Wauquiez 47 PS
Luce, spazio, comfort su uno scafo “da viaggio”. Il Wauquiez 47 PS nasce per
navigare in alto mare. Fratello maggiore del 40 piedi (lanciato nel 2000) e
primo modello della rinnovata linea Pilot Saloon del cantiere francese (in
arrivo anche un 41 PS). Rispetto al 40 si arrotondano le linee della tuga e all’
interno si è scelto uno stile lineare dal sapore contemporaneo. Firmano il
progetto Jean Berret e Oliver Racoupeau che hanno disegnato uno scafo dal
baglio importan...
Introduzione
Luce, spazio, comfort su uno scafo “da viaggio”. Il Wauquiez 47 PS nasce per
navigare in alto mare. Fratello maggiore del 40 piedi (lanciato nel 2000) e
primo modello della rinnovata linea Pilot Saloon del cantiere francese (in
arrivo anche un 41 PS). Rispetto al 40 si arrotondano le linee della tuga e all’
interno si è scelto uno stile lineare dal sapore contemporaneo. Firmano il
progetto Jean Berret e Oliver Racoupeau che hanno disegnato uno scafo dal
baglio importante e spostato verso poppa. E’ armato a 9/10 con larghe crocette
acquartierate e il piano velico privilegia la randa rispetto a un genoa al
120%, rendendo così più semplici le manovre. Si può scegliere tra randa
classica, steccata o avvolgibile, trinchetta su avvolgitore, gennaker o spi per
laschi e poppe e Code 0 per navigare anche nelle arie più leggere (tutto il
gioco di vele è optional). In tondino le sartie: quelle alte sono fissate a
murata, quindi consentono un albero più leggero, mentre le basse sono più
interne con la piastra imbullonata sul lato della tuga. Scafo e coperta sono
realizzato in sandwich di balsa per infusione e sul fondo dello scafo è
incollata e stratificata una struttura composita per una migliore ripartizione
dei carichi dell’attrezzatura e delle appendici sulla carena.
Interni
Interni
Larga e dolce la scala che porta sottocoperta con gradini in teak ricurvo e
inserti antisdrucciolo. Due i livelli su cui si sviluppano gli interni. Il più
alto per il quadrato, dove subito spiccano le due caratteristiche più evidenti:
la luminosità e la visuale. Le grandi finestrature hanno oblò apribili,
protetti da una griglia esterna, che assicurano così anche la ventilazione dell’
ambiente. Qui si concentra la zona giorno, con tavolo girevole e richiudibile a
spicchi circondato da divani a U; un secondo divano di fronte e la zona
carteggio con tavolo dall’impostazione tradizionale: grande e sollevabile,
inoltre la paratia di prua e il fianco cui è poggiato permettono l’
installazione di tutta l’elettronica del caso. Le altezze sono di tutto respiro
con due metri ovunque. Zona notte e cucina sono a un livello inferiore (si
scendono due gradini), nel passaggio che porta alla cabina armatoriale di poppa
c’è la cucina a L, in questo corridoio proseguono le finestrature della tuga
con oblò quindi nessun problema per luce e aria. E’ ben attrezzata con doppio
lavello, blocco tre fuochi e forno basculante, il frigo ha una capacità di 155
litri e la ghiacciaia può essere modificata in frigo. Molti gli stipetti e i
cassetti, alle spalle del cuoco un armadio verticale (appoggiato alla scale di
discesa).
La poppa è destinata all’armatore. La cabina sfrutta tutta la larghezza dello
scafo, è occupata dal letto a penisola (m 2,05 x 160) con cassetti, da un
armadio sulla sinistra e sulla destra una seduta con tavolino toilette che
precedono l’ingresso al bagno. La zona notte di prua è proposta in due
versioni, sulla sinistra resta costante il secondo bagno di bordo (come per l’
altro con box doccia separato), mentre cambiano le due cabine doppie: si può
scegliere tra una matrimoniale a V a prua e una doppia sulla destra con letti
sovrapposti oppure una matrimoniale con letto a murata sulla destra e a prua
una doppia con letti separati. Tutti i componenti in legno degli interni sono
in teak di Birmania e i palioli in wengee. Comodo l’armadio per le cerate,
subito a portata di mano appena si scende: è a destra della scala. Il vano
motore e quello impianti sono sotto i paglioli, in posizione centrale (ai piedi
della scala), le dimensioni sono generose rendendo semplice il lavoro.
Coperta
Coperta
E’ dominata dalla tuga che si estende anche su gran parte della zona a prua
dell’albero. Comunque, grazie alle sue forme arrotondate e alle griglie poste
in basso a riparo degli oblò, riesce ad avere una linea non prepotente. L’
organizzazione della coperta è studiata per rendere semplice la navigazione
anche a due persone; tutte le manovre scorrono a scomparsa sulla tuga e sono
rimandate in pozzetto e controllabili da un winch elettrico di serie, i due
winch che regolano il genoa e la randa sono interni al pozzetto e vicino al
timoniere, che riesce a tenere sotto controllo la navigazione anche grazie alla
strumentazione subito davanti alle ruote e sotto il piano del tavolo. Il
pozzetto è decisamente ampio, con sedute laterali profonde e comode, la doppia
ruota del timone facilita il passaggio verso la plancia di poppa ribaltabile.
Sul roll barr in composito, forse ingombrante esteticamente ma di aiuto per
liberare ancora di più il pozzetto, sono montati i bozzelli della scotta di
randa, le luci per il pozzetto, gli altoparlanti dello stereo ed è possibile
integrare un bimini opzionale. Il tavolo in teak e ad ali abbattibili sfrutta
come base il controstampo realizzato per aumentare l’altezza nella cabina
armatoriale e migliorare la ventilazione grazie a un oblò. Sul fondo del
pozzetto un gavone per la zattera. I passavanti sono in teak e gli attacchi
delle sartie distanti tra loro li rendono più liberi. A prua il salpa ancora
elettrico è montato sulla coperta. Per quanto riguarda il motore, la versione
standard prevede uno Yanmar da 75 cavalli, ma è possibile salire di potenza con
un 100 cavalli.
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