15 May 2009

Wally Nano

Wallynano è l’ultimo gioiello firmato dal cantiere che ha rivoluzionato negli ultimi dieci-quindici anni il design e la concezione degli yacht di lusso prima a vela, poi a motore. Da quest’anno viene prodotto dal cantiere Latini, in previsione tre esemplari. Le linee sono ispirate a quelle di Pilgrim, yacht di 60 m disegnato nel 1893 per la Coppa America da George A. Stewart, trasferite grazie alla visione di Luca Bassani e alla matita di Andre Hoek in un daysailer di...

Introduzione

Wallynano è l’ultimo gioiello firmato dal cantiere che ha rivoluzionato negli ultimi dieci-quindici anni il design e la concezione degli yacht di lusso prima a vela, poi a motore. Da quest’anno viene prodotto dal cantiere Latini, in previsione tre esemplari. Le linee sono ispirate a quelle di Pilgrim, yacht di 60 m disegnato nel 1893 per la Coppa America da George A. Stewart, trasferite grazie alla visione di Luca Bassani e alla matita di Andre Hoek in un daysailer di soli 36 piedi. L’intento era quello di dimostrare come anche in una misura limitata sia possibile ricercare lo stile delle forme e la massima comodità nelle piccole crociere giornaliere. Il risultato è uno scafo divertente sia dal punto di vista estetico che marino, con un look accattivante e insolito e tutte quelle caratteristiche tecnologiche e quegli strumenti per la navigazione che su un Wally non possono mancare. Una barca che sicuramente si fa guardare volentieri, e che porta alla massima espressione la filosofia del daysailer. La linea “old style” è coerente da poppa a prua, con il grande slancio di poppa, la linea affusolata e il dritto di prua verticale con bompresso.

Prova

Siamo andati a Montecarlo a provare il Wallynano in una giornata con tempo variabile, vento attorno ai sei/sette nodi e onda formata superiore a un metro. Non è sicuramente la condizione migliore per provare una barca di soli 36 piedi, soprattutto perché l’onda disturba parecchio l’andatura. A bordo siamo cinque persone, nei serbatoi ci sono 60 litri d’acqua e 30 di gasolio. Navigando a motore risentiamo molto dell’onda formata, ma non appena troviamo condizioni migliori raggiungiamo i 5 nodi. Con randa e fiocco la barca risale il vento tra le onde, faticando un po’ finché non ci ridossiamo sotto costa. Il lungo slancio di poppa permette di ottenere una lunghezza al galleggiamento dinamico molto pronunciata a barca sbandata. Allungando però la lunghezza verso poppa, il piano velico risulta leggermente appruato, portando lo scafo a una limitata tendenza poggiera. Con un vento sui sette nodi stringiamo un angolo di quaranta gradi, mantenendo una velocità superiore ai 6 nodi. Laschiamo un po’ le vele e poggiamo fino ai sessanta gradi, e la barca accelera superando i 7 nodi. Con randa e gennaker la velocità, navigando al lasco stretto-traverso, arriva a 7,4 nodi. Nelle andature portanti la barca è decisamente equilibrata e divertente da portare. La presenza del bompresso e la scelta di un armo frazionato consentono di avere un centro velico basso e di conseguenza ridurre lo sbandamento. Wallynano si conduce facilmente anche in solitaria, grazie al fiocco autovirante e alle pulsantiere che regolano le vele, integrate nello schienale delle panche, che agiscono su una serie di verricelli celati.
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