di Alberto Mariotti - 06 August 2018

La prova dell'Outcut 29.5

Design ricercato, lunghe autonomie e comfort. L’Outcut 29.5 è un catamarano italiano per la crociera in famiglia da portarsi ovunque grazie al carrello. Ha scafi di carbonio a larghezza variabile e monta una coppia di motori fuoribordo per la massima semplicità di gestione. Sotto alla tuga c’è posto per quattro persone

Scafi a larghezza variabile, carrellabilità, comfort interno e consumi minimi. Sono i punti di forza dell’Outcut 29.5, catamarano tutto italiano dal design originale e spinto da motori fuoribordo, ideale per lunghe crociere sottocosta.

Il concetto della barca è stato sviluppato da Pietro Carrieri, ed è proprio lui a raccontarci l’idea: «nasce tutto da un grande desiderio di libertà, volevo una barca spaziosa con cui andare ovunque, la scelta di un catamarano carrellabile è stata quindi ovvia, solo un mezzo del genere poteva assicurarmi gli spazi e il comfort che sognavo. Ho quindi costruito un prototipo con cui ho percorso moltissimi chilometri su strada e altrettante miglia in mare, in giro per tutto il Meditrraneo. Era la mia barca con cui andavo in vacanza, ma spesso accadeva che nei porti e nelle rade la gente mi chiedesse informazioni tecniche, mi chiedevano di poterla visitare e alcuni volevano addirittura comprarla. Così ho pensato di svilupparne un modello vero e questo è il risultato».

In navigazione

Proviamo l’Outcut 29.5 sul Lago Maggiore, durante la prima edizione del Verbella Yacht Show. La versione in acqua ha gli scafi in vetroresina, mentre le prossime li avranno di carbonio e resina epossidica per contenere il dislocamento a 1.400 kg, a cui bisogna aggiungere circa 100 kg per i due fuoribordo. La barca ha un prezzo di 85 mila euro + Iva senza motori. Mentre navighiamo con Carrieri su e giù per il lago - la velocità massima è di 14,2 nodi con due Suzuki da 20 cv ciascuno - scopriamo tanti pratici dettagli: quando si mette la barca sul carrello, i due motori restano al loro posto, facilitando così le operazioni.

Le due vetrate laterali della tuga possono essere svitate e rimosse per migliorare la ventilazione in rada; tuga e camminamenti laterali sono rivestiti con un materiale dal grip elevato usato per le tavole da surf e l’altezza in cabina raggiunge i 174 centimetri. Il catamarano può montare anche fuoribordo più potenti, da 30 o 40 cv ciascuno, ma già con i 20 naviga che è un piacere.
Il regime di crociera è tra 9 e 10 nodi, mentre a 8 si consumano appena 2 litri/ora a neanche 3.000 giri. In queste condizioni l’autonomia raggiunge le 220 miglia. Inoltre, i due motori così separati rendono agevoli le manovre negli spazi ristretti. Da notare che in mare, grazie alla maggiore spinta galleggiante fornita dall’acqua salata, le prestazioni migliorano leggermente.

L’Outcut 29.5 ha gli scafi che passano dalla larghezza massima di 3,5 metri a 2,5, operazione che può essere svolta anche in mare aperto. Uno degli optional principali riguarda la movimentazione dei due scafi, che può essere anche elettrica o idraulica. A scafi chiusi l’abitabilità interna non cambia, mentre quella del pozzetto si riduce ci circa 40 cm. Un altro importante optional è l’armo velico, un semplice palo da issare sul momento fissandolo con delle sartie in quattro punti e un gennaker (senza randa, non è previsto per andare di bolina) capace di ridurre ulteriormente i consumi e allungare il range di navigazione.

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