di Alberto Mariotti - 31 July 2018

Prova Lagoon 40

Lungo 11,73 metri, il nuovo entry level della gamma è più leggero di circa 600 kg rispetto al precedente. A tutto vantaggio di comfort e prestazioni. Lo abbiamo provato a Barcellona e armato con randa e Code 0 ci siamo divertiti

Fiocco autovirante, piano velico più ampio e leggero e ottimizzazione dei pesi sono alcuni dei punti di forza del Lagoon 40, modello che prende il posto del 39, prodotto in circa 200 esemplari. Progettato dallo studio francese VPLP insieme a quello italiano Nauta Design e Patrick Le Quément, il Lagoon 40 è un cat per famiglia e charter con layout a tre o quattro cabine e due o quattro bagni. Come tutti i modelli della gamma fino a 45 piedi è costruito nel sito di Belleville, vicino a Nantes, in Francia.

Nel nuovo modello il cantiere francese ha puntato soprattutto a migliorare le prestazioni e perfezionare il comfort. Lo ha fatto riducendone il dislocamento totale e aumentando la sua superficie velica. Il nuovo modello è infatti circa 600 kg più leggero del precedente: il processo di produzione ha permesso di risparmiarne 350 solo nella lavorazione della vetroresina. Anche il rig è stato alleggerito, passando da oltre 300 kg a 240. Togliere 60 kg in alto vuol dire molto a livello di prestazioni e comfort grazie anche al baricentro più basso. Allo stesso modo la superficie velica è cresciuta di 6 mq (81,3 mq quella totale di bolina).

La due barche hanno linee ovviamente molto simili, ma uno sguardo attento permette di apprezzare diversi ritocchi estetici e funzionali del nuovo modello. Nella zona di poppa il pozzetto è ora più vicino al mare, è più ampio e ha meno dislivelli, soprattutto per chi arriva da poppa, dove le plancette hanno meno gradini. Anche le murate degli scafi sono diverse, con vetrate più grandi e una linea che ne spezza l’imponenza.

Interni con 3 o 4 cabine

Sottocoperta i letti di poppa non sono più sistemati di traverso, ma in senso longitudinale e nella versione a quattro cabine è possibile scegliere se avere due bagni grandi (seconda pianta interni, a destra) o quattro più piccoli. Nella versione a tre cabine - quella su cui navighiamo e che vedete nelle foto - lo scafo di sinistra è interamente dedicato all’armatore.

ltre al letto matrimoniale di poppa ci sono un divanetto di lettura, una scrivania e un grande bagno, che occupa tutto lo spazio che, nella versione quattro cabine, è riservato alla ospiti di prua. Qui l’altezza è abbondante, si toccano infatti i 196 cm mentre nella doccia dei bagni si arriva a oltre 200 cm. Il salone resta invariato con la sua spettacolare vista e la porta di ingresso che si modula con la vetrata tra cucina e pozzetto.

Con il Code 0 a 7,5 nodi

Navighiamo a Barcellona, in Spagna, in una gradevole giornata autunnale con mare calmo e vento tra 7 e 10 nodi. A bordo siamo in sei persone e la barca è armata con una bella randa square top in Dacron di Incidence Sails, fiocco autovirante e Code 0 in Mylar, ed è proprio con quest’ultimo che iniziamo la nostra prova. La vela è murata sul piccolo bompresso a prua e le scotte arrivano ai due winch dedicati ai lati del pozzetto. Dalla ruota del timone si ha un’ottima visuale su entrambe le poppe e su parte della murata di sinistra, facilitando così una conduzione anche con equipaggio ridotto.

Con un vento che oscilla tra i 7,8 e i 9,5 nodi navighiamo a velocità comprese tra 6,4 e 7,5 nodi. Come spesso accade con i catamarani da crociera pura la conduzione è facile e invoglia l’utilizzo dell’autopilota, uno degli accessori fondamentali a bordo di una barca del genere, dove non si ricercano le prestazioni a tutti i costi. Premendo il magico bottone sul chartplotter B&G si ingaggia il sistema e possiamo goderci la navigazione con meno pensieri e continuando a parlare con i nostri amici in pozzetto grazie alla comunicazione perfetta tra i due ambienti.

Dopo aver navigato alle andature portanti è il momento di risalire il vento, avvolgiamo quindi manualmente il Code 0 e svolgiamo il fiocco autovirante. Il suo taglio alto sulla tuga permette agli ospiti di continuare a godersi tutta la zona di prua.
Il vento soffia tra 7,3 e 9,2 nodi e il Lagoon 40 risponde con velocità comprese tra 4 e 5,4 nodi ad angoli al vento apparente intorno 50°. Come era facile aspettarsi le velocità sono nettamente inferiori a quelle registrare con il Code 0.

Grazie alla rotaia autovirante sulla tuga le virate sono molto facili e non richiedono alcun intervento da parte dell’equipaggio.
Se il vento dovesse invece mollare, i motori Yanmar 3YM30 AE da 29 cavalli ciascuno con trasmissioni sail drive spingono la barca a una velocità di crociera di 7,8 nodi a 2.400 giri, mentre la massima è di 9,1 a 3.200 giri.

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