19 August 2017

Raymarine, integrazione totale

Con i nuovi schermi multifuzione Axiom e un super sistema operativo si punta ad un'interfaccia utente intuitiva e di pronta leggibilità. Le termocamere Flir sono un complemento che aiuta la navigazione e aumenta la sicurezza

C’è aria di novità in casa Raymarine, a partire dalla revisione del logo. La parola d’ordine del nuovo corso è intuitività, e in questa direzione vanno tutti i prodotti di recente presentati: le termocamere Flir M400/200/100, i display Axiom e il software LightHouse 3, tutti provati in acqua insieme al team di Raymarine.
I multifunzione Axiom (da euro 909) sono disponibili in formati da 7”, 9” e 12,1” con touch screen puro (non ci sono tasti fisici) e grazie al sistema operativo LightHouse 3 hanno un'interfaccia facile, veloce da configurare e immediata nei passaggi da una funzione all’altra: schermate chiare e facili da interpretare con tanto di Sonar RealVision 3D, funzione che permette una rappresentazione tridimensionale del fondale. È inoltre possibile sovrapporre e integrare tecnologie diverse (cartografia, radar, AIS e termocamera, tutte contemporaneamente) in un'unica schermata per una vera esperienza di realtà aumentata dove lo strumento vede di più dell’occhio umano e lo indirizza nelle scelte di navigazione e lo allerta dei pericoli.

Schermate Axiom

Supponiamo di navigare di notte, con poca visibilità a causa della nebbia, con il mare mosso e dovendo fare un atterraggio in un luogo dove non si riesce a leggere a occhio nudo la linea costiera. Supponiamo poi che ci siano delle barche o dei gavitelli non illuminati da evitare e che infine ci siano altre imbarcazioni in transito con le quali evitare collisioni. Niente paura: cominciamo accendendo tutta la strumentazione, configuriamo su Axiom una schermata a quattro riquadri e nel primo inseriamo la cartografia con sovrapposta l’immagine del radar, nel secondo la termocamera, che permetterà di distinguere oggetti natanti e tracciarli una volta che la prima immagine venga acquisita; nel terzo la schermata RealVision 3D; nel quarto quadro può essere utile avere dati di navigazione o sul motore.
Nella prima schermata terremo d’occhio la nostra rotta, ma grazie all'Ais (che identifica le imbarcazioni dotate di transponder), radar e termocamera accesi saremo in grado di distinguere e tracciare tutto quello che, diverso da elementi geografici si muove, galleggia e potrebbe essere una minaccia o in rotta di collisione con noi.

RealVision 3D Sonar

La termocamera costruisce un'immagine in base alle radiazioni termiche di ciò che vede, quindi è un occhio sempre aperto nel buio che riesce a identificare quello che si muove e tracciarlo. Insieme al radar permette quindi di tenere d’occhio tutto ciò che galleggia e non ha un transponder. Il riquadro sulla morfologia del fondale ci permette di capire con un colpo d’occhio se ci sono pericoli che possono derivare da un'imprevista diminuzione del fondo o dalla presenza di corpi immersi.
Supponiamo ora che cada un uomo a mare: basterà premere l’iconcina MOB presente su ogni schermata perché il sistema memorizzi la posizione del naufrago e ci guidi per ripescarlo. Quando l’abbiamo raggiunto la termocamera ci aiuterà a identificarlo e inoltre le immagini sullo schermo sono ferme, nonostante il rollio e il beccheggio, poiché telecamera e i vari sensori radar e sonar sono dotati di giroscopi stabilizzatori.
LightHouse 3 ha fatto enormi passi avanti per rendere la vita semplice anche a chi non ha una grande esperienza: c’è la possibilità di memorizzare diversi profili utente e di posizionare dati numerici dove si desidera e dimensionarli secondo le proprie preferenze. Possono anche essere lasciati nascosti e fatti comparire con una semplice strisciata da sinistra a destra.
Per tracciare una rotta o fissare un waypoint è tutto molto immediato: si è guidati attraverso un percorso che evita errori e confusione. L’innovazione più eclatante è RealVision 3D Sonar, che unisce la tecnologia “chirp” con quella sonar sviluppandoli in una visualizzazione grafica tridimensionale del fondo, che non ha bisogno di nessuna interpretazione o sforzo di immaginazione. Tutto ciò che si stacca dal fondo viene identificato con piccole palline colorate che vanno a comporre le forme: ci si riesce a fare un’idea molto chiara di cosa c’è sotto alla chiglia.

Termocamere M100 e M200

L’altro piatto forte sono appunto le termocamere, oggetto che, una volta provato, diventa irrinunciabile. Finora appannaggio di grandi yacht, grazie ai modelli M100 e M200 (rispetivamente euro 3.654 e 4.264) la musica cambia e anche a bordo di imbarcazioni di media taglia ci si può concedere questo lusso.
Mentre la M100 punta fisso in avanti e regola solo l’inclinazione verticale, la M200 ruota a 360° permettendo di seguire i bersagli ovunque si trovino intorno alla barca. Tutte le telecamere della gamma, grazie a dei sensori, hanno la possibilità di individuare dei “bersagli” evidenziati con un puntatore giallo, che il software della telecamera può tracciare e allertare in caso questi possano costituire un pericolo.
L'integrabilità delle telecamere M100 e M200, per il momento, è solo con i prodotti Raymarine.

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