Autunno, tempo di patente
Quando serve la patente?
È la prima domanda, e forse la più importante e doverosa, che si pone chi ha deciso di diventare armatore o crocierista estivo. «La patente serve per navigare oltre le 6 miglia dalla costa - ci spiega Roberto Nada della scuola RivieraVento di Torino - e quando a bordo dell’unità è installato un motore con potenza superiore ai 40,8 cavalli o 30 kW (di cilindrata superiore a 750 cc se a carburazione o iniezione a due tempi, o a 1.000 cc se a carburazione o a iniezione a quattro tempi fuori bordo, o a 1.300 cc se a carburazione o a iniezione a quattro tempi entro bordo, o a 2.000 cc se a ciclo diesel non sovralimentato, o a 1.300 cc se a ciclo diesel sovralimentato). In realtà è sempre consigliata se si ha intenzione di noleggiare un cabinato anche se ha un motore inferiore ai 40 cavalli».
«Bisogna esserne in possesso - così Marco Morana della Nesw di Milano - anche solo per noleggiare una moto d’acqua. In Italia è necessaria la patente entro le 12 miglia e all’allievo, a fine corso la facciamo anche provare grazie a una convenzione con un’associazione di piloti d’acqua scooter affinché possa imparare a condurla e in sicurezza».
Chi può prenderla?
La normativa è chiara. Per essere ammessi agli esami gli interessati devono aver compiuto il diciottesimo anno di età. È necessario che il candidato riceva il giudizio di idoneità dall’ufficio dell’Asl, da un medico dei servizi di base del Distretto sanitario o appartenente al ruolo dei medici del Ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali o da un ispettore medico delle Ferrovie dello Stato o ancora da un medico militare in servizio permanente effettivo, Polizia di Stato o Vigili del Fuoco. «Il certificato medico - racconta Luca Ricordi della Scuola Nautica Blu Oltremare di Milano - non può essere, infatti, più effettuato in sede come accadeva in passato».
Non possono ottenere la patente coloro che sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, coloro che sono o sono stati sottoposti a misure di sicurezza o di prevenzione previste dalla legge 27 dicembre 1956, n. 1423 nonché i condannati a una pena detentiva non inferiore a tre anni, salvo che non siano intervenuti provvedimenti di riabilitazione.
La patente non è rilasciata né convalidata ai soggetti in stato di dipendenza da alcool, stupefacenti o sostanze psicotrope, né a persone che comunque consumino, anche in modo saltuario, sostanze capaci di compromettere la loro idoneità al comando e alla condotta dell’unità.
Quali sono le patenti nautiche?
«Le patenti nautiche in Italia - ci spiega Luca Ricordi della Blu Oltremare di Milano - sono suddivise in tre categorie: A, B e C. La categoria A abilita al comando e alla condotta di imbarcazioni da diporto fino a 24 metri di lunghezza e moto d’acqua. Questa è suddivisa in entro le 12 miglia e senza limiti dalla costa, solo motore o vela e motore. La B abilita al comando e alla condotta delle navi da diporto, quelle cioè superiori a 24 metri di lunghezza. La patente di categoria C alla direzione di natanti e imbarcazioni da diporto per le persone portatrici di alcune patologie. Non è comando, ma direzione nautica perché a bordo il possessore deve essere affiancato da una persona maggiorenne che esegua gli ordini materialmente».
Il nuovo Codice della Nautica cosa prevede per le patenti?
«Con il nuovo Codice della Nautica, emanato il 3 novembre 2017 n. 229 - già pubblicato in Gazzetta Ufficiale - è stata introdotta la nuova patente di categoria D, un’abilitazione speciale al comando di natanti e imbarcazioni da diporto. Per questa tipologia si è in attesa dei regolamenti attuativi, vi possono essere limitazioni relative alle caratteristiche dello scafo, alla potenza dei motori installati, ai limiti di navigazione, anche entro specifiche distanze dalla costa, e alle condizioni meteomarine. Nelle stesse vi possono essere prescrizioni relative alla durata della validità, anche conseguenti all'esito degli accertamenti medici di idoneità psichica e fisica in sede di rilascio o di convalida delle stesse, nonché all'utilizzo di specifici adattamenti. Tali limitazioni e prescrizioni saranno riportate sulla patente.
Con il regolamento di attuazione del codice saranno stabiliti i requisiti psico-fisici per il conseguimento e il rinnovo delle patenti nautiche A, B, C e D. Con lo stesso regolamento saranno stabiliti i requisiti psico-fisici per il rilascio e il rinnovo delle patenti nautiche A, B e C anche a persone con disabilità motoria e sensoriale».
Quale scegliere?
Dipende da quali mari vogliamo solcare e se abbiamo intenzione di navigare spinti da un potente motore o dal silenzio delle vele. La patente si divide in entro le 12 miglia dalla costa o senza limiti. È possibile avere per entrambe l’abilitazione solo a motore o quella vela e motore. Un po’ di numeri per capire dove e come naviga il marinaio italiano. «La tendenza - ci spiega Roberto Nada di Riviera Vento - è di prendere prima la patente entro le 12 miglia e poi l’estensione. Questo è quello che suggeriamo perché il programma ministeriale per la patente senza limiti è complesso e comporta molto studio e chi ha impegni rischia di non riuscire a conseguirla. A pensarci bene già l’abilitazione entro le 12 miglia - in Italia - consente di navigare quasi ovunque. Dall’isola d’Elba alla Capraia, dalla Capraia fino anche in Corsica, almeno che non si voglia partire da Genova e andare diretti alle Baleari e allora occorre la patente senza limiti. Riscontriamo - continua Nada - una prevalenza di richiesta di patenti, il 90 per cento dei casi, entro le 12 miglia e visto che la parte di teoria, la più pesante, è quasi identica, l’unica cosa che cambia è la pratica, il 75 per cento dei candidati fa vela e motore anche se non sono interessati alla vela. L’idea generale è di approfittare del momento per ottenere entrambe le abilitazioni».
Quale corso?
Il mercato offre un numero adeguato di soluzioni per cercare di soddisfare le esigenze degli utenti. «Una premessa risulta fondamentale - spiega Roberto Nada di Riviera Vento - per legge i corsi devono essere tenuti presso la sede della scuola autorizzata. Quindi sono fuorilegge tutti quelli multimediali e non si possono seguire corsi a distanza. Molte scuole forniscono dei supporti multimediali, app, chat dedicati a chi segue i corsi in aula, ma sono solo un ausilio alla didattica».
Il corso più conosciuto avviene in aula per la patente senza limiti in virtù della complessità del programma. I corsi possono essere organizzati con incontri settimanali, bisettimanali, a fasce orarie (mattina, pausa pranzo, sera) con calendario flessibile (giorni prefissati in cui si svolge sempre la stessa lezione) con un monte orario che può variare tra le 20 e le 50 ore in aula. Attenzione al “timing”, i corsi non sono “on demand”, le scuole di solito organizzano al massimo cinque sessioni all’anno. Discorso diverso, invece, per la patente entro le 12 miglia. È sempre possibile scegliere la modalità standard con un monte orario ridotto, per un totale di almeno 12 ore.
Riscontrano il favore del pubblico i corsi “full immersion” in genere organizzati su due week end meglio non consecutivi per consentire all’allievo di dedicare le settimane tra i due fine settimana di corso allo studio, al carteggio e al ripasso. Con il nuovo esame a quiz a risposta multipla questa tipologia è sostenibile anche da un allievo alle prime armi. La legge prevede che il corso entro le 12 miglia si sviluppi almeno su tre giornate così il mercato ha “sfornato” corsi che consentono di ottenere la patente in appena un weekend lungo. Questa tipologia potrebbe essere indicata per chi dispone già di un bagaglio di esperienze e conoscenze adeguate e che per scelta non vuole presentarsi all’esame da privatista. Si tratta di una formula molto intensiva e spesso poco produttiva in fatto di promozioni ed è sconsigliata ai neofiti. Agli antipodi l'“extra full immersion” con corsi personalizzati, pensati per un’utenza che vuole gestire in modo autonomo giorni e orari delle proprie lezioni concordati direttamente con l’insegnante.
Quanto costa?
Quanto costa?
Un campanello d’allarme dovrebbe scattare davanti a un corso dal prezzo molto basso. Per la patente entro le 12 miglia - indipendentemente se solo motore o vela e motore - non può costare meno di 600 euro anche se in super offerta; così come quella senza limiti meno di 850/900 euro.
Per evitare le fregature è bene prestare attenzione alle voci del preventivo, verificare cosa è incluso nel prezzo e gli extra.
Oltre al prezzo ci sono tutti i costi amministrativi che comprendono versamenti, bolli, materiale didattico.... Alcune scuole propongono un “pacchetto esame” che costa circa 250 euro. Restano fuori il certificato medico, che può variare tra i 45 e i 70 euro e le foto tessere. Un’altra voce da verificare è legata alle uscite di pratica, non sempre le scuole includono quelle obbligatorie previste per legge: tre uscite da tre ore ciascuna per la vela e due ore a motore. Il costo di ogni lezione pratica a motore di un’ora può variare da 50 a 60 euro, mentre la giornata di pratica a vela 80/100 euro.
Molte scuole offrono anche pacchetti weekend che consentono agli allievi di pernottare a bordo con costi compresi da 150 a 180 euro. Interessante la soluzione di alcune scuole - in verità non molte (tra queste la Nesw di Milano) - che offrono sicuri della propria didattica, una formula di garanzia “Promosso o ripreparato” fino al superamento dell’esame.