13 November 2010

Rivoluzione Olimpiadi, esce la star, torna il cat

I Giochi sono fatti, per ora. Nel meeting di Atene il Council dell'ISAF ha escuslo dai Giochi Olimpici la Star, ha reintrodotto il catamarano...

Rivoluzione olimpiadi, esce la star, torna il cat

I Giochi sono fatti, per ora. Il Council dell'ISAF ha approvato in toto la proposta dell'Events Committee, che comunque dovrà essere sottoposta a conferma nel mid-year meeting di Maggio 2011.

 

Ma quello che è stato deciso ha del rivoluzionario, e sta già creando enorme scompiglio nel mondo della vela. Queste le classi selezionate per i Giochi di Rio 2016:

 

-      Windsurf o Kitesurf maschile e femminile (da decidere)

-      Deriva singola maschile (Laser Standard)

-      Deriva singola femminile (Laser Radial)

-      Skiff doppio maschile (49er)

-      Skiff doppio femminile (da decidere)

-      Seconda deriva singola maschile (Finn)

-      Catamarano doppio misto (da decidere)

-      Deriva doppia mista (470)

-      Barca a chiglia femminile (Elliot 6m)

 

CHI RIMANE

Rimangono, senza sorprese, il Laser maschile e femminile, le due barche che più rappresentano lo spirito olimpico, in termini di costi, accessibilità e diffusione.

 

Rimane lo skiff maschile 49er, che più di ogni altra barca soddisfa le richieste di spettacolarità dei media e dell'Isaf.

 

Rimane, e con sorpresa, dopo aver vinto il ballottaggio con la Star, il Finn maschile: per molti versi il “doppione” del Laser, ma che in questi mesi ha saputo portare avanti un'attenta politica di promozione della classe.

 

CHI SE NE VA

La Star è la grande esclusa di questa decisione: la barca olimpica per eccellenza, sul cui scafo i più grandi campioni della vela moderna hanno gareggiato e vinto (e gareggiano tutt'ora). Però è una barca lenta e con poco vento l'appeal televisivo è minimo. L'Isaf ha deciso che è arrivato il momentro di svecchiarsi, in barba alla tradizione.

 

Escono il 470 maschile e femminile, per confluire in una classe mista; sparisce il Match race femminile (non è troppo presto per estrometterlo?).

 

E rischia di uscire anche il windsurf, a scapito del Kitesurf. Forse una mossa intelligente per far sì che tutta la vela non perda lo status olimpico, vista anche la scarsa fetta del mondo del winsurf che la competizione olimpica rappresenta.

 

CHI ARRIVA

E qui le novità. Il Kitesurf, come detto sopra, sarebbe la vera rivoluzione trainante per ringiovanire questa federazone, come lo skiff femminile, sempre per questioni di spettacolarià e fascino televisivo. L'Elliot 6m femminile correrebbe regate standard e non più match race, ma ciò che rappresenta una vera rivoluzione sono le due classi che entrerebbero come miste (cioè con equipaggio obbligatoriamente di un maschio e una femmina): il catamarano e il 470.

La reintroduzione del catamarano, riconosciuta da tutti come legittima dopo il torto della sua esclusione, viene attuata in una maniera che crea non poche perplessità: mentre il 470 può contare su una equa distribuzione dei sessi tra gli equipaggi, dal momento che fin'ora era stata classe olimpica sia maschile che femminile, il mondo dei multiscafi è da sempre un mondo prettamente maschile. Questo non toglie che esistano degli eccellenti esempi di equipaggi femminili e misti che hanno dato filo da torcere ai maschi (Carolijn Brower, che in coppia con Sebbe Godefroid ha conquistato l'argento mondiale a Cascais 2007 in Tornado, o lo stesso Roland Gaebler che quest'anno ha vinto il mondiale Tornado in coppia con la moglie), anche perché il multiscafo olimpico precedentemente era Open (prevedeva la partecipazione libera di maschi e femmina senza differenza).

 

Ma obbligare all'equipaggio misto sembra una scelta molto ardita, con il rischio che non rappresenti la reale situazione del mondo dei multiscafi e crei un abbassamento del livello.

 

E non solo questi sono i dubbi che la scelta di obbligare gli equipaggi a correre in misto crea. Chi naviga o ha navigato su piccole derive in equipaggio doppio a medi-alti livelli conosce bene l'affiatamento che si sviluppa tra timoniere e prodiere, e l'importanza della stabilità del rapporto per il raggiungimento del risultato. Tutti elementi che in una flotta di equipaggi misti diventerebbero di vitale importanza, forse più del reale valore atletico in acqua.

 

La distribuzione dei sessi forse rappresenta il punto di domanda più grande in questa decisione del Council: accettata la necessità del CIO e dell'ISAF di raggiungere una eguaglianza tra maschi e femmine in uno sport in cui la prevalenza è certamente maschile, la situazione attuale crea addirittura uno scompenso a favore delle femmine, 9 donne contro 7 uomini!

 

Qualcosa a Maggio potrà cambiare, è già successo e non è detto che non accada. Ma sicuramente oggi l'ISAF ha fatto un passo importante verso la sua idea dello sport della Vela per i prossimi sei anni; anche se la sensazione è che la decisione sia stata guidata più dal timore di perdere lo status olimpico e quindi da una sottomissione alla logica dello spettacolo piuttosto che da una reale volontà di rispettare il volere dei velisti e degli sportivi.

 

Lamberto Cesari

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le ultime prove