20 November 2007

Tecnologie nautiche uno sguardo sul domani

In Veneto il convegno Udicer-Nautitest e Atena La tecnologia d’avanguardia nel naviglio da diporto. Temi d’attualità e materiali del futuro. Era ideato e organizzato da Udicer/Nautitest, Organismo notificato alla Comunità Europea per la certificazione CE delle unità da diporto, e da Atena (Ass. Italiana di Tecnica Navale nella settecentesca villa Contarini di S. Basegio, in Fiesso d’Artico (Ve), sede dell’Udicer, un convegno per mettere a fuoco temi strettamente d...

Tecnologie nautiche uno sguardo sul domani

In Veneto il convegno Udicer-Nautitest e Atena La tecnologia d’avanguardia nel naviglio da diporto. Temi d’attualità e materiali del futuro. Era ideato e organizzato da Udicer/Nautitest, Organismo notificato alla Comunità Europea per la certificazione CE delle unità da diporto, e da Atena (Ass. Italiana di Tecnica Navale nella settecentesca villa Contarini di S. Basegio, in Fiesso d’Artico (Ve), sede dell’Udicer, un convegno per mettere a fuoco temi strettamente d’attualità nella tecnica contemporanea del diporto. E’ il secondo appuntamento sulla nautica, per diffondere la cultura tecnologica navale, che nasce dal sodalizio tra Udicer e Atena, iniziato nel 2005, con un primo interessante incontri, Progettazione e sicurezza delle unità da diporto. Quale “naturale” prosecuzione del simposio 2005, la manifestazione di quest’ anno, davanti a un centinaio di persone – progettisti, titolari di cantieri, professionisti del settore – ha visto la partecipazione di una nutrita schiera di relatori, in massima parte docenti provenienti da prestigiose Università italiane, che hanno dato vita ad un programma lavori importante, non solo ricco di contenuti , ma anche di interessanti proposte. Ospiti del convegno, oltre alla dott.ssa Daniela Contin, sindaco di Fiesso d’ Artico, che patrocina la manifestazione, i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, rag. Franco Celeste, e del Ministero dei Trasporti, cap. Giancarlo Ferrari; da Oslo, ing. Marco Tamburro della Nemko, società di certificazione in campo internazionale; e ing. Luciano Fassina del Nickel Institute di Toronto. Per l’Autorità Marittima, erano presenti l’Amm. Stefano Vignani, il C.F Alberto Pietrocola della Capitaneria di Venezia. È possibile ricevere gli atti del Convegno richiedendoli a Udicer/Nautitest, con un fax (n. 041 5169478) o una e-mail direzione@udicer.it Dal bamboo all’acciaio, temi e relatori Ecco gli argomenti trattati. Si è parlato di Catamarani con profili portanti a bassa formazione ondosa, relatore prof. Igor Zotti, Università di Trieste. Idrogetti a imbocco dinamico e geometria variabile per la propulsione di imbarcazioni veloci, relatore prof. Luca Tiozzo, Università di Padova. Eliche di superficie, stato dell’arte, relatore prof. M. Ferrando, Università di Genova. Prospettive di applicazione del bamboo in campo nautico, relatori prof. A Marinò, dott. C. Battaglini, ing. M. Corradi, Università di Trieste. The use of copper nickel for sheating of boats’ hull relatore ing. Luciano Fassina, Nickel Institute. La propulsione inerziale e un sue impiego futuribile: il sommergibile da diporto, relatore ing. Mazzino Boggi, Udicer / Nautitest. Acciai inossidabili: tradizione e innovazione, relatore dott. Fausto Cappelli, Centro Inox di Milano. Gli interventi ufficiali Ministero dello Sviluppo Economico. Il rag. Franco Celeste, rappresentante del Ministero, ha fatto rilevare nel corso del suo intervento come in un mercato globalizzato il consumatore comunitario venga esposto a rischi legati alla circolazione di prodotti non sicuri, per cui il flusso crescente di importazioni pone come ineludibile un sistema di controlli. In questo ambito la Direzione Generale Sviluppo Produttivo e Competitività unirà all’attività dei propri Ispettori anche quella della Guardia di Finanza. Il Convegno ha anche come obiettivo l’elevazione del “know-how” su determinati flussi economici, in modo che l’intero comparto produttivo nazionale, aggredito da fenomeni concorrenziali scorretti, riceva una spinta per fronteggiare un momento critico. Ministero dei Trasporti. Il cap. Giancarlo Ferrari si è soffermato sulla crescente necessità che la produzione sia assoggettata a controlli che ne garantiscano non solo la rispondenza alle normative europee, ma soprattutto caratteristiche di sicurezza fondamentali. Fondamentale è stato il Decreto Legislativo 171/2005 (Codice della Nautica da Diporto) che ha previsto che l’ attività di vigilanza sulla nautica da diporto sia espletata, in coordinamento e nell’ambito delle rispettive competenze, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dei Trasporti. Altro tema è la difficoltà di adeguamento alle norme di costruzione europee, alle poco amate norme armonizzate En Iso che, soprattutto per la cantieristica minore. E questo apre un capitolo molto ampio e importante. Di seguito, qualche dettaglio sui singoli interventi. Università di Trieste - prof. Igor Zotti Catamarani con profili portanti, a bassa formazione ondosa Premessa una esposizione delle caratteristiche generali dei catamarani, il prof. Zotti ha documentato i vantaggi conseguibili, per quanto concerne la resistenza al moto ed il connesso problema di una ridotta formazione ondosa, con l’adozione di sistemazioni prevalentemente fondate sul posizionamento di “spoil” in posizione opportuna nella zona inferiore dello spazio tra le due carene che caratterizzano gli scafi dei catamarani, illustrati dalla proiezione di numerosi grafici relativi ai fenomeni idrodinamici che si presentano e fotografie. Della innovazione ha presentato anche esempi di applicazione pratica che confermano, mediante i risultati di esperimenti eseguiti alla vasca di prova esistente presso l’Università di Trieste, i risultati teorici che stanno alla base della proposta. Università di Padova - ing . Luca Tiozzo Idrogetti con imbocco dinamico e geometria variabile In sostituzione del prof. Vittorio Quaggiotti, con il quale ha partecipato alla stesura della “memoria” presentata al Convegno, Tiozzo ha esposto gli aspetti teorici e le applicazioni effettuate su alcuni natanti precedentemente in esercizio, relativamente alla possibilità di aumentare la velocità massima a parità di potenza ovvero di ridurre la potenza impiegata per raggiungere una determinata velocità, con la realizzazione di modifiche alla carena di scafi esistenti (oppure di progettazione mirata in scafi di nuova costruzione) che prevedano l’adozione di impianti di propulsione idrodinamica fruenti principalmente di condotti rettificati per l’aspirazione ed il getto, in contrapposizione agli esempi oggi esistenti che utilizzano condotti non rettilinei. Università di Genova - prof. Marco Ferrando Le eliche di superficie: stato dell’arte Il prof. Ferrando, anche a nome del correlatore prof. Michele Viviani, ha esposto le caratteristiche delle eliche di superficie, che in normale navigazione emergono dall’acqua per una percentuale che si aggira sul 50% dell’ area delle pale, ed il cui vantaggio principale è costituito dalla minor resistenza all’avanzamento opposta dalle appendici di carena per effetto della sistemazione fuori acqua dell’asse di trasmissione del moto. Per effetto della posizione dell’elica che comporta un continuo attraversamento della superficie liquida da parte delle pale si hanno, per contro,una serie di svantaggi di cui il relatore ha dato evidenza. Conclusione dell’esposizione è stata pertanto che l’eventuale vantaggio della sistemazione deve essere verificato caso per caso in relazione alle caratteristiche ed alle prestazioni richieste all’unità. Università di Perugia - ing. Marco Corradi Prospettive di applicazione del bamboo in campo nautico Presentato anche a nome dei correlatori prof. Alberto Marinò dell’Università di Trieste e dott.ssa Claudia Battaglini del Lioyd’s Register EMEA, di Trieste, l’ argomento, apparso curioso nella sua originalità, ha trattato della possibilità di realizzare natanti usando fibre di bamboo liberate dei leganti (prevalentemente lignina ed emicellulosa) che le avvolgono in natura ed immerse in una matrice resinosa come per le più normali applicazioni della plastica rinforzata con fibre. Il materiale base ha ottime caratteristiche di costo ed ecologicità, seppure presenti, allo stato dell’indagine, probabili difetti di conservazione e durata in esercizio, specie per la sua igroscopicità. Nickel Institute con sede a Toronto (Canada) - ing. Luciano Fassina L’impiego del cupro-nichel per il rivestimento di scafi Sono stati fatti conoscere in particolare i comportamenti del materiale (una lega di rame e nichel in percentuali rispettive del 90-10 ovvero 70-30), usato come costituente unico degli scafi o come rivestimento di materiali più tradizionali, sotto l’aspetto della resistenza alla corrosione e dell’ opposizione alla formazione di vegetazione sulla carena. I risultati appaiono significativi, in quanto in tutte le applicazioni ed in presenza di differenti condizioni di esercizio, la corrosione del metallo in ambiente marino è risultata praticamente insignificante, e la produzione di macro- vegetazione sulla carena inesistente, con la presenza in qualche caso di un leggero strato di micro-vegetazione facilmente asportabile anche con scafo galleggiante. Ing. Mazzino Boggi, Direttore Udicer / Nautitest La propulsione inerziale ed un suo (non) futuribile impiego: il sommergibile da diporto Spiegato che si tratta di usare per la propulsione di piccoli natanti un volano in materiali sintetici portato ad elevata velocità di rotazione, il direttore di Udicer ha esposto i vantaggi della propulsione inerziale sia per quanto riguarda gli aspetti ecologici che per quelli connessi all’economia di esercizio. Tra i possibili impieghi (veicoli di trasporto urbano, battelli per uso in condizioni di ristrettezza e simili) l’adozione appare forse come la più pratica (per l’assenza di gas di scarico, la silenziosità, la non necessità di prese d’aria e di combustibile a bordo) per la propulsione di battelli sommergibili in diporto turistico, o per l’uso in operazioni ecologiche o in escursioni nei parchi marini. E scontato il vantaggio rispetto alla propulsione mediante motori termici, non si può trascurare la notevolmente maggiore capacità di accumulazione di energia, la minor onerosità, la minor pericolosità e la maggior longevità rispetto all’impiego di batterie di accumulatori elettrici, che paiono esserne oggi l’unica istanza di sostituzione. Centro Inox di Milano - ing. Fausto Capelli Acciai inossidabili: tradizione e innovazione Il Direttore del Centro Inox ha esposto gli sviluppi dell’impiego a bordo di acciaio inossidabile, sia per particolari di allestimento che addirittura per interi scafi (tra questi, citato lo yacht Walkirie, marcato Ce da Udicer). Oltre all’ormai consueto impiego su unità naviganti degli acciai a matrice austenitica Aisi 316 e Aisi 304, sono stati illustrati anche gli usi consentiti da altri tipi di acciai a base di cromo e nichel per la costruzione di assi portaelica, accessori di ormeggio, scale e attrezzature diverse. Da rilevare la messa in guardia conclusiva dell’intervento a proposito della presenza sul mercato di acciai di provenienza estera (più di frequente est-orientale) che, acquistati per la richiesta inossidabilità, non rispondono a tale requisito o per composizione metallurgica o per imperfetta lavorazione.
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