17 December 2012

Vendé Globe, ecco i 50 urlanti

Con il gruppo di testa che ha ormai doppiato Cape Leeuwin, in Australia, ed è entrato nei terribili 50 urlanti, il Vendée Globe è quasi a metà strada, almeno per chi è davanti. Dietro, infatti, la strada è ancora molto lunga. Gli ultimi due, Tanguy de Lamotte e Alessandro di Benedetto hanno infatti distanze di oltre 3.000 miglia dal leader.

Vendé globe, ecco i 50 urlanti


Smoke on the water di VendeeGlobeTV

 

Con il gruppo di testa che ha ormai doppiato Cape Leeuwin, in Australia, ed è entrato nei terribili 50 urlanti, il Vendée Globe è quasi a metà strada, almeno per chi è davanti. Dietro, infatti, la strada è ancora molto lunga. Gli ultimi due, Tanguy de Lamotte e Alessandro di Benedetto hanno infatti distanze di oltre 3.000 miglia dal leader. Memorabile la battaglia tra il terzetto di testa, Gabart, Le Cléac’h e Dick: non si sono mai persi di vista per tutto l’Oceano Indiano e solo ora, alle porte del Pacifico, iniziano a sgranarsi con distanze tra il primo e il terzo che si sono fatte consistenti, circa 400 miglia. Incredibile la prestazione del giovane François Gabart su Macif, tornato leader ai danni di Le Cléac’h (al momento di scrivere meno si 18 miglia il distacco tra i due), dopo aver fatto segnare un paio di record impressionanti.

Il primo riguarda la traversata tra Capo di Buona Speranza e Capo Leeuwin, Gabart ha battuto per soli 9 minuti il record del suo mentore Michel Desjoyeaux su Foncia (edizione 2008/2009), il tempo di riferimento è ora 11 giorni, 6 ore e 40 minuti. Il secondo è invece tra Les Sables d’Olonne e Capo Leeuwin, il nuovo record è 34 giorni, 10 ore e 23 minuti. Il francesino ha battuto Vincent Riou, un altro mostro sacro che nella regata del 2004/2005 impiegò 36 giorni, 12 ore e 48 minuti. Guardando il tracker della regata si scopre che dopo l’ice gate Amsterdam (passaggi virtuali ma obbligatori che impediscono agli skipper di navigare nelle zone con gli iceberg) i due leader hanno seguito praticamente la stessa rotta, con pochissime differenze.

Jean Pierre Dick, invece, restando più a sud dei primi due è rimasto invischiato in arie leggere, perdendo molto terreno dalla prima e seconda posizione. Rotta completamente opposta per il quarto e quinto, Alex Thomson e Bernard Stamm. Dopo l’ice gate i due hanno puntato a nord, dritti verso l’Australia e Capo Leeuwin per poi fare rotta verso sud est. L’inglese ha scelto una rotta leggermente più a sud del suo avversario e ora navigano entrambi verso il l’ice gate East Australia.

La loro distanza dal leader, al momento, sfiora le 1.000 miglia: rispettivamente 804 e 850 miglia. Ma questa non è la Formula 1, essere al quarto e quinto posto del Vendée Globe è già una bella prova di perizia. Anche perché dietro di loro c’è il vuoto: Jean Le Cam è a 1.500 miglia dal primo, Mike Golding (rallentato da un problema alle vele di prua) a 1.653, Dominique Wavre a 1.815, Javier Sansò a 1.970, Arnaus Boissières a 2.527, Bertrand de Broc a 2.870.

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