07 October 2016

Vela e Motore di ottobre è in edicola

Sali a bordo del nuovo numero di Vela e Motore

Contenuti

Sali a bordo del nuovo numero di Vela e Motore per scoprire le sei vincitrici della quindicesima edizione del Premio barca dell’Anno 2016 che ha visto salire sul gradino più alto del podio: MV Mito 45 per la sezione gommoni, Jeanneau Leader 30 per i natanti a motore, R-30 Daysailer del Cantiere Navale De Cesari nei natanti a vela, Arcadia Sherpa tra le barche a motore, Grand Soleil 58 per le barche a vela e il Bali 4.0 Lounge nella sezione multiscafi. Oltre all’album di fotografie della serata di proclamazione al Teatro del Mare del Salone di Genova.

Vi portiamo a navigare a bordo di quaranta novità. Si tratta delle prime barche (a vela, a motore, gommoni e catamarani) che abbiamo passato ai raggi X ai saloni di Cannes e Genova. Un gruppo significativo per darvi un’idea delle proposte dai cantieri. Siamo dunque saliti a bordo, come se fossimo in navigazione, per scoprirne punti forti, difetti proprio come se foste voi al timone.

Bella e ricca la sezione prove con il test del Baltic Doryan, uno yacht non proprio per tutti, ma che fa sognare. 35,50 metri di lunghezza danno forma a un cruiser puro con sezioni molto larghe sino a prua, grande abitabilità in ogni zona, equipaggio compresa. Leggero e silenzioso ha un layout a cinque cabine con l’armatoriale a prua.

Ancora a vela con l’Italia Yachts 12.98, nato per la crociera veloce e le regate è piacevole e facile da timonare, soprattutto con le arie leggere estive del Mediterraneo. Negli interni, curati al massimo, ci sono tre cabine, due bagni e cucina a L.

Per la parte dedicata al motore, facciamoci stupire dal 545 GS dei Cantieri Estensi, protagonista della copertina. Aragostiera americana rivisitata in chiave europea, con un’elevata possibilità di personalizzazione. Monta motori Volvo Penta D11 da 725 cv che la spingono a 31 nodi. Negli interni tre cabine e altrettanti bagni.

Dalla Slovenia la proposta è Alfastreet 23 SC, un natante (7,80 metri) con una linea classica e hard top che chiude la barca e sostituisce il bimini. Interessante la soluzione della cabina con cielino “apribile”. Disponibile in versione diesel, ibrida ed elettrica.

Dulcis in fundo, dedicato agli amanti degli scafi d’epoca, un tuffo nel passato con i Riva Days il raduno dei motoscafi organizzato dalla Riva Historical Society sul lago d’Iseo con in scena il Junior 50. Un’edizione riservata ai primi iscritti, come si conviene agli eventi più esclusivi…

Editoriale

GENOVA IS BACK

 

L’Italia è un paese litigioso: dai libri alla nautica. A Torino è infatti intervenuto Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, per sedare la disputa tra editori sulla prossima location che ospiterà il Salone del Libro: Torino o Milano? E per il settore nautico, è sceso in campo il collega Carlo Calenda, a capo del ministero dello sviluppo economico, per caldeggiare un accordo tra Ucina e Nautica Italiana.

La posta in gioco: i finanziamenti destinati al Salone di Genova per il prossimo anno che verrebbero bloccati se la frattura tra le due associazioni di settore non si ricompattasse, e in fretta.

Senza scendere nei dettagli e lasciando a Calenda il compito di dipanare la matassa concentriamoci, invece, sui dati della nautica nel nostro Paese e facciamolo con ottimismo, perché le cifre sono incoraggianti.

Nel complesso l’Italia mantiene la sua leadership mondiale. La crescita del fatturato del 2015 con un +17,5 per cento sul 2014 supera le prudenti ipotesi previsionali di Ucina che la scorsa primavera aveva stimato un aumento di circa il 12 per cento. 

Dati corroboranti, confermati anche dal buon andamento del Salone di Genova che ha portato “a casa” 126.178 visitatori, 800 espositori e 1.000 imbarcazioni, tanto che la presidente di Ucina, Carla Demaria ha dichiarato: «Siamo tutti soddisfatti. Alle 14.00 (del 25 settembre, giorno di chiusura) abbiamo registrato un più 9,2 per cento di passaggi in biglietteria rispetto allo scorso anno. 33.618 sono stati i visitatori stranieri, segnando un più 26,6 per cento sul totale. Gli espositori esteri sono tornati perché finalmente è ripartito il mercato interno. E la ripresa riguarda tutti i comparti, nessuno escluso. Genova si conferma di gran lunga il Salone Nautico più visitato del Mediterraneo».  

La notizia che fa più bene è quella legata al leasing  con una crescita del 44 per cento dei contratti e del 26 per cento in valore assoluto nei primi cinque mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 (fonte Assilea). I clienti italiani sono tornati a comprare.

Tutto bene dunque? Non proprio. Non ci sono ancora, infatti, notizie ufficiali (location e date) di qual è il piano degli appuntamenti fieristici italiani nel 2017. Le due associazioni sono al lavoro (in ordine sparso) e la situazione conflittuale delle due anime del settore getta un’ombra sul futuro. 

Per vendere barche è infatti vitale, soprattutto in questi tempi, mettere il potenziale cliente nella condizione migliore di visitare i saloni e creare sempre più premesse per facilitare il lavoro degli espositori.

È questo il compito di chi organizza manifestazioni. Genova ha incassato buoni risultati ed è un dato di fatto su cui bisogna ragionare. Il Salone c’è stato, il pubblico è arrivato in massa, si sono viste code ordinate per visitare le barche. Non succedeva dall’inizio della crisi. Se vogliamo che il Nautico torni a essere il Salone di riferimento bisogna lavorare sulle sue potenzialità, migliorare tutto quello che per anni è stato trascurato o sottovalutato: dallo stato di degrado dell’intera area ai parcheggi, dai servizi igienici alla logistica in generale. Disservizi di cui ancora oggi molti operatori si lamentano. Il nostro Paese è pieno di esempi virtuosi di poli fieristici che funzionano, senza passare obbligatoriamente per la fiera di Milano, esistono realtà tipo Parma, Vicenza, Padova e Rimini, per citarne solo alcune, dove l’efficienza è un esempio facile da seguire. 

È questo che ci aspettiamo dall’accordo caldeggiato dal Ministro Calenda e che ci auguriamo possa vedere le parti sedute intorno al tavolo della ricostruzione perché i contrasti servono solo a mettere tutti contro: rappresentanti e rappresentati. 

 
Marta Gasparini 
Caporedattore
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