07 March 2008

Speciale vele

Cosa serve per conoscere, scegliere e farsi confezionare le vele giuste per la propria barca. I materiali e la tecnologia. Come orientarsi in questo mercato. Prima di lanciarsi nell’acquisto di un gioco di vele è bene conoscere la propria imbarcazione e il programma di navigazione che abbiamo in mente: crociera d’altura, mediterranea, crociera regata (regate di circolo da week end) o regate di circolo, regate d’altura. Come per ogni mare esiste una barca, se non giusta...

Speciale vele

Cosa serve per conoscere, scegliere e farsi confezionare le vele giuste per la propria barca. I materiali e la tecnologia. Come orientarsi in questo mercato. Prima di lanciarsi nell’acquisto di un gioco di vele è bene conoscere la propria imbarcazione e il programma di navigazione che abbiamo in mente: crociera d’altura, mediterranea, crociera regata (regate di circolo da week end) o regate di circolo, regate d’altura. Come per ogni mare esiste una barca, se non giusta più adatta, anche per le vele può valere la stessa regola di base. È bene partire coi piedi per terra e non cercare il “miracolo” che fa camminare la barca. Al massimo le vele servono per esprimere al meglio le attitudini. Quindi su un modello da crociera del tipo nordico, è un po’ sprecato scegliere o insistere per avere una vela hi tech, quando una vela in dacron offrirebbe le stesse performance, ma a un costo pari ad almeno la metà. Vale una regola generale che è bene tenere a mente. Le vele hi tech, e quelle molto nuove, migliorano le performance di bolina stretta, dove possono consentire di guadagnare in maniera sostanziale se si parla di regata, dove il confronto avviene per frazioni di grado e di nodo. Nelle andature del crocierista, dove conta anche il comfort è difficile che ci sia una differenza sostanziale. Tuttavia la tecnologia può servire ad altro, per esempio quando si comincia a crescere in dimensioni e superfici il peso del Dacron può diventare un problema per un equipaggio ridotto: una morbida randa di Spectra può essere una buona soluzione per durata e maneggevolezza per barche oltre i quattordici metri che vogliono affrontare navigazioni di un certo impegno. Confidatevi coi velai, ma state attenti a chi vende tecnologie supersofisticate o materiali “ideali” per la vostra barca. Talvolta prima di cercare più performance cambiando le vele è bene cambiare l’elica fissa con un’elica orientabile o mettersi al timone invece di far navigare il pilota automatico. Purtroppo: qualche volta è meglio imparare a regolare le vele e a non pensare che la scotta della randa è un acceleratore. I produttori di tessuto che riforniscono i velai sono principalmente cinque: le americane Bainbridge, Challenger, Contender, la giapponese Tenjin e la tedesca Dimension-Polyant. Esistono poi alcune grandi velerie che producono in casa con a disposizione il proprio laminatoio. In genere solo pochi grossi gruppi hanno a disposizione questa tecnologia, che viene utilizzata per barche molto competitive, che possono stanziare grossi budget, perché in questo caso la vela viene fatta a partire dal filo. North Sails realizza la lavorazione con il sistema del 3DL, in cui il laminato viene realizzato in un pezzo unico con caratteristiche diverse per ogni vela. North è riuscita a rendere questo processo di lavorazione competitivo con alcune vele triradiali realizzate con materiali di pregio. Altri si sono attrezzati con sistemi che riproducono in parte la tecnologia North, protetta da brevetti, e riescono a realizzare laminati simili per prestazioni dove però sono costretti a inserire dei tagli di lavorazione. Parleremo più avanti di queste tecnologie particolari. Lo speciale completo nel numero di Vela e Motore di Marzo in edicola.
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