15 August 2014

Vela e Motore di febbraio è in edicola

Anche in questo numero prove, impressioni, anticipazioni, tecnica e curiosità dal mondo della nautica

Contenuto

Iniziamo con il Mets, il salone dell’accessorio di Amsterdam con cinquanta novità in anteprima. Un’esperienza elettrizzante che il nostro inviato documenta nel servizio dedicato e che dimostra quanto, a bordo, navigheremo sempre di più con il supporto di smartphone e tablet.

 

Nella sezione prove in primo piano il catamarano Saba 50 di casa Fountaine Pajot, una macchina per la crociera a cinque stelle. Confortevole, veloce e facile da gestire è proposto in versioni con quattro e sei cabine.

 

In evidenza anche il nuovo test del fast cruiser di Italia Yachts 15.80, una prova entusiasmante effettuata con vento mai inferiore a 16 nodi e mare formato. Confermato così il giudizio della nostra giuria del Premio Barca dell’Anno che lo ha votato come miglior barca a vela.

 

Il potente Bluegame 40 è il piatto ricco della sezione barche a motore. Un’imbarcazione made in Italy, pensata per la crociera e la pesca, che con due motori da 480 cv vola a 38 nodi.

 

Spendere bene? E’ l’obiettivo dello speciale dedicato a chi vuole acquistare un 40’ a motore. In gara quattro hard top di punta che possono sembrare simili, ma... Dati, prestazioni e prezzi per scegliere il modello giusto tra: Atlantis 38, Jeanneau Leader 40, Bavaria Sport 400 e Galeon 405 Htl.

 

Corposa la sezione delle guide con in primo piano il caso vero della consegna di un 50’ a vela e tutto quello che dovete sapere (e fare) quando vi arriva la barca nuova.

 

Infine, dalla Volvo Ocean Race, la verità sull’incidente occorso a Team Vestas nell’intervista in esclusiva al timoniere Maciel Cicchetti.

 

Vela e Motore è disponibile in edicola e nelle versioni per tablet, smartphone e PC oltre che ogni istante on line, all’indirizzo www.velaemotore.it

 

Vela e Motore è una pubblicazione Edisport Editoriale, scopri tutto il mondo di Edisport in un click www.edisport.it

Sommario

1 EDITORIALE

NEWS

10 La voce dei lettori

14 Barche e novità di A. Mariotti e M. Zacchetti

28 Eventi

 

SALONE AMSTERDAM

32 Accessori, la crescita inarrestabile di Matthias Negri da Oleggio

 

PROVE

44 FP Saba 50 di Matthias Negri da Oleggio

50 Italia Yachts 15.98 di Alberto Mariotti

54 Sunbeam 40.1 di Paolo Portinari

60 Bluegame 40 di Tommasino Gazo

66 Tempest 800 Sun di Piero Ragazzi

68 Fb Evinrude 250 di Andrea Bacchetti

 

LE GUIDE DI VELA E MOTORE

70 Spendere bene - 40’ a motore: Atlantis 38, Leader 40, Bavaria Sport 400, Galeon 405 Htl di Maurizio Zacchetti

 

SPORT

78 Intervista esclusiva Volvo Ocean Race, Team Vestas, il perché dell’incidente di Lamberto Cesari

83 Notiziario sportivo

 

IL GIORNALE DEL NAVIGANTE

84 Barca nuova, la consegna di Davide Zerbinati

90 Fai da te: applicare la vtr

92 Motori: le verifiche stagionali di Maurizio Zacchetti

94 Moto d’acqua di L. Signorelli e M. Zacchetti

98 Elettronica

100 Scafi d’Epoca di Paolo Maccione

102 Letti e visti per voi di Rebecca Deauville

103 Pagine azzurre di Olimpia De Casa

104 In barca e Oltre di Olimpia De Casa

106 Usato sotto la lente Cranchi Acquamarina 31 di Piero Ragazzi

109 Usato: elenco prove

110 Piccoli annunci

Editoriale

Anno nuovo, nautica nuova?

di Marta Gasparini

 

Anche nel 2015 Vela e Motore ospiterà la pagina del contro editoriale, uno spazio aperto a tutti gli operatori con lo scopo di creare un dibattito dove fare emergere opinioni, anche molto discordanti tra loro, evidenziare criticità e trovare soluzioni condivise. Un invito al quale lo scorso anno molti hanno aderito.

 

La nostra testata ha sempre sostenuto l’azione di chi lavora nella nautica con un occhio analitico e costruttivo per il bene del settore.

Un approccio che fa parte della nostra funzione di organo di stampa e che Vela e Motore continuerà a perseguire per essere la voce di tutti.

 

Questo mese iniziamo, quindi, con il punto di vista di Pietro Tenconi, un veterano del settore da sempre legato a un marchio storico della nautica internazionale, Zodiac. Aspettiamo commenti.

 

Sono molti gli appuntamenti importanti che ci attendono in questo 2015: la normativa dovrà essere oggetto di una profonda rivisitazione del Codice della Nautica dovuta all’entrata in vigore della nuova direttiva sulle unità da diporto. Non abbiamo idea di come ce la caveremo, come cittadini/diportisti, dal momento che gli uffici legislativi dello Stato non hanno (ad oggi) nemmeno abbozzato i provvedimenti che si renderanno necessari. Vi assicuriamo che nei prossimi mesi veglieremo sui “movimenti” dei palazzi romani aggiornandovi puntualmente nei nostri approfondimenti.

 

Dopo i segnali positivi del primo semestre 2014, dove si era ipotizzato un (+5%) il mercato è tornato debole e ha chiuso con un +1% (fonte Ucina). Dunque si aspetta un recupero nel 2015: le previsioni parlano di una crescita del fatturato globale compresa tra il 2,5% e il 3,5 %. 

 

Ci sono poi anche dati positivi: nonostante la contrazione dei numeri dell’industria italiana, le classifiche mondiali del Global Order Book continuano a posizionare i produttori italiani tra i primi al mondo e la nautica detiene ancora posizioni d’avanguardia nella graduatoria dei prodotti che guidano la leadership del Made in Italy.

 

L’anno si è, comunque, chiuso con un’altra buona notizia: con l’approvazione della Legge di Stabilità al Senato è stata estesa a tutto il 2015 la norma che consente di applicare l’Iva ridotta al 10% per i posti barca in transito. Una misura che potrebbe contribuire anche a riportare entro i patri confini le barche italiane migrate verso porti più “convenienti” in seguito alla legge Monti.

 

Mentre sembra sfumare la possibilità di tenere un evento nautico all’interno di Expo Milano - contrastato dai piccoli produttori dubbiosi sull’efficacia di un salone a inizio stagione e caldeggiato invece dai costruttori di grandi yacht perché meno sensibili ai tempi di produzione industriale su base annua - si scaldano i motori in preparazione del prossimo Salone di Genova (in onda dal 30 settembre al 5 ottobre).

 

Quale sarà la formula per il 2015? Se Genova allunga un piede nel mese di settembre e chiude la stagione dei saloni autunnali, potrebbe delinearsi un format europeo a tre appuntamenti: super yacht a Montecarlo, grandi e medie imbarcazioni a Cannes e medio-piccole a Genova. Una tendenza già abbozzata e apprezzata dal pubblico lo scorso anno e che siamo curiosi di vedere se troverà ulteriore conferma o se il Nautico continuerà a puntare su una vetrina a 360°.

 

Mentre andiamo in stampa è arrivata in redazione la notizia ufficiale delle dimissioni di Massimo Perotti dall’incarico di presidente Ucina. Eletto nel maggio 2014 sarà sostituito pro tempore da Lamberto Tacoli (CRN), il vicepresidente più anziano in carica.

 

Sarà una nuova primavera?

Controeditoriale

(Ri)partire dalla base

 

di Pietro Tenconi, Zodiac

 

L’Italia, malgrado i suoi 8.000 chilometri di coste, non ha cultura nautica così come la nostra classe politica (che è espressione del Paese) e da questa ignoranza nasce l’idea che nautica è sinonimo di armatori ricchi ed evasori, da cui tutte le scellerate campagne di disinformazione (vi ricordate il manifesto di Rifondazione Comunista “Anche i ricchi piangono”?), per non dire le leggi sciagurate (vedi in ordine di tempo governo Monti) e le azioni invasive della Guardia di Finanza lungo le banchine dei porti o presso i rivenditori di barche.

Ho vissuto otto anni a Trieste, una città dove il numero di “proletari” proprietari di un’imbarcazione tra i 5 e i 9 metri è significativa. Sono tutti da considerare evasori o sono persone normali che rappresentano l’asse portante del settore?

 

Questa premessa serve a creare un collegamento con il Salone di Genova. Salone che, sebbene in crisi rispetto agli anni d’oro, è riuscito ad avere una sua ragione grazie alla piccola nautica con aree dedicate alla vela, ai motori fuoribordo e ai gommoni. Queste infatti si sono rivelate le più visitate e le più discusse, mentre gli spazi degli yacht sembravano scollati dal resto della manifestazione.

 

Partirei proprio da questo scenario per rilanciare il mercato ossia la piccola nautica come base per la ripartenza. Oggi le barche di dimensioni più importanti (dai 50’ in su) hanno una domanda interna quasi inesistente a causa della politica dei controlli in mare, della morte del leasing e non per ultimo per le difficoltà economiche. I grandi yacht continuano a rappresentare un mercato destinato prevalentemente all’export. Il mercato interno, invece, è quello composto da tanti signori Rossi che sognano la barca per navigare in vacanza.

Qualcun altro, sempre in queste pagine ha scritto che è la piccola nautica ad assicurare il ricambio generazionale. Ciò significa lavorare per garantire continuità alla crescita del settore.

Negli anni scorsi, quando il comparto cresceva, si è operato per portare a casa il massimo senza preoccuparsi di curare e far crescere la base. Tanto che nei marina erano addirittura scomparsi i posti barca per le imbarcazioni sotto i 10 metri.

 

Quindi come agire in tempi brevi? Non c’è niente da inventare, basta guardare i paesi vicini.

Scivoli di alaggio agibili e facilità di accesso per auto e carrello. Questo servizio non deve essere gratis, ma proposto a costi calmierati e gestito dai Comuni che potrebbero addirittura ricavarne un’entrata.

Costi degli ormeggi trasparenti e giusti. Nei marina francesi non si paga uno sproposito, i servizi sono ottimi (lo sa bene chi è scappato dall’Italia durante il governo Monti).

Rete dei porti. Sempre in queste pagine ho letto che molti la invocano. Anche se non tutti vogliono aderirvi non è un problema: chi è in rete usufruirà di questa visibilità, gli altri staranno a guardare.

Regole semplici da applicare per la navigazione e per mettere fine alla situazione che ogni Capitaneria di Porto è una Repubblica Marinara a se stante, con potere di emanare “direttive” con valore locale. UCINA sta lavorando con le autorità per semplificare le regole. In Francia o in Inghilterra, ad esempio, tutto è più semplice e di facile applicabilità.

Un’unica forza dell’ordine operativa in mare e non più le sei o sette esistenti, al servizio dell’utente (che è quello che paga le tasse) e non di repressione.

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