24 January 2018

Vela e Motore di febbraio è in edicola!

Sei test di barche a vela e motore di tutte le taglie, novità dal mondo delle regate e dei motori e accessori. Scoprite con noi quali sono le migliori barche premiate dalla stampa internazionale e perché si sono guadagnate il podio

Editoriale

Il cammino della solitudine

L’industria italiana della nautica vale circa quattro miliardi di euro, impiega oltre 20mila addetti (e altrettanti nell’indotto), la ripresa si sente con robusti tassi di crescita a due cifre (le stime nel 2017 prevedono un incremento del 18 per cento), l’attesa revisione del Codice della Nautica è arrivata e ci sono due associazioni che rappresentano l’intero comparto. Questo è lo scenario, molto semplificato, della situazione del settore. Sembrerebbe tutto in ordine, ma la realtà è diversa: di fatto Ucina Confindustria Nautica e Nautica Italiana – Fondazione Altagamma (le citiamo per storicità) non dialogano, proseguono nella loro attività di categoria in modo isolato, indipendentemente l’una dall’altra. La sensazione è che si osservino da lontano, si sfidino a colpi di interviste (vedi anche Vela e Motore gennaio 2018), comunicati stampa pubblicati con una tempistica perfetta in cui non mancano segnali di distensione senza però arrivare mai a una convergenza di impegni concreta. Ognuna ha il suo salone con cui difende i propri primati e confini (il Nautico di Genova e il Versilia Yachting Rendez-Vous). Scenari difficili da far capire a chi non mastica di argomenti associativi (vedi la stragrande maggioranza degli osservatori esterni e degli appassionati).
Le divisioni non fanno bene rendono solo più deboli. Crediamo che non ci sia niente di male sul fatto che nel nostro Paese esistano due associazioni di categoria con programmi e obiettivi specifici, purché lavorino di concerto e parlino un linguaggio comune che serva a rafforzare l’azione a 360°. Questo succede in Germania, in Olanda e spiace dover continuamente fare riferimento a questi esempi, ma se il sistema funziona oltreconfine perché non possiamo farlo anche noi? Siamo i migliori a costruire le barche (che tutto il mondo ammira), ma dobbiamo ancora andare a scuola di coesione.
E, in un momento caratterizzato da tassi di crescita a due cifre (una rarità nel nostro Paese), riteniamo che un confronto vero sia diventato inderogabile per sfruttare al massimo, e insieme, il momento di ripartenza.
Vela e Motore abita in un bell’edificio dove al terzo piano ospita una sala convegni che ricorda la postazione di comando di una nave da cui si vede tutta Milano. Lanciamo una provocazione, anzi un invito ai vertici di Ucina e Nautica Italiana, allargato a tutti gli imprenditori e alla stampa di settore ed economica. Sarebbe l’occasione per aprire un dibattito volto a superare vecchie ruggini e a imboccare il cammino di una strategia comune.
Aspettiamo riscontri.

di Marta Gasparini

Contenuti

Regate oceaniche, motori, vele, accessori in aggiunta a sei test di nuovi modelli sono solo alcuni degli argomenti che troverete nel numero di febbraio di Vela e Motore.
Dal mondo della vela vi sveliamo le motivazioni (e i commenti di tutti i giurati) che hanno portato alla premiazione dei cinque modelli vincitori all’European Yacht of the Year in occasione dello scorso Salone Nautico di Düsseldorf. Sempre in ambito di premi internazionali potrete leggere il nostro approfondimento sulle barche, questa a volta a motore, che si sono aggiudicate il primo posto in classifica nel Best of Boats Award (tra queste anche l’italiana Invictus 370 GT nella categoria Best for Fun).
Passiamo alla sezione prove con sei test, tre di barche a motore e altrettanti di modelli a vela. Partiamo dal Sirena 64, una navetta di lusso progettata da German Frèrs con una carena semidislocante capace di planare a velocità sostenute e ridurre i consumi di carburante, per passare a un simbolo del Made in Italy, il Riva 56’ Rivale, splendido open sportivo cha abbina classe a qualità nautiche. Infine siamo saliti a bordo del Bavaria E34 Sedan, un natante confortevole per navigazioni lente e silenziose in mare o su acque interne.
Per gli amanti della vela apriamo con una barca da sogno, il Wallycento Tango, un 34 metri per la crociera veloce con un progetto radicale che unisce all’estrema pulizia della coperta un layout interno con un arredamento ultraleggero di grande impatto. Continuiamo con CNB 66, un semicustom con quattro cabine, tender garage e vista panoramica dal salone e, per finire, l’Hallberg Rassy 44, il primo di una nuova generazione di eleganti yacht a vela caratterizzato da due pale al timone, prua verticale e linee più veloci.
Se siete interessati all’attrezzatura di coperta, vi interesserà leggere il nostro reportage sulla visita alla sede italiana di Harken, dove si progettano e producono winch per tutto il mondo. E agli appassionati di Volvo Ocean Race proponiamo un’intervista al nuovo ceo, Richard Brisius, che racconta la rotta del prossimo giro del mondo.
Non ultimo, con questo numero Vela e Motore comincia una collaborazione con i Fratelli della Costa (www.fratelli-della-costa.it), un’associazione di appassionati animati dal comune obiettivo di rafforzare gli ideali e i valori che uniscono gli uomini di mare. In questa prima puntata la storia e l’ottalogo della Confraternita.
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