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Luglio è il mese più bello dell’anno perché precede il momento di mollare gli ormeggi verso quelle due o tre settimane di vacanza all’insegna della libertà.
E per scandire le ore più belle ecco la guida agli orologi: cronografi, divers, computer da polso, meccanici automatici o con movimento al quarzo da indossare in regata e sulla terra ferma.
Ricca la sezione test con sette barche provate in anteprima. Si inizia con Ocean Explorer C-60, un catamarano “per correre” tutto semi custom realizzato in Finlandia su progetto di Frers.
Da un’icona della vela italiana arriva il Grand Solei 46 LC che potrete visitare ai saloni autunnali, ma che abbiamo già provato per voi. Una macchina per la crociera dedicata alle lunghe navigazioni con un eccellente comfort e prestazioni da barca sportiva.
Per gli amanti delle navigazioni a motore ecco l’Amer 100, una yacht da sogno di 30 metri disponibile a tre, quattro o cinque cabine. Costruito dall’italiano Permare svetta per linee di stile, prestazioni e risparmio di carburante.
Eleganza e praticità per il Bénéteau MC 6, ammiraglia del cantiere francese, che offre un fly dagli spazi molto generosi.
Siete amanti di aragostiere americane? La proposta del cantiere Baumarine con il suo Lobster 40 dalle linee senza tempo e con ottime doti marine e prestazioni niente male: con due Mercury Diesel da 370 cavalli tocca i 34 nodi.
Prezzo aggressivo per la novità del cantiere tedesco, il Bavaria Sport 330 HT, che lancia il 330 in versione open o con tettuccio. Ottima l’abitabilità del pozzetto.
Gommone a tutti i costi? Il Selva 550 Pro è un modello da lavoro robusto e affidabile. Essenziale nella configurazione con la coperta libera da ingombri, l’abbiamo provato con due 40 cv Selva, Dorado Xs e Xsr.
Dulcis in fundo l’itinerario del mese ci vede navigare tra le isole delle Baleari, da Mahon a Ibiza, una meta cult dell’estate in barca che, oltre agli ancoraggi e alla varietà della costa, rivela un’anima bucolica fatta di paesaggi verdi da scoprire anche nel “dopo navigazione”.
Editoriale
Tanta vela italiana oltre Luna Rossa
Luna Rossa si è ritirata, essere sconfortati è lecito. Speravamo in una grande Coppa America, accarezzavamo il sogno della vittoria. Ma bisogna matebolizzare la delusione. La Luna era una grande fetta della vela italiana, ma non l’unica. Ci sono altri velisti a meritare il vostro tifo. Gente che si sta allenando da anni, lontano dai riflettori e con budget molto più scarsi.
Andrea Mura è uno di questi. Lo avevamo lasciato dopo una delle sue vittorie a bordo dell’open 50 Vento di Sardegna, una barca vecchia, ma messa a punto in modo perfetto e capace di vincere ancora nonostante i quasi quindici anni di vita. Sapevamo che sognava di partecipare al Vendée Globe, il giro del mondo in solitario e senza scalo, ma anche che era una sfida difficile da concretizzare. Budget elevato, poco tempo prima del via nel 2016. E invece, a sorpresa, Mura sarà sulla linea di partenza con una barca nuova, progettata dal team di designer più vincenti del momento, i francesi Guillaume Verdier e Vplp (Marc Van Peteghem e Lauriot Prevost) e costruita dal cantiere Persico Marine, vicino a Bergamo.
Mai un italiano aveva preso il via in questa regata con un mezzo costruito per l’occasione. Mura partirà per vincere e la sfida Italia-Francia è solo all’inizio. Perché c’è un altro grande velista, Giancarlo Pedote, che si sta guadagnando il rispetto dei francesi a suon di vittorie. Prima era con il Mini 6.50 Prysmian ITA 747, barca con cui ha sfiorato la vittoria alla Mini Transat due anni fa. Ora naviga a bordo di FenêtréA-Prysmian, trimarano classe Multi 50, insieme a Erwan Le Roux. Si sta facendo le ossa e anche qui ha bruciato le tappe vincendo le prime regate. Per Giancarlo l’appuntamento clou della stagione è la Transat Jacques Vabre a ottobre.
Ci sono anche Vittorio e Silvia, gli ingegneri volanti, la coppia d’oro della vela olimpica italiana. Stanno facendo faville con il catamarano Nacra 17. La loro storia è avvincente, perché sono partiti in sordina, sono arrivati al successo per strade diverse da quelle dei colleghi più medagliati. Eppure la scorsa stagione hanno sbaragliato tutti dominando la coppa del mondo. Quest’anno hanno trionfato alla Garda Trentino Olympic Week per il secondo anno di fila e sono arrivati quarti alla tappa di World Cup a Weymouth e Portland, vincendo anche la Medal Race. Il loro sogno (e anche il nostro) si chiama Olimpiadi, quelle di Rio de Janeiro in Brasile nel 2016.
E infine la Mini Transat, mitica traversata atlantica, in partenza il prossimo 19 settembre. Tra decine di francesi ci saranno sette italiani: sono Alberto Bona, Federico Cuciuc, Andrea Fornaro, Maurizio Gallo, Andrea Pendibene, Rolland Ventura e Michele Zambelli. Sarà difficile replicare la performance di Pedote alla scorsa edizione, in testa per gran parte della regata. Ma faranno del loro meglio, anche perché dietro la poppa di ognuna delle loro barche sventolerà la bandiera italiana.
Alberto Mariotti