Il disgelo
Dopo la stagione più nera degli ultimi trent’anni, si colgono segnali di ripresa. Come quelli di Elan e Dufour che ha dovuto raddoppiare la produzione del suo 40 piedi, l’impennata dei maxi yacht, l’aria nuova che abbiamo respirato ai Saloni di Amsterdam, Parigi, Londra….
La tempesta è passata? Dopo un anno terribile, il peggiore dell’ultimo trentennio, squarci di azzurro si aprono nel cielo della nautica. Segnali di ripresa deboli, ma concreti, che fanno sperare in un lento risveglio. Il cantiere sloveno Elan Marine ha chiuso l’anno con un incoraggiante incremento di vendite grazie all’attuazione di un nuovo piano industriale che ha saputo adattare rapidamente la produzione ai mutamenti della domanda, scommettendo, tra l’altro, su un’imbarcazione a vela lunga ‘solo’ 9 metri: l’Elan 310 (premiata dalla nostra rivista come miglior ‘Barca dell’Anno’) e proposta sul mercato italiano a 81.480 euro Iva inclusa.
Anche Dufour sta navigando in controtendenza: il suo 405 Grandlarge, un’imbarcazione a vela di 12 metri presentata al salone di Parigi nel dicembre 2008 doveva essere realizzata in cento esemplari. L’accoglienza è stata tale che la produzione è andata esaurita entro l’estate scorsa e il cantiere si è visto costretto a raddoppiarla: altri cento esemplari, anch’essi tutti già venduti. Pensate che Silvani Botti di Settemari, uno dei concessionari del marchio francese, ha dovuto paradossalmente ricorrere a tre ordini “preventivi” per avere barche in pronta vendita per la prossima stagione nautica.
Anche i costruttori di superyacht vedono un po’ meno nero. Secondo autorevoli anticipazioni, sarebbero quest’anno ben 19 le megabarche destinate a entrare nella selezionata graduatoria delle Top 100 tra cui il gigantesco yacht a motore Eclipse di 164 metri, costruito dai cantieri tedeschi Blohm + Voss per il milionario russo Roman Abramovich. Requisito base per accedere al prestigioso elenco: la lunghezza, che non deve essere inferiore ai 73 metri. Nel 2009 le new entry sono state solo cinque, meno di un quarto. Inutile sottolineare che cosa significhi per i costruttori, le maestranze e tutto l’indotto, e in generale per il clima di fiducia di tutto il settore, poter contare su una simile impennata di produzione.
Anche ai saloni nautici internazionali abbiamo respirato aria nuova. Se a Cannes e Genova sembrava di essere in trincea, ad Amsterdam, a Parigi e a Londra si coglieva voglia di reagire e di ripartire su basi più realistiche, più bilanciate sia nei numeri sia nelle dimensioni, con la serena consapevolezza che è con il mercato di oggi che bisogna misurarsi, non con quello che è stato e forse non tornerà più.
Per questo ci aspettiamo molto dal Big Blu, il Salone nautico di Roma in programma dal 20 al 28 febbraio, una manifestazione dai connotati locali, ma che mai come quest’anno assume un significato per l’andamento generale di tutto il nostro settore. A ridosso della primavera, sarà la prima fiera nazionale in cui, finito il grande gelo, sentiremo parlare di ripresa?
Marta Gasparini