23 January 2015

Soldini, John Elkann e Pierre Casiraghi un 2015 a bordo di Maserati

Il programma oceanico del 2015, presentato dal navigatore italiano allo Yacht Club de Monaco a fianco di John Elkann, presidente del Gruppo Fiat, e di Pierre Casiraghi, figlio di Carolina di Monaco, sembra preparato per nuovi oceani e nuove sfide...

Soldini, john elkann e pierre casiraghi un 2015 a bordo di maserati

La prima stagione di Giovanni Soldini su Maserati ha “prodotto” 60 mila miglia di navigazione mentre la seconda, che sta per iniziare, ne prevede almeno altre 40 mila. Il programma oceanico del 2015, presentato dal navigatore italiano nella smagliante cornice dello Yacht Club de Monaco a fianco di John Elkann, presidente del Gruppo Fiat, e di Pierre Casiraghi, figlio di Carolina di Monaco, sembra preparato per nuovi oceani e nuove sfide. Fino al prossimo mese di dicembre i dieci componenti l’equipaggio del Vor 70, tra cui quattro italiani e, per il primo appuntamento, anche Elkan e Casiraghi nel ruolo di tailer, non avranno un attimo di pace. «Giovanni è un piccolo grande uomo – afferma Casiraghi riferendosi allo skipper – è sempre in grado di mantenere la calma e con lui va tutto bene».

 

La prima sfida è di là dell’Atlantico e costringerà Maserati a mollare gli ormeggi al più presto. «Iniziamo la stagione con la settima edizione della “Rorc Caribbean 600”, una regata in partenza da Antigua il prossimo 23 febbraio – preannuncia Soldini –. Negli scorsi due mesi abbiamo letteralmente smontato Maserati, revisionandone ogni singola parte e riportandolo a “chilometri zero”, ora siamo pronti a nuove avventure».

 

Avventure che non permetteranno distrazioni di sorta. «Nella regata di Antigua ci sarà tanto da manovrare – spiega –. È una prova super impegnativa dove avremo avversari del calibro di Ragamuffin e Rambler, oltre a un altro Vor 70. E noi, in quelle 605 miglia con partenza e arrivo ad Antigua dopo un complesso slalom tra le isole caraibiche, vogliamo battere proprio Ragamuffin». Una questione di orgoglio come confessa anche il Presidente Fca. «Nella Transpac Los Angeles-Honolulu ci hanno beffato nel finale – ricorda Elkann – dobbiamo rifarci e questa volta essere noi davanti alla loro prua».

 

È soltanto il primo degli obiettivi della stagione 2015. A maggio si riparte: navigazione nel Canale di Panama e arrivo a S. Francisco pronti per superare un record che resiste dal 1853, quando erano i clipper a navigare sulla rotta per Shangai.

 

«Sono 7 mila miglia – illustra ancora Soldini –. È un’area dove sono frequenti i tifoni, dovremo studiare bene un  meteo che, in quel caso, non è per nulla semplice: per stabilire un record che resista per anni, penso a 21 giorni di traversata, ma è tutto da vedere».

 

’arrivo e la successiva permanenza in Cina sono importanti, un programma che dovrebbe conciliare passione, sfide e impegni commerciali. «Maserati in Asia sarà lo strumento per rappresentare l’eccellenza italiana – interviene Elkann – vendiamo metà delle nostre auto negli Stati Uniti e vorremmo incrementare le nostre potenzialità commerciali nel mercato asiatico».

 

Sulle coste cinesi Maserati si fermerà un paio di mesi, giusto il tempo per fare i “tagliandi” necessari a un’altra prova impegnativa. E mitica. Negli ultimi mesi del 2015, infatti, il Vor 70 metterà la prua sull’Australia per partecipare alla regata Sydney-Hobart a latitudini che i marinai chiamano i “50 ruggenti” e che, nel ’98, ha avuto anche diversi sacrifici di vite umane. «Mi manca, non la ho mai fatta – racconta Soldini – e, con Maserati in Cina, è l’occasione per partecipare a quella che si può considerare una grande festa della vela. Tra l’altro, proprio nel ’98, mentre ero in quei mari per il mio giro del mondo in solitario, avevo incrociato la flotta della regata».

 

Non sarà soltanto l’occasione per un ritorno. «A Sydney potremo ritrovare le nostre “sorelle”, altri Vor 70 che non sono più nel circuito europeo» spiega il navigatore mentre per Elkann quella regata rimane ancora un sogno proibito. «Non credo di partecipare, è nel periodo di Natale e non voglio lasciare la mia famiglia. Sarà per il futuro» ammette il presidente Fca ma Pierre Casiraghi è più possibilista. «Esserci sarebbe davvero bello – confessa – però non ne abbiamo ancora parlato».

 

Tommasino Gazo          

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