di Alberto Mariotti - 01 January 2019

Outremer 4X, leggi la prova

Dislocamento leggero e velocità prima di tutto. Albero rotante, derive e timoni a barra i valori aggiunti. Il cat perfetto per convincere i velisti a “tradire” i monoscafi e passare ai multi. Ha vinto l’European Yacht of the Year

Oltre 100 miglia percorse con un vento mai superiore ai 4/5 nodi. Da un punto di vista meteo, è la giornata peggiore delle tre che abbiamo trascorso a Cannes, in Francia, per la prima fase, quella mediterranea, delle prove dell’European Yacht of the Year. Pur navigando nella stessa area e con le stesse condizioni, nessuna delle altre barche nominate è riuscita a fare meglio.

Lo abbiamo scoperto riguardando i dati di navigazione registrati dai vari Boat Monitor dell’azienda croata Sentinel Marine Solutions installati sui modelli in prova. Si tratta di un sistema a 12 V in grado di rilevare prestazioni e, se connesso ad alcuni sensori, controllare la barca in remoto.
Certo, a bordo con noi c’è Loïck Peyron, velista francese dal palmarès stellare specializzato proprio nei multiscafi e oggi parte del team di Coppa America Artemis Racing.

Non ci sembra vero di poter navigare con lui, un sogno per ogni appassionato di vela. L’effetto è quello di un corso super avanzato sulla conduzione di un catamarano. Ora siamo in equipaggio con lui, e l’unica differenza è che siamo in Mediterraneo e non in pieno oceano. Per il caldo non c’è problema, potremmo anche essere all’Equatore!
Il 4X è la versione sportiva dell’Outremer 45 e dovessimo paragonarlo a un monoscafo - passateci l’azzardo - diremmo che ha un concept che ricorda quello di un X-Yacht. È un multiscafo che può fare regate, ma serve soprattutto per la crociera veloce, anche di altura “pesante”. È infatti costruito allo stato dell’arte e ha nelle prestazioni l’obiettivo principale, uno dei più importanti fattori di sicurezza quando si naviga in giro per il mondo.

Grazie al carbonio usato per il ponte di coperta, i rinforzi dello scafo e l’armo, il dislocamento è inferiore di circa 500 kg rispetto al 45. Non solo, l’albero è rotante e ha una coppia di derive che toccano i 2,10 metri di pescaggio. Il primo permette di ridurre gli effetti negativi dei vortici che si formano per tutta l’altezza della randa in prossimità dell’albero: in questo modo si riguadagna una notevole porzione di superficie velica che altrimenti andrebbe persa. Le seconde migliorano l’angolo di risalita al vento, riducono lo scarroccio e proteggono eliche e timoni da eventuali, e purtroppo sempre più frequenti, collisioni con oggetti semi sommersi. La loro progettazione ha richiesto circa trecento ore di lavoro per fare in modo che, in posizione di riposo (tutte sollevate), non “spuntino” troppo dal piano del ponte. Il rischio è che, investite dal flusso del vento, generino portanza disturbando la navigazione.
Dando uno sguardo alle polari, vediamo che con 10 nodi di aria il 4X è in grado di pareggiare, e al traverso anche superare di mezzo nodo, la velocità del vento. Sempre al traverso, con 15 nodi ne fa 18,1 mentre con 20 nodi tocca i 24,2.

L’Outremer è dotato di due timoni a barra serviti da una coppia di sedili di carbonio il cui stampo è stato ricavato da quelli usati da un altro grande velista francese, Michel Desjoyeaux, che aveva l’esigenza di timonare la sua barca per 18 ore al giorno senza farsi venire il mal di schiena.
Lo scotto da pagare per tutta questa vocazione alla velocità sono gli interni, meno esuberanti di quelli che si trovano su un 40’ meno estremo e più votato al charter. Aggiungiamo anche il prezzo, la cui base parte da 689.000 + Iva. Ma chi sogna di passare ai multiscafi senza pentirsi per le prestazioni e ha i mezzi per farlo, il 4X è uno dei cat migliori per il grande salto.

www.catamaran-outremer.com
In Italia: Multiyachts, Firenze, www.multiscafi.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA