05 November 2008

Sun Odyssey 44i

A Genova, nei giorni successivi al salone, abbiamo provato la novità a vela di casa Jeanneau. Il cantiere francese che da sempre si pone come obbiettivo quello di costruire barche che siano il perfetto equilibrio tra comodità e performances, con la differenziazione tra la linea DS e la linea i (anche con i modelli performance), si rivolge a un pubblico ancora maggiore, utilizzando linee d’acqua uguali, ma coperte e interni differenti per sposare le esigenze di tutti....

Introduzione

A Genova, nei giorni successivi al salone, abbiamo provato la novità a vela di casa Jeanneau. Il cantiere francese che da sempre si pone come obbiettivo quello di costruire barche che siano il perfetto equilibrio tra comodità e performances, con la differenziazione tra la linea DS e la linea i (anche con i modelli performance), si rivolge a un pubblico ancora maggiore, utilizzando linee d’acqua uguali, ma coperte e interni differenti per sposare le esigenze di tutti. La prima impressione dalla banchina è di una barca curata nei dettagli e ideale per la crociera, con il grande pozzetto e la coperta piatta, ideale come prendisole. Salendo a bordo abbiamo ritrovato tante soluzioni interessanti già osservate su altri modelli del cantiere francese, sempre incentrati al massimo comfort. Purtroppo il vento non ci ha seguito nelle prove, quindi possiamo solo dire che anche con vento leggero la barca risponde prontamente e si lascia condurre bene, a condizione di essere molto delicati nelle manovre.

Prova

Davanti a Genova il mare è piatto e il vento inesistente quando proviamo la barca. Ci concediamo un po’ di tempo per provare bene il motore Yanmar da 54 cavalli. A bordo siamo in 4, il serbatoio del carburante è circa a metà, mentre quello dell’acqua è vuoto. Il motore porta lo scafo alla velocità di crociera superiore ai 7,5 nodi, e al massimo a 8,2 nodi. Velocità davvero notevoli. Proprio quando ormai stiamo pensando di desistere e rientrare in porto, qualche sbuffo di vento ci permette di aprire le vele e provare a navigare. Dapprima ci sono solo 3 nodi di vento, noi navighiamo di bolina larga e raggiungiamo addirittura i 2,2 nodi. Quando il vento sale fino a 4 nodi proviamo a stringere leggermente il vento navigando a 2,4 nodi. Quando proviamo a poggiare raggiungiamo i 3,1 nodi al traverso. La posizione al timone è ottima, molto comoda e con perfetta visibilità sulle vele; stando seduti è anche possibile agire sui winches del genoa, ideale in caso di navigazione con equipaggio ridotto. Un piccolo difetto è che le ruote del timone sono un po’ piccole e anche con così poca aria sono poco sensibili. La randa è steccata all’80%, ma la posizione della scotta a metà boma non consente di regolare al meglio la balumina. La scelta è dettata dalla necessità di liberare il pozzetto, ma anche agendo sul trasto e sul vang non si possono ottenere regolazioni molto precise. Non abbiamo possibilità di navigare oltre perché il vento sparisce di nuovo lasciando le nostre vele completamente sgonfie.
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