.
Perché salire sul Vertigo 63’ da una sensazione così forte? Eppure siamo a
bordo di un open da 63 piedi, una ba...
Introduzione
Elegante e innovativo. Tecnologico e velocissimo. Spinto da due Man da 2.720
cavalli vola a 40 nodi. Tutti da godere nel living all’aperto. Sottocoperta ha
tre cabine e tre bagni.
Siamo stati tra i primi a provarla in Italia, e come ogni volta che si sale a
bordo di un nuovo Riva la comprensione di come si possa fare design evolve e si
perfeziona.
Perché salire sul Vertigo 63’ da una sensazione così forte? Eppure siamo a
bordo di un open da 63 piedi, una barca e una dimensione che diventano ogni
stagione sempre più “normali” per gli armatori mediterranei. Quello che però
non è normale qui è lo stile, il design che rendono il Riva Vertigo 63’
qualcosa di più che semplicemente un’imbarcazione.
Del resto non è un mistero che chi apprezza, e acquista, barche con queste
caratteristiche non lo fa solo per macinare miglia su miglia volando da una
costa all’altra. Qui il lusso non è una baia al tramonto, va ben oltre. E’ la
baia al tramonto a bordo di uno scafo che può considerarsi una delle
espressioni migliori del Made in Italy.
E’ anche questa la differenza.
Il progetto
Progetto
La barca è stata presentata al Salone di Cannes dello scorso settembre, e al
momento di scrivere il piano di costruzione è completo fino alla fine del 2008
con la costruzione di 20 esemplari. Ne sono state consegnate già due e la
nostra prova è avvenuta proprio sullo scafo numero 2, il terzo sta per uscire
dalla linea di produzione a Sarnico, pronto per le prove e i collaudi alla base
di La Spezia, dove avverrà anche la consegna. In produzione ci sono già gli
scafi numero 4, 5 e 6.
Il progetto come per gli altri modelli della nuova epoca - e proprietà -
Ferretti è a cura dello studio Officina Italiana Design che ha creato un nuovo
look Riva inconfondibile, moderno e di gran design. Uno stile che è riuscito
nel difficile compito di non far rimpiangere i fasti del passato. La barca che
ha segnato l’inizio del nuovo corso è stato l’Acquariva del 2001, una sorta di
restyling in chiave moderna del mitico Acquarama apparso per la prima volta nel
1963, a sua volta versione rinnovata del Tritone, ultimo erede della grande
tradizione dei motoscafi in mogano. Un successo immediato che ha rilanciato il
cantiere ai livelli cui aveva abituato appassionati e armatori di tutto il
mondo.
Dopo l’Acquariva è stata la volta - in ordine sparso - del Rivarama, che nel
2002 ha vinto il premio Barca dell’Anno di Vela e Motore, del Rivale, dell’Ego
68, del piccolo Sunriva e del recente Riva Shuttle.
Ma la produzione non si ferma qui, ci sono anche i bellissimi 75 Venere, 85
Opera Super e il 115 Athena.
Materiali e impianti
Materiali e impianti
Tornando ai giorni nostri, lo scafo del Vertigo 63 è costruito in vetroresina
con finitura in gelcoat. Lo scafo ha una V di profondità media con tunnel per
le eliche e 12° di deadrise a poppa.
Inutile dire quanto sia completa la lista degli impianti installati a bordo. Si
va dall’aria condizionata 36.000 Btu/h e riscaldamento in tutti i locali
sottocoperta all’elettronica per la navigazione con il plotter/Gps Raymarine
C120 a colori, autopilota e Vhf Simrad con Dsc.
In cucina ci sono lavastoviglie per otto coperti, frigorifero da 130 litri e
surgelatore da 90 lt. Il piano di cottura è in vetroceramica con 4 fuochi.
Gli interni
Interni
Atmosfera calda grazie al rovere giallo intarsiato con wengé scuro e dettagli
in cuoio e cristallo.
Il salone serve anche come cucina, una presenza discreta di cui si fa fatica ad
accorgersi per quanto è celata da pannelli di rovere che coprono fuochi,
lavandini e lavatrice. A far bella mostra di sé è invece il divano a L con il
tavolo di cristallo e le sedie Poltrona Frau. Il layout non è certo così
usuale. La suite dell’armatore è a centro barca, la testata del letto è
appoggiata alle mura di sinistra, un bello specchio sulla paratia di fondo crea
la piacevole illusione di uno spazio enorme.
La luce naturale è assicurata da due oblò e una finestra centrale. L’armatore
gode anche di un bagno che è grande quasi quanto una cabina e ha il box doccia
separato. Agli ospiti sono dedicate due cabine, una è tra la cucina e l’
armatoriale, ha letti singoli sovrapposti a L, l’altra è la classica Vip di
prua, ha il bagno riservato, anche se le dimensioni non sono certo il suo punto
forte. Inevitabile questione di compromessi. Il terzo locale servizi per la
cabina ospiti doppia serve anche come bagno giornaliero.
Al marinaio è dedicata una minuscola cabina subito a poppa della sala macchine,
accessibile con una ripida entrata dal pozzetto.
La coperta
Coperta
Tecnologica, potremmo definirla. Sia nelle forme, che nelle idee.
Ma anche nei colori. La consolle di guida è centrale, e insieme alla poltrona
elettrica del pilota - dotata di due ali laterali ripiegabili per altrettanti
passeggeri - la fa somigliare alla plancia di comando di un aereo. Visto dall’
alto il living sembra asimmetrico ma il divano di sinistra scorre su due rotaie
Harken per avvicinarsi al tavolo e creare così un’ampia zona per cenare in sei
persone.
L’hard top ne copre una buona parte, lasciando libera la zona di poppa che può
essere protetta da un tendalino elettrico con archi in acciaio inox e tessuto
antimuffa fissato all’hard top. Qui non manca il mobile bar con frigo, ice
maker e lavello.
Due passaggi con scalini conducono alla plancetta di poppa, il pianale del
prendisole si solleva per accedere al garage dove trova posto il tender.
La prova
Prova
Si è svolta a La Spezia in una bella giornata con le acque del Golfo lisce come
l’olio e 6 persone a bordo, 300 lt d’acqua e 1.330 lt di carburante.
Con questa configurazione la barca in prova pesa circa 30 tonnellate spinte
dagli oltre 2.700 cavalli dei due Man V12 Common Rail da 1.360 cv ciascuno e
trasmissioni V-drive ed eliche a 5 pale 787x175 mm. Mettersi ai comandi del
Vertigo 63 da una certa emozione, con quella consolle piena di schermi sembra
di pilotare un aereo. E bastano poche manovre in mare aperto per sentire che
agilità e potenza non sono comuni.
Nonostante la trasmissioni convenzionali la velocità massima supera i 40 nodi,
a 2.360 giri raggiunge i 40,7 nodi e si consumano 530 lt/h. Partendo dal minimo
impiega circa 38 secondi a raggiungere la velocità massima mentre bastano circa
5 secondi per passare da 20 a 30 nodi. La velocità di crociera è intorno ai 35
nodi a 2.000 giri, andatura nella quale si consumano circa 404 lt/h, un regime
più economico è quello a 1.500 giri, si viaggia a 22,5 nodi e si consumano 216
lt/h di carburante.
Mentre scendiamo sottocoperta a 40 nodi si avverte la mancanza di istintivi
punti d’appoggio nelle scale e in salone, nella cabina armatoriale il rumore
dei motori lanciati a regime massimo è piuttosto evidente e c’è qualche
vibrazione di troppo che viene dalla Tv montata in paratia anche se questi sono
dettagli risolvibili con i collaudi prima della consegna.
Di onde non se vedono e l’unica cosa che si può fare è passare su quelle
generate dalla nostra scia, e non sono così piccole. Noi lo facciamo volando a
38 nodi e trim neutro e l’impatto non è dolce. Il Vertigo ha un comportamento
equilibrato e con mare calmo non c’è bisogno di trimmare molto, le cose
cambiano con mare mosso dove è meglio dare un po’ di trim, questo spiega la
durezza dell’impatto.
La velocità minima a 600 giri è di 7,8 nodi mentre la minima con un motore è di
6,3 nodi.
Tutti i dati
DATI
Progetto
Officina Italiana Design.
Scafo
Lungh. f.t. m 19,57; lungh. al gall. pieno carico m 15,62; largh. max m 4,80;
pescaggio a pieno carico m 1,60; dislocamento a secco/pieno carico t 27,4/32,4.
Omologazione
CE cat. A/16 persone.
Serbatoi
Carburante lt 3.200; acqua lt 660.
Autonomie
A velocità max 230 mn; a velocità crociera 270 mn (dati indicativi).
Costruzione
Carena a geometria variabile con deadrise 12° e pattini di sostentamento. Scafo
e coperta di vetroresina con finitura in gelcoat.
Impianti
Aria condizionata 36.000 Btu/h; impianto acqua calda con boiler 80 lt; impianti
idrico a pressione con autoclave 24V e vaso espansione 20 lt; imp. esaurimento
acque grigie con cassa centralizzata 120 lt e elettropompa automatica; imp.
esaurimento acque nere 208 lt con cassa centralizzata, scarico n banchina e
elettropompa per scarico diretto in mare; imp. sentine con 4 elettropompe a
comando automatico, pompa esaurimento sentine locale motori con aspirazione
motori in caso di emergenza. Elettrico: carica batterie aut. 75 A; generatore
13 kW 220V 50Hz; batteire generatore 12V 1 x 200 Ah; batterie motori 24V 4 x
200 Ah; batterie servizi 24V 4 x 200 Ah; riduttore tensione 24/12V per Vhf;
presa corrente banchina 63° 220V 50Hz con cavo.
Elettronica
Plotter gps Raymarine C120; Vhf Simrad con Dsc; autopilota Raymarine; leve gas
motore/invertitore elettroniche tipo smart Command Zf;
Dotazioni sicurezza
Giubbotti gonfiabili 10; salvagente ad anello con cima; boaetta luminosa;
zattere salvataggio per 10 persone: 1 da 4 e 1 da 6.
Indirizzi
Costruttore Riva, Ferretti Group, Sarnico, (BS), tel. 035 910202;
www.rivaboats.com
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