Speciale vele
Cosa serve per conoscere, scegliere e farsi confezionare le vele giuste per la
propria barca. I materiali e la tecnologia. Come orientarsi in questo mercato.
Prima di lanciarsi nell’acquisto di un gioco di vele è bene conoscere la
propria imbarcazione e il programma di navigazione che abbiamo in mente:
crociera d’altura, mediterranea, crociera regata (regate di circolo da week
end) o regate di circolo, regate d’altura. Come per ogni mare esiste una barca,
se non giusta...
Speciale vele
Cosa serve per conoscere, scegliere e farsi confezionare le vele giuste per la
propria barca. I materiali e la tecnologia. Come orientarsi in questo mercato.
Prima di lanciarsi nell’acquisto di un gioco di vele è bene conoscere la
propria imbarcazione e il programma di navigazione che abbiamo in mente:
crociera d’altura, mediterranea, crociera regata (regate di circolo da week
end) o regate di circolo, regate d’altura. Come per ogni mare esiste una barca,
se non giusta più adatta, anche per le vele può valere la stessa regola di
base.
È bene partire coi piedi per terra e non cercare il “miracolo” che fa camminare
la barca. Al massimo le vele servono per esprimere al meglio le attitudini.
Quindi su un modello da crociera del tipo nordico, è un po’ sprecato scegliere
o insistere per avere una vela hi tech, quando una vela in dacron offrirebbe le
stesse performance, ma a un costo pari ad almeno la metà. Vale una regola
generale che è bene tenere a mente. Le vele hi tech, e quelle molto nuove,
migliorano le performance di bolina stretta, dove possono consentire di
guadagnare in maniera sostanziale se si parla di regata, dove il confronto
avviene per frazioni di grado e di nodo. Nelle andature del crocierista, dove
conta anche il comfort è difficile che ci sia una differenza sostanziale.
Tuttavia la tecnologia può servire ad altro, per esempio quando si comincia a
crescere in dimensioni e superfici il peso del Dacron può diventare un problema
per un equipaggio ridotto: una morbida randa di Spectra può essere una buona
soluzione per durata e maneggevolezza per barche oltre i quattordici metri che
vogliono affrontare navigazioni di un certo impegno.
Confidatevi coi velai, ma state attenti a chi vende tecnologie supersofisticate
o materiali “ideali” per la vostra barca. Talvolta prima di cercare più
performance cambiando le vele è bene cambiare l’elica fissa con un’elica
orientabile o mettersi al timone invece di far navigare il pilota automatico.
Purtroppo: qualche volta è meglio imparare a regolare le vele e a non pensare
che la scotta della randa è un acceleratore.
I produttori di tessuto che riforniscono i velai sono principalmente cinque: le
americane Bainbridge, Challenger, Contender, la giapponese Tenjin e la tedesca
Dimension-Polyant. Esistono poi alcune grandi velerie che producono in casa con
a disposizione il proprio laminatoio. In genere solo pochi grossi gruppi hanno
a disposizione questa tecnologia, che viene utilizzata per barche molto
competitive, che possono stanziare grossi budget, perché in questo caso la vela
viene fatta a partire dal filo. North Sails realizza la lavorazione con il
sistema del 3DL, in cui il laminato viene realizzato in un pezzo unico con
caratteristiche diverse per ogni vela. North è riuscita a rendere questo
processo di lavorazione competitivo con alcune vele triradiali realizzate con
materiali di pregio. Altri si sono attrezzati con sistemi che riproducono in
parte la tecnologia North, protetta da brevetti, e riescono a realizzare
laminati simili per prestazioni dove però sono costretti a inserire dei tagli
di lavorazione. Parleremo più avanti di queste tecnologie particolari.
Lo speciale completo nel numero di Vela e Motore di Marzo in edicola.
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