Swan 411, usato sicuro
Il significato di Swan in inglese è “cigno” e forse il fondatore del cantiere Pekka Koskenkyla non avrebbe mai pensato che, dopo cinquant’anni, questo nome sarebbe famoso nel mondo della nautica. In effetti gli Swan hanno tutto: bellezza e marinità, ben si adattano a ogni clima, sono robusti, bolinieri e con buone performance anche di poppa.
Il 411, oggetto della nostra prova, è stato prodotto per due anni dal 1977 al 1979 su disegno di Sparkman & Stephens e ne sono stati venduti 42 esemplari.
Il cantiere e lo studio newyorkese vantano una lunga collaborazione, tanto che proprio in Italia è nata l’Associazione Swan S&S, coadiuvata da Matteo Salamon, armatore in passato dello Swan 38 Only You e oggi dello Swan 47 NYC Vanessa a deriva mobile.
L’associazione funziona bene, vi sono molte informazioni e una sezione di brokerage specializzato per intenditori. Molti scafi hanno subito i refitting più radicali, dando nuova luce a questi gioielli del mare e dandone anche nuovo splendore commerciale.
“Swan per pochi e non per tutti” è la filosofia Swan degli anni ’70 e va accettata: bisogna amare uno scafo elegante con coperta in teak, letti a castello, albero passante, pozzetti adatti a navigare accovacciati e ingressi flush deck. Sareste capaci? Essendo abituati a modelli dove il comfort viene prima di tutto, può risultare difficile comprendere queste perle di mare, ma si dice che chi abbia provato, poi non possa smettere. E, inoltre, è una barca che si vende ovunque.