Star fuori dai giochi? Ecco cosa ne pensa il web!

Una cosa è certa: la storica "stella" a chiglia fissa non parteciperà a Rio 2016. Ecco cosa ne pensano alcuni "starrisiti"...

Star fuori dai giochi? ecco cosa ne pensa il web!

Foto: on edition ©

 

Sono state definite a inizio maggio a S. Pietroburgo nel corso del Mid-Year Meeting le dieci classi olimpiche che parteciperanno alle Olimpiadi di Rio 2016. Dopo tre giorni di dibattiti e discussioni, la votazione ha detto no alla classe Star, presente ai giochi dal 1932 a eccezione dei giochi olimpici di Montreal nel 1976.

La Star è la più prestigiosa delle imbarcazioni olimpiche. Disegnata nel 1911 da Francis Sweisguth, è la più antica classe olimpica e a settembre festeggerà i suoi primi 100 anni. Fu anche la Classe che rese celebre il mitico Comandante Starulino con la quale vinse 8 Campionati Europei consecutivi dal 1946 al 1953, tre Mondiali, nel 1952, 53 e 56, una medaglia d'oro alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952 e una di argento ai Giochi Olimpici di Melbourne nel 1956. Tra gli atleti moderni spiccano i nomi del brasiliano Torben Grael, di Andrew Campbell e Iain Percy


Le Star fecero il loro debutto olimpico nel 1932: la Classe sin da allora fa parte delle Olimpiadi, con l'unica eccezione dell’edizione di Montreal nel 1976, quando fu ritenuta troppo "vecchia" e quindi sostituita dal Tempest. Tuttavia la Star si è sempre evoluta ed è rimasta all'avanguardia sia per quanto riguarda la sua costruzione, sia per il suo piano velico ed armamento.

Fu poi riconfermata Classe Olimpica nel 1980 ed è stata in grado di dimostrare al mondo di essere una classe internazionale forte e ben gestita, composta da velisti di altissimo calibro.

La Classe ha adottato la costruzione in composito (VTR) per la prima volta nel 1965. Le sue specifiche originali per tale costruzione furono determinate da Willis Longyear e sono abbastanza libere consentendo a ogni costruttore di sviluppare le proprie tecniche ed i propri particolari distintivi, sempre però nel rispetto delle restrizioni e previa approvazione dei piani costruttivi e strutturali.

 

Di seguito i commenti di alcuni atleti della mitica Star che sul web hanno esposto il loro disappunto.

 

Così titola il sito della classe italiana:

 

"Fuori dai giochi"

Con la votazione di San Pietroburgo il council dell' ISAF ha escluso la Barca a Chiglia maschile e femminile dai Giochi Olimpici di Rio 2016

Dopo tre giorni di dibattiti e polemiche l'ISAF ha deciso quali saranno le classi olimpiche per Rio 2016: non ci sarà la Star (presente ai Giochi Olimpici dal 1932 con l'unica eccezione delle Olimpiadi di Montreal nel 1976) ed è stato invece confermato il 49er, verrà introdotto anche uno skiff per le ragazze, altra novità un catamarano con equipaggio misto (uomo/donna). Le altre classi sono il Finn, il Laser Radial e Standard, il 470 maschile e femminile, ancora in ballottaggio il windsurf e il kitesurf. www.starclass.it

 

Il commento di Andrew Campbell

Sembra essere stata un’altra svista importante del Consiglio di ISAF sulle classi a chiglia fissa. La classe Star e quella del match race femminile sono state esclusa dai Giochi Olimpici di Rio 2016. Una situazione che accade ogni volta che c'è un voto per le classi alle Olimpiadi. La Star è stata esclusa ai Giochi del 2000 di Sydney prima della sua reintegrazione. Il match race con i Soling è stato escluso nei Giochi Olimpici del 2004, il catamarano Tornado è stato escluso alle prossime Olimpiadi di Londra 2012. Ora gli uomini e le donne delle classi a deriva fissa sono stati esclusi dal programma di Rio 2016. È stata una cocente delusione per molti marinai in attività e a riposo. Sgomenta ancor di più la decisione presa per la Classe Star presente alle Olimpiadi dal 1932, con ben 80 anni di storia olimpica alle spalle. Proprio la notizia arriva nel 2011, anno importante nella storia della classe che proprio nel 2011 festeggia con la regata a Larchmont, New York, a settembre i suoi 100 anni di storia. Senzaalcun  dubbio, la navigazione sulla Star mi ha ispirato per perseguire le mie ambizioni olimpiche prima con i laser e ora nella prima deriva olimpica a chiglia fissa.

I Mondiali di San Diego del 1994 hanno aperto gli occhi di questo bambino di 10 anni e agli oltre cento bambini presenti all’evento. Abbiamo spinto i rimorchi nel parcheggio dei carrelli, abbiamo aiutato questi giganti dello sport che ritenevamo dei veri eroi non solo nella Star ma anche in Coppa America.

 

Oggi quando cammino tra le banchine dei porti nazionali e stranieri  confrontandomi con atleti olimpici ma non solo, non dimentico che ci sono accanto accanto a noi gli occhi dei giovani talenti che ci osservano, seguono i nostri risultati, impegnandosi molto anche dopo che noi abbiamo lasciato la città la speranza che possano un giorno potere competere con noi e gareggiare al nostro livello. Forse la cosa più importante che la Classe Star ha portato in tavola per questa selezione olimpica è il talento e il suo forte legame con le flotte intorno al mondo. Ogni marinaio che arriva al livello olimpico ha un forte legame con la sua flotta locale in un modo o in un altro. Che arrivi ai giovani e ai meno giovani sotto forma di ispirazione in giro per il mondo non deve essere dequalificato come fattore principale per la salute del nostro sport.

Mentre capisco il desiderio dell’ISAF di avere alla Olimpiadi le classi più veloci, più accessibili e più interessanti per i media, non posso essere allo stesso modo d'accordo all’esclusione della classe più rappresentativa e riconoscibile sia dagli appassionati sia dei neofiti come la Star.

Allo stesso modo ritengo che, escludendo i multiscafi dai Giochi Olimpici 2012, l’ISAF stia perdendo un’occasione importante di mostrare un’importante parte del nostro gioco.

 

Il fotografo americano Fried Elliott, specializzato in classi olimpiche e appassionato della Classe Star, si è presentato al Meeting dell’Isaf a San Pietroburgo in Russia indossando una t-shirt provocatoria “Our 2nd Century of Excellence Begins Today” (Il nostro secondo secolo di eccellenza inizia oggi!) firmata da tutti gli atleti della classe Star presenti al vertice internazionale per decidere le classi olimpiche che prenderanno parte ai Giochi Olimpici di Rio 2016.

 

Iain Percy, che ha vinto la medaglia d'oro nella Star a Pechino nel 2008 ha così commentato l’esclusione della Star dai giochi Olimpici di Rio 2016.

 

"Sono assolutamente d'accordo che non ci dovrebbe essere un elemento tecnico per le Olimpiadi che sembra essere la filosofia di ISAF e penso che sarà un danno a lungo termine perquesto sport. Già non ci sono abbastanza trimmer in Coppa America e se le Olimpiadi non servono per testare le capacità tecniche, la carenza di competenze è destinata a peggiorare".


 "L’esclusione della Star dai Giochi Olimpici lascerà poi un sempre più difficile passaggio dalla vela olimpica al mondo della barche grandi a vela, andando a danneggiare la carriera velica professionale degli atleti – ha avvertito Percy, che è attualmente in corsa con il team svedese Artemis”.
Il costo di una campagna di classe Star è di circa 100.000 sterline, 70 in più rispetto a una per un Laser, questo significa che gli atleti della Star tendono ad essere velisti di alto profilo in grado di attirare sponsorizzazioni per far fronte a tutte le spese necessarie. Eliminare la Classe Star dalle Olimpiadi potrebbe significare andare in scena sena alcuni dei migliori campioni conosciuti in questo sport tra cui brasiliano Torben Grael, che nel suo paese è conosciuto come un altro campione di calcio".

 

"Il compito dell’ISAF è quello di rendere la competizione più attraente e accattivante per i media, ma la loro tesi secondo cui la Star pone una barriera a nuovi paesi è fuorviante. Può essere un ostacolo se non sei già un vincitore provato, ma non fa differenza da dove vieni".

 


Jerome Pels, segretario generale della sede dell’Isaf a Southampton che mira a rafforzare la posizione della vela ai Giochi Olimpici, ha detto che il voto di abbandonare la Star è giunto con un po’ di sorpresa ma che la decisione segue l’indirizzo dell’ISAF di fornire percorsi di carriera per i giovani velisti e ampliare le opportunità per nuovi marinai.


"La nostra filosofia è che la tecnica deve riflettere lo sport, soprattutto per i più giovani, e queste proposte soddisfano la strategia che la Commissione Olimpica raccomanda” ha detto Pels.

 

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